Buon compleanno, Toro

Domani sarà il 100° compleanno del Torino, seconda squadra (solo per anno di nascita) di Torino.

Sono juventina, ma ci tengo anche ad essere una tifosa di calcio un po’ anomala.

A Torino, come a Milano, Roma, Genova, etc, la rivalità tra le "due" squadre cittadine è molto viva e pultroppo certe volte si manifesta non con semplici sfottò (che ci stanno), ma in modi ben peggiori.

Ecco. Cerco di dare il buon esempio.
Di come si può essere tifosi senza perdere quel senso di rispetto che si deve a chi la pensa in modo diverso da noi. In tutti gli ambiti, quindi anche nel calcio.

Cento anni di storia sono tanti.
Una storia, quella del Torino, costellata da momenti di gloria (l’innarrestabile Grande Torino), ma anche di dolore (Superga), di delusione (il fallimento dello scorso anno) e di rinascita.

Una società importante, che ha comunque fatto la storia del calcio italiano e che merita il rispetto di tutti, juventini compresi.

E allora, buon compleanno, Torino.
Con l’augurio di altri cento anni, magari con qualche soddisfazione in più, perchè i tuoi tifosi ti amano, soffrono con te, a volte ti contestano, ma lo fanno perchè ti vogliono bene.

E speriamo presto di poter tornare a giocare un derby in serie A.
Sarebbe bello se finisse senza botte, senza cori offensivi, solo con quel sano sfottò del lunedì mattina  in ufficio, a scuola, nei bar.

Chissà. Forse sogno tanto.

Per intanto Buon Compleanno Toro.

4 thoughts on “Buon compleanno, Toro

  1. Bravissima!

    Lo sport dovrebbe essere uno splendido momento di aggregazione e di festa. Purtroppo, però, sembra davvero che, nel calcio, siano molte le persone ansiose soltanto di sfogare i loro istinti peggiori, quando invece potrebbero davvero divertirsi e trascorrere qualche momento di sana spensieratezza.

    Io preferisco il rugby anche perché i tifosi sono civilissimi: allo stadio, le tifoserie si mescolano addirittura, e non fanno altro che sorridere e divertirsi per tutto il tempo.

    Alla fine dei grandi incontri internazionali, si va a festeggiare insieme, vincenti e perdenti, negli stand appositi organizzati per l’occasione: grandi bevute di birra e allegria. Nessuno si sognerebbe mai di insultare il perdente, anzi, si socializza.

    La lotta avviene in campo, è durissima, è una guerra, e gli arbitri sono severi. I giocatori eventualmente ammoniti escono con la coda fra le gambe, e nessuno osa insultare un arbitro, ci si sottomette alla sua volontà. E nella quasi totalità dei casi, gli arbitri del rugby sono incorruttibili e molto seri.

    Al termine della gara, la squadra avversaria viene applaudita da tutti con rispetto.

    Inoltre, il pubblico ama le belle lotte, e quindi apprezza gli avversari degni.

    Ecco, questo è lo spirito sportivo: grande lotta, senza esclusione di colpi, ma rispetto delle regole e della civiltà.

    Aggiungo che l’Italia sta facendo passi da gigante. Appuntamento per il torneo delle Sei Nazioni a partire da febbraio.

    Ciao e buona domenica

    Romina

  2. Ciao danix, io sono Interista, ma ho un enorme rispetto per qualunque tifoso di qualsiasi squadra, se poi si parla del Toro, beh, il rispetto raggiunge i massimi livelli.

    Ewwiwa lo sport sano e divertente!!!

    Hai un mess. priv. Ciao elnath

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