Università un mese dopo

Ad un mese dall’inizio dell’università, devo dire che sono abbastanza contenta della mia scelta.

L’ambiente è forse un po’ troppo simile alle superiori, ma è molto piccolo e non rischia di diventare la giungla di Palazzo Nuovo, sede (oltre ad altri 1500 posti) delle facoltà umanistiche di Torino, dove mi dicono nell’aula 34 ci siano i buchi dove si vede tutto sotto e gli studenti vivono con il terrore di cadere dal un momento al all’altro e dove, al Palazzetto "Aldo Moro" (uno di quei 1500 posti "sucursali" dove sono "sbattuti" quotidianamente gli studenti, un’altra è la mia ex-scuola!!) la gente segue le lezioni e prende appunti con l’ombrello visto che piove in classe! Qualcuno qui in casa si domanda se quando nevica o grandina verrà giù il tetto!

Schema della tastiera americanaUnico neo (per ora) del dipartimento di informatica, se proprio lo si vuole trovare: la tastiera americana (per vederla basta cliccare sull’immagine qui a fianco, dove i caratteri dell’alfabeto sono posizionati in maniera uguale a quella della tastiera italiana, ma la disposizione dei simboli è molto diversa e mancano le lettere accentate! ) che c’è in laboratorio in laboratorio e che mi sta facendo diventare pazza … e che secondo me non ha neanche tanto senso, visto che la utilizziamo quattro ore alla settimana e in tutte le altre occasioni in cui ci sediamo davanti ad un pc, usiamo la normale tastiera che tutti avete sotto le dita in questo momento.

Altra cosa: l’orologio! In tutta la palazzina che ospita il dipartimento di informatica dove sono le aule non c’è un orologio neanche a pagarlo – o almeno, io non l’ho visto!! E così devo sempre ricorrere all’ora del cellulare per sapere "che ora è", visto che io e gli orologi da polso viviamo su due isole diverse.
Non ci starebbe male, magari piazzato proprio sopra le macchinette.

3 thoughts on “Università un mese dopo

  1. Per gli orologi non c’è speranza, da me sono tutti fermi, tutti alle 17:20

    Spero per te che a Torino le tastiere e i mouse non siano ricoperti di uno spesso strato incrostato di polvere, briciole e quant’altro. E ti auguro anche di non trovare della strana roba verde sotto i case, perché stamattina le mie scarpe bianche sono diventati verdi….dopo solo mezz’ora di laboratorio. Bah, la civiltà.

  2. Io fortunatamente non ho ancora visto niente di ciò che descrivi tu.

    Da noi l’accesso ai laboratori è controllato tramite “simil-tornelli” che si aprono solo con la magica tessera universitaria, per cui se non altro non entra chiunque …

    Gli strumenti sono abbastanza tutti funzionanti, ma non so se è per via del “controllo” o per la civiltà delle persone che ci passano.

    Certo che è proprio triste che non si sappiano rispettare gli strumenti di lavoro di tutti!

  3. Addirittura i torneli 😛

    Pensa che qualcuno ha avuto la brillante idea di cancellare tutte le cartelle studenti, che ovviamente sono accessibili a chiunque. Risultato? Ho perso due lezioni di duro lavoro con matlab.

    Sia lodata la penna usb…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *