L’ultima eredità di BXVI

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Il Papa stamattina ha salutato i cardinali per l’ultima volta prima di ritirarsi a Castelgandolfo, diventando “Papa emerito” nell’attesa che il conclave elegga il prossimo. Mi ha colpito in modo particolare un passaggio del suo discorso:

“Il collegio dei cardinali sia come un’orchestra dove le diversità concorrano alla superiore armonia”

Mentre lo ascoltavo mi sembrava la consegna fatta ai figli di un padre che parte: stringersi intorno a “quel vuoto” e restare più uniti, ritrovare la dimensione dell’insieme, della famiglia. Ecco, in fondo mi sembrava di scorgere che il Papa, nel suo atto più grande di umiltà e servizio ci sproni e ci lasci una strada, un’eredità, non solo utile per la Chiesa in questo momento, ma valido anche e soprattutto nel nostro quotidiano. Si rema tutti insieme.

Normalità rivoluzionaria

Berlusconi si è dimesso. Napolitano si è dimostrato il Presidente. Mario Monti dovrà guidare il Governo Italiano in una corsa di risalita che può sembrare quasi impossibile.

Certo, può sembrare un po' strano che la normalità possa far scalpore, ma vedere Mario Monti (che probabilmente non è un santo) l'altra sera aspettare la moglie alla stazione termini, come un pinco pallino qualunque, ridà forza alla speranza. Forse qualcosa può cambiare, a partire da queste piccole cose. Perché le rivoluzioni incominciano con le piccole cose.

Ci voglio credere!

Ogni mattina, un neutrino si sveglia …

Ogni mattina, un neutrino si sveglia e sa che dovrà correre più veloce della luce. Ogni mattina, la luce si sveglia e sa che dovrà arrivare al Gran Sasso prima del neutrino. Ogni mattina, non importa che tu sia neutrino o luce, ti toccherà ascoltare le cavolate della Gelmini che si è laureata a 732 km da casa e non riesce ad uscire dal tunnel.

Da un commento sul blog di Paolo Attivissimo. sto ancora rotolando dalle risate, giuro!

La “teologia” della bicicletta

To-BikeLo so, è un po' di tempo che non scrivo più su queste pagine, ma spero di riuscire a riprendere una certa frequenza nel farlo.

Oggi intanto primo uso del "TO-Bike", il bike-sharing di Torino. L'unica cosa, forse la prossima volta è bene evitare via Garibaldi, che non immaginavo così "piena" alle sei del pomeriggio…sarà per le scuole ancora chiuse?

Il titolo di questo post? Per due cose.

Per una storia che qualcuno chiamerebbe "centuplo". Nei miei mesi castellani una delle cose che ho sofferto di più è stato non poter usare una bici (e non per scelta mia), prendere, andare, "volare". E oggi alle prime pedalate ho ripensato che in fondo è vero: per 9 mesi ho "perso" la bici, ma ora quando sarò a Torino, piogge permettendo, sarà il mio mezzo di spostamento, con in più la comodità di non dover pensare al prima (forse soltanto incrociare le dita che nella stazione più vicino a te ci siano ancora bici!!), ma soprattutto al dopo della bici, visto che la prendi in una stazione, la lasci in un'altra stazione e il gioco è fatto.

E poi perché … sì, oggi mi veniva un po' da pensare che un giorno di questi potrei dire: "hai voluto la bicicletta? bene, ora pedala!"

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Una mattina ad Ikea è…

_ Essere impregnati da un penetrante odore di legno fin da appena entrati. 

_ Ma c'è ancora il mare di palline colorate che sono state da sempre la mia personale equazione mentale con Ikea?

_ Fantasticare sulla propria casa dei sogni, cucina, camera da letto, salotto, non c'è angolo che non saprei come arredare.

_ Lui: va meglio nero; lei: è meglio bianco. Ikea è il luogo con la più alta percentuale e concentrazione di litigi del mondo.

_ Sentirsi perso in un grande labirinto (ogni tanto per fortuna trovi però la grande mappa "tu sei qui", il senso dell'orientamento ringrazia) ma nonostante si giri in modo assolutamente confuso e irragionevole alla fine ci si trova sempre con quelli che hanno cominciato il percorso con te: alchimie.

_ Esclamare ogni 2metri: "ma che genio quello che ha pensato questo"!  

_ Dlin dlon: "stiamo servendo il pranzo al piano superiore. Oggi, oltre alle specialità svedesi …."

_ L'irresistibile voglia dei bambini di salire le scalette dei letti a castello nonostante i cartelli di divieto

_ Toccare ogni cosa a tiro, aprire le ante del frigo, la portiera della lavastoviglie; mettere le mani in ogni cestello

_ La gente sdraiata sui letti o che si diverte a provare le sedie girevoli

_ Ovviamente l'immancabile metro,  borsona gialla, le immancabili matitine e anche un comodo sacchetto per non gocciolare l'eventuale ombrello: questi svedesi pensano proprio a tutto!

_ La ricerca ansiosa di riempire nei modi più originali e funzionali spazi sempre più piccoli

_ Rendersi conto che ormai tutto è pensato e concepito a misura di una famiglia vista come società sempre più di fretta, composta da un numero sempre più ridotto con sempre meno tempo:  prossimamente il congelatore sarà più grande del frigo!

_ Il parcheggio riservato alle famiglie

Ma soprattutto:

_ Uscire trionfanti sotto il cartello "USCITA SENZA ACQUISTI" guardando con un sorriso beffardo chi invece è impegnato a tirare fuori dai carrelli improponibili sedie (quelle fatte proprio da quel genio là ovviamente..) e con compassione chi è impegnato a capire come incastrare in quella mini utilitaria tutti quei cartoni marroni che riempiono tre carrelli

( e se qualcuno ha qualcosa da aggiungere, lasci pure un commento! )

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Incendi al tempo del web2.0

E' tutto il pomeriggio che sopra la nostra testa continuano a girare molto bassi elicotteri e canader, sintomo inequivocabile di un incendio in corso.

Seguite questa sequenza di passi:

1) ho aperto Google Reader e controllato il feed del sito Castellinews.it a cui mi sono iscritta per avere notizie del territorio in cui sto vivendo in questo periodo: c'era una news dal titolo: "Rogo a Castel Gandolfo: all'opera la Protezione civile".  Eccolo, è lui!

2) condivido tramite l'apposito bottone la notizia su Facebook e incominciano i commenti da parte di chi a Castel Gandolfo, come normalmente anche la sottoscritta, passa almeno una volta l'anno

3) nell'articolo è indicata la via: apro Google Maps per controllare la distanza dal luogo dell'incendio dal posto che solitamente frequentiamo a Castel Gandolfo.

Incomincio a ragionare sui passi che ho fatto e penso:  o_O

Bisogna proprio dirlo: un incendio al tempo del web2.0!

Live. Love. Light. Chiara Luce Badano finalmente Beata!

Chiara Luce
Life. Love. Light.  Vita. Amore. Luce

Questo sabato sarò a Roma per la Beatificazione di Chiara Luce. E' difficile spiegare quello che rappresenta per me la sua vita e, se posso dire, cosa rappresenta per me la sua continua presenza in ogni cosa che faccio. Non è un mistero che la consideri una sorella maggiore, con cui "confrontarmi", a cui chiedere consiglio. So che posso passare per una specie di esaltata, ma vi assicuro che è qualcosa di vero, reale, tangibile. Non sono parole al vento, sono la mia vita di tutti i giorni.

Sabato dicevamo. Sabato questa ragazza di 18 anni diventa Beata. Si attente una grande folla a Roma per questo avvenimento, da ogni continente. Saranno due giorni speciali, forti, emozionanti.

Voglio fare un invito che ognuno deve prendere come rivolto personalmente a ciascuno.
Sabato 25 sera ci sarà una festa, perché è così che usa tra di noi. Una festa per raccontare Chiara, nella sua semplicità. Una festa dei giovani per i "giovani", anche quelli che hanno qualche anno di più ma si sentono giovani nell'animo,
Se avete tempo, accendete la televisione su TV2000 (ex Sat2000 – chiunque ha un decoder la può vedere) o collegatevi su http://live.focolare.org alle 21 per vedere, per conoscere, anche se attraverso uno schermo Chiara Luce, per conoscere una ragazza che di una vita vissuta con semplicità e nella normalità ne ha fatto un capolavoro.

Waka Waka eh eh!

 E domani si comincia. Si comincia guardando quel -6 che vorrei davvero riuscire a trasformare in 0.  Sarebbe un'impresa, è un'impresa pazza, ma altrimenti non sarei io.

Si comincia con la "tensione" di sapere che incomincia ad essere abbastanza o dentro o fuori, che le cose devo farle bene fino in fondo. "Tensione", un pizzico non guasta … ma voglio che riesca a diventare positiva. 

Non voglio farmi terrorizzare "nelle gambe, nella mente e nel cuore" come i giocatori italiani giovedì nella partita contro la Slovacchia.  Anche perché, a differenza loro, il pareggio non mi andrebbe per nulla bene, mi serve la vittoria.  E allora voglio puntare alto, voglio puntare a fare e dare il massimo.  Qualcuno sa come questa cosa deve andare, a me il compito di crederci e di fidarmi che sarà la cosa giusta.

WAKA WAKA!

[ Photo credit  – ps, il post qui linkato è da leggere]