Oggi è la festa della mia Torino!
Oggi è la festa della mia Torino!
Non ti chiedo miracoli o visioni, ma la forza di affrontare il quotidiano.
Preservami dal timore di poter perdere qualcosa della vita.
Non darmi ciò che desidero ma ciò di cui ho bisogno.
Insegnami l’arte dei piccoli passi.
(Antoine de Saint-Exupery)
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Non aver paura delle difficoltà che incontri.
Ricorda che l'aquilone si alza con il vento contrario, mai con quello a favore.
ps. ho cercato l'immagine con Google Images e quando ho trovato questa foto mi è piaciuta subito e non ho neanche guardato la provenienza, pensando però che era un'immagine in pieno "Emanuele style" … e infatti non stava forse in un suo post?
Quindi i crediti di questa immagine li prendo direttamente dal suo post.
Lo specchio (triste) dell'Italia (lo ammetto, mi sono fatta un giro sullo "Spazio Azzurro" del PDL ):
IL REFERENDUM PER IL NUCLEARE NON L'HO VOTATO MA SONO CONTENTA CHE E' PASSATO PERCHE' DOBBIAMO PENSARE AL FUTURO DEI NOSTRI FIGLI
A caldo, dopo la sicurezza di avere il quorum per tutti e quattro i quesiti referendari si potrebbero dire tante cose.
Che finalmente si è riusciti a superare lo scoglio del quorum e in Italia questa è una notizia, soprattutto se si pensa che il governo ha fatto di tutto per oscurare il referendum, Maroni a 2 ore dalla chiusura dei seggi dice che il quorum c'è, il tg1 e il tg2 – due nomi a caso? – hanno sbagliato la data … si potrebbe continuare una lunga lista.
Forse non era un voto "politico" o forse lo era. La differenza è molto sottile.
Sta di fatto che il 57 % degli italiani ha "disubbidito" a SB andando lo stesso alle urne: questo sì che è un voto politico. La particolarità dell'Italia forse si racchiude tutta qui, dove SB ha accentrato "amore e odio" su di se e dove di conseguenza ogni singola cosa diventa un "pro o contro". Non può che essere così. E da questo punto di vista allora sì, anche questi referendum sono un voto politico, e anche con segnali abbastanza forti. Dai risultati delle schede, soprattutto quelle sul legittimo impedimento, emerge un dato interessante: qualcuno del centro destra si è recato a votare nonostante l'appello ad andare al mare di SB.
Politico anche il fatto che a tenere sù il quorum sia stato il quorum relativo alle stelle al Nord, feudo di quel Bossi che aveva predicato all'estensionismo.
Si potrebbe fare anche cercare di capire il perché sia stato il Sud a tirare giù il quorum, ma forse sarebbe ingiusto nei confronti di chi a votare ci è andato.
Emerge sicuramente, per chi come me si sarebbe aspettata forse un plebiscito molto più ampio di partecipazione, per dirla con le parole della mia amica Chiara, l'impressione che nonostante il successo forse per certi versi insperato, sia "tutto assopito, addormentato. Il problema è risvegliare le coscienze, appasionarle al reale, interessarle a quanto avviene in città…basterebbe solo aprire gli occhi". Ha detto niente!
Si potrebbero cogliere tanti altri aspetti di queste elezioni, ma mi preme passare a quello che mi sembra più significativo, sulla scia anche dei risultati delle comunali di maggio.
L'Italia ha bisogno di una scossa e gli italiani hanno dimostrato di essere disponibili a cambiare idea e a voler rinnovare una classe politica in cui ormai non credono più. Per questo mi sembra che molta responsabilità con questo voto passi sulle spalle dell'opposizione a cui tocca il compito di offrire un'alternativa, con proposte serie.
Adesso qui ok "festeggiare", chiedere le dimissioni di SB e quant altro. Ma da domani la patata bollente sarà nelle loro mani.
Questa attuale opposizione, sarà in grado di darci un'alternativa seria?
Ciò che si fa per amore lo si fa sempre al di là del bene e del male.
Friederich Nietzsche
Mi sembra possa riassumere bene quello che mi ha lasciato nell'anima la chiaccherata di ieri pomeriggio con un'amica, sorella, "mamma" speciale
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Estate, per il calcio tempo di calciomercato.
