EasyJet … davvero Easy?

Sono partita stamattina alla volta di un paesino vicino a Lisbona dove in questi giorni si svolgerà un seminario sul mondo della comunicazione.

Il viaggio è stato molto, come dire, interessante, e non solo per l'atterraggio molto "sportivo" (ma chè, il pilota ha chiesto allo stewart di fare l'atterraggio?).

Non sono al primo viaggio aereo – con quello di oggi si contano esattamente sulle dita di una

mano – ma le altre esperienze, con Alitalia il primo volo e Blue-Express l'altra volta erano state abbastanza più easy.  E non uso questa parola a caso, visto che questa volta ho viaggiato verso Lisbona proprio con EasyJet, che ho scoperto non avere molto di "easy".

Il primo scoglio è stato preparare la valigia che rientrasse nei canoni chiesti dalla compagnia arancione: come portare la valigia e il computer potendo portare un solo bagaglio a mano? Avevo risolto il problema in modo pratico: un po' nella valigia e un po' dentro lo zaino con il computer e gli accessori ridotti all'osso (solo il caricabatterie e un mini disco esterno).

Il check-in era già fatto quindi prima dei controlli la prima "prova" valigia superata a pieni voti e nastrino adesivo arancione conquistato! Uno ragazzo del gruppo con cui viaggiavo però, per una questione di millimetri non ha superato lo scoglio e così ha dovuto imbarcare il bagaglio. Super super super fiscali, era veramente una questione di millimetri, ma non hanno voluto sentire ragione. La cosa che mi ha lasciata un po' interdetta, devo dire, è stata il fatto che al gate tutti ci siamo dovuti rimbattere nella prova misura della valigia: ma non bastava una sola volta? Certo, una volta superati i controlli avrei potuto comprare di tutto, ma mi è sembrata una politica estremamente eccessiva.

Ripropongo il quesito: easy jet: cosa c'è di easy?

2 thoughts on “EasyJet … davvero Easy?

  1. Io queste critiche non le accetto particolarmente. Le compagnie low-cost riducono i prezzi all'osso ma devono pur sempre sopravvivere, pagare carburanti, personale, tasse aeroportuali (interne)… insomma, l'ottimizzazione sta proprio in questa rigidità. Chi vuole poltrone comode, libertà di peso nei bagagli e quant'altro sceglie compagnie più blasonate con prezzi anche oltre il doppio… per 40€ (ma spesso anche meno) perché pretendere di più?
    Accetto critiche sui ritardi (se offri un servizio da 2€ ma prometti un viaggio all'ora X devi riuscirci) ma non sulla rigidità verso le regole. Le loro fonti di guadagno extra sono proprio quei turisti che non capiscono che ottimizzare significa anche prevedere un carico in stiva precisamente di X chili ed una velocità di carico dell'aeromobile di X minuti (che spesso fanno tutti scali e continuano…).
    Capisco il disagio, anch'io ho visto scene simili (ma RyanAir è ancora più fiscale, credimi), però da ingegnerA devi capire che per quei pochi euro non si può pretendere molto di più…
    Ciao,
    <strong>Emanuele</strong>

  2. Sono d'accordo con quanto dici, l'unica cosa che quella nei confronti di questo ragazzo mi è sembrata una pignoleria abbastanza gratuita (anche se in effetti può sembrare una battuta), perché davvero, la sua valigia – o meglio le ruote della valigia – uscivano di pochissimi millimetri e infatti al secondo tentativo era anche riuscito a mettere la valigia dentro il contenitore per il controllo della misura (resta poi da capire perché la prova al banco checkin fosse andata bene). E le limitazioni sono sulle dimensioni, non sul peso per EasyJet. Poi capisco che hanno bisogno di entrate extra e che se viaggi lowcost devi essere pronto a stare dentro a tante restrizioni..però in questo caso il tutto mi è sembrato davvero eccessivo.
    Ma questo è il mio pensiero

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