Tutto vince l’Amore: ieri e ancora oggi

Nel bosco di Gocciadoro Chiara e la sua famiglia trovarono rifugio la notte del 13 maggio ’44, quando un bombardamento rese inabitabile la casa.

«Ricordo di quella notte, passata all’addiaccio, sdraiata con gli altri per terra, due sole parole: stelle e lacrime. Stelle, perché, lungo le ore, le ho viste tutte passare sopra il mio capo; lacrime, perché piangevo capendo che non sarei potuta partire da Trento con i miei che tanto amavo. Vedevo ormai nelle mie compagne il movimento nascente: non avrei potuto abbandonarle».

Lo racconta direttamente lei.

Ho ancora un "conto in sospeso" con il Gocciadoro, io.
E la prossima volta, sono sicura: … non pioverà!

Chiara Lubich è arrivata in Cielo

Chiara Lubich

Ciao Mamma.  Chissà che festa che ti stanno facendo lassù tutti gli altri.
(il sito in questo momento è per ovvi motivi "semi-irraggiungibile" … su Google News tutte le notizie).

Mi suona in testa questo, oggi

Perchè tu mi hai amato
come tu sai Amar
Perchè ho perso lo sguardo
nella Tua immensità
Se tu mi chiedessi chi sono
non direi il nome mio
direi
sono grazie
per tutto e per sempre
grazie a Te, grazie a Te

Quando arriverò da Te
alla Tua porta
io mi perderò in Te
mi perderò in Te
quando Tu chiederai chi sono
non dirò il nome mio
dirò
sono grazie
per tutto e per sempre
grazie a Te, grazie a Te

C’è una canzone in questi giorni che sto sentendo molto (e anche suonando, così la prossima volta la suonerò meglio, promesso ) .

A me piace molto … ma il fatto "buffo" è che è lei a "cercarmi", a comparire in ogni dove.
Nel cd che ho messo l’altro giorno mentre facevo gli esercizi per i prossimi esami, nel lettore mp3, nel suo essersi conficcata in testa e nel venirmi in mente in ogni santo momento con la relativa voglia di cantarla.

E forse non è un caso, in questi giorni di "tira-e-molla" di notizie da Roma.