Succede che Caracciolo, giocatore del Brescia, riceva un'offerta dalla Dinamo Kiev, squadra ucraina di rango abbastanza alto. Una notizia senza tanto clamore, se non fosse per l'esito: il giocatore rifiuta il trasferimento.
Vale la pena di leggere due dichiarazioni, quella di Corioni, presidente del Brescia, e del giocatore stesso.
Corioni dice: "E' un grande giocatore, ma certe occasioni non si dovrebbero perdere. Ha tante richieste, anche una dalla Dinamo Kiev ma non ci vuole andare. Non basta esser grandi giocatori, per fare delle scelte serve anche il carattere. Noi non perdiamo niente, è lui che perde un triennale da 3mln".
Queste invece quelle di Caracciolo: “A novembre mia moglie Gloriana partorirà due gemelli. Il motivo è solo questo. Una decisione che abbiamo preso, io e Gloriana, dopo aver visitato Kiev e le strutture della Dinamo. Ho trovato una bellissima città e un centro sportivo all’avanguardia. Stiamo parlando di uno dei club più prestigiosi dell’Europa, che mi ha fatto un’offerta che solo un pazzo poteva rifiutare. Ma l’offerta degli ucraini è arrivata in un momento molto particolare, per questo non me la sono sentita di stare lontano da mia moglie in una fase così delicata. Dall’ottavo mese di gravidanza non avrebbe più potuto prendere l’aereo e i bambini, appena nati, non sarebbero potuti venire a Kiev. No, non avevo l’animo giusto per tentare un’avventura del genere, che sarebbe stata gratificante dal punto di vista economico e anche sotto il profilo professionale. Io non potevo perdermi la nascita dei miei figli, lasciando mia moglie da sola a Milano. Avessero già avuto qualche mese, era diverso. Ho anteposto il valore della famiglia ai soldi e nessuna cifra poteva farmi cambiare idea”.
Non so voi, io sto tutta la vita con il "personaggio" Caracciolo, così come l'ha definito Corioni. Ancora un briciolo di dignità in questo mondo così tormentato come quello del calcio.
"Evviva i pazzi che hanno capito cos'è l'amore (Povia)"
Passare la notte a parlare con la mamma. Quanto mi mancava!
… ma oggi sogno una torta così 🙂
Sono partita stamattina alla volta di un paesino vicino a Lisbona dove in questi giorni si svolgerà un seminario sul mondo della comunicazione.
Il viaggio è stato molto, come dire, interessante, e non solo per l'atterraggio molto "sportivo" (ma chè, il pilota ha chiesto allo stewart di fare l'atterraggio?).
Non sono al primo viaggio aereo – con quello di oggi si contano esattamente sulle dita di una
mano – ma le altre esperienze, con Alitalia il primo volo e Blue-Express l'altra volta erano state abbastanza più easy. E non uso questa parola a caso, visto che questa volta ho viaggiato verso Lisbona proprio con EasyJet, che ho scoperto non avere molto di "easy".
Il primo scoglio è stato preparare la valigia che rientrasse nei canoni chiesti dalla compagnia arancione: come portare la valigia e il computer potendo portare un solo bagaglio a mano? Avevo risolto il problema in modo pratico: un po' nella valigia e un po' dentro lo zaino con il computer e gli accessori ridotti all'osso (solo il caricabatterie e un mini disco esterno).
Il check-in era già fatto quindi prima dei controlli la prima "prova" valigia superata a pieni voti e nastrino adesivo arancione conquistato! Uno ragazzo del gruppo con cui viaggiavo però, per una questione di millimetri non ha superato lo scoglio e così ha dovuto imbarcare il bagaglio. Super super super fiscali, era veramente una questione di millimetri, ma non hanno voluto sentire ragione. La cosa che mi ha lasciata un po' interdetta, devo dire, è stata il fatto che al gate tutti ci siamo dovuti rimbattere nella prova misura della valigia: ma non bastava una sola volta? Certo, una volta superati i controlli avrei potuto comprare di tutto, ma mi è sembrata una politica estremamente eccessiva.
Ripropongo il quesito: easy jet: cosa c'è di easy?