25 poltrone

Finalmente, dopo la nomina del governo, è arrivata anche la lista dei ministri, ben 25!

Alcuni ministeri sono stati sdoppiati; credo che di nuovo sia stato creato solo quello della Famiglia, dato in mano a Rosy Bindi e quello della Melandri (Politiche Giovanili e Sport). Ma potrei sbagliarmi, prendendo per nuovo un qualcosa che c’era già e che ha solamente cambiato nome.

Ricordo che una delle cose che mi venne in mente quando studiavo diritto era il fatto che i Ministri dovessero avere una preparazione nella materia che affrontavano nel ministero. Mi sembrava una cosa così scontata che rimasi un tantino scandalizzata quando scoprii che spesso questo non avveniva.

Poi ho scoperto che anche il diventare Ministro spesso non è un servizio alla propria Nazione, ma riempire una poltrona, la più appariscente possibile. A desta come a sinistra.

Ho letto i brevi profili dei ministri del governo Prodi. Mi sembra che in generale sia stato abbastanza rispettato il "mio criterio" nella scelta dei ministri.

Gli unici che sono forse un po’ fuori posto, secondo la mia logica sono:

  • Rutelli ai beni culturali e turismo (anche se c’è da dire che è stato sindaco di Roma .. ma mi sembra troppo poco)
  • Mastella alla Giustizia (chissà perchè, ma io avrei dato questo ministero a Di Pietro)
  • Di Pietro alle Infrastrutture (me lo vedo con i Lego che costruisce ponti e ferrovie)
  • Fioroni all’Istruzione (è un medico, mandarlo alla Sanità sarebbe stato troppo banale? Mi chiedo onestamente quanto conosca il sistema scolastico)
  • La Turco alla Sanità
  • Mussi all’università e Ricerca

Ho letto anche delle polemiche rispetto al fatto che alcune regioni non siano rappresentate al Consiglio dei Ministri. A me sembrano dei motivi pretestuosi per fare polemica ad ogni costo. Certo, fossero rappresentate tutte le regioni sarebbe più bello, ma si fa il fuoco con la legna che sì ha.

7 thoughts on “25 poltrone

  1. uhm…evidentemente la scuola non gode di buona salute. Quanto a Di Pietro, avrà cercato sul vocabolario che significa “infrastrutture” ?( umorismo un po’ scontato, ammiro l’uomo, anche se i suoi “svarioni” grammaticali sono noti). 🙂

  2. condivido l’analisi e l’indignazione per doverlo precisare che per fare il ministro serva la competenza…

    ormai vengo a leggere il tuo blog come per venire ad attingere al parere di una opinionista che stimo…

    solo dei dettagli:

    DI PIETRO da magistrato contro le tangenti forse conosce gli iter per gli appalti (e i punti di debolezza per un sistema onesto)… alla fine i progetti li fanno gli ingegneri;

    MUSSI conosce l’università come la conosce uno che ha fatto la Normale di Pisa…

    giostrachebelloleggerti

  3. Concordo, come ho scritto anche sul mio blog, e in più aggiungo Pecoraro Scanio all’Ambiente. sarebbe stato meglio destinarlo alle Politiche agricole, un ministero di cui si è già occupato nel governo post prodi.

    Fai bene a rivedere le tue posizioni su Mussi, perché insieme con Padoa Schioppa è il ministro più qualificato per il proprio ruolo. Mi aspetto (o meglio spero) ottimi risultati da entrambi.

    Un ultimo commento va fatto per il Ministero della Famiglia, destinato a Rosy Bindi: l’utilità di questo ministero?

    Fanno ben sperare le scelte per il Ministro delle Comunicazioni (Gentiloni) e per l’innovazione (Nicolais, ricercatore di fama internazionale)

  4. Putroppo quando sono in gioco delle “poltrone” spesso viene un luce una mentalità “retributiva” che mira all’interesse sia da chi aspira alla poltrona sia da chi quelle poltrone le ha perse. Da un lato ritengo non ci debba preoccupare che ci sia questo o quel nuovo ministero o che ci sia questa o quella rappresentanza…più che la forma interessa la sostanza. E in un momento critico come quello attuale (v. economia, politica estera ed interna) a fare la differenza sono i ministeri tradizionali e “pesanti” che sono chiamati a operare scelte drastiche e importanti. Riguardo le nomine: non vorrei sembrare di parte…ma si è cercato di offrire il meglio in quanto a competenze (tenendo presente anche le esigenze dei parti)…un governo di tempo fa invece punto ad accontentare tutti i partiti…propose un solo ministro tecnico e competente (Ruggiero)…poi fatto fuori. Indipendentemente da idee politiche allora… l’importante è cmq la sostanze e fare scelte significative e per il bene di tutti. 🙂 Tony

  5. Grazie dei commenti.

    Concordo con Tony sul fatto che si debba guardare alla sostanza più che alla forma..senza però dimenticare che è importante che chi fa il meccanico se ne intenda di motori, chi fa l’informatico se ne intenda di computer, etc. A maggior ragione, quando uno ha in mano un ministero e lavora per il bene dei cittadini .. è importante che conosca in modo adeguato quello per cui lavora.

    🙂

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