In mezzo al fango di Genova

Riporto le parole di un amico genovese che racconta la sua esperienza in prima persona in questi giorni di emergenza nella sua città.
A me han fatto bene al cuore. Pur da spettatrice lontana, mi hanno fatto commuovere e riacceso una fiammella della speranza.
I genovesi sono forti, supereranno anche questa!

Non sono né un grande oratore tantomeno uno scrittore, ma vorrei esprimere con due parole quanto ho vissuto in prima persona in quest’alluvione del 09/10/2014 a Genova.
Questa volta sono stato “toccato” anch’io dall’acqua fuoriuscita dal Bisagno intorno alla mezzanotte di quel giovedì ormai famoso; a qualche centinaio di metri da Borgo Incrociati, ho il box sotto il livello della strada con dentro la macchina nuova di due anni (una VW Touran) … e vi lascio immaginare.
Ho vissuto tutto con estrema serenità e consapevolezza, al di là del fatto che non fosse stato diramata l’allerta meteo, al di là del fatto che le istituzioni… al di là del fatto che… grazie alla vicinanza di tanti amici vicini e lontani, che mi hanno sostenuto con le loro parole e la loro vicinanza.
Questa mattina (sabato 11/10) alle nove, i miei due figli sono usciti con stivali e KeyWay per dare una mano a chi ne avesse avuto bisogno. Alle 15,00 ero in giro con lo scooter per fare due spese e piangevo la desolazione di chi aveva perso, non una macchina, ma il negozio, l’attività commerciale, il proprio sostentamento quotidiano. Ma ho anche visto gente che, con l’odio negli occhi e nella voce, malediva le istituzioni, il comune, la protezione civile… mugugni che si sarebbero tramutati in violenza se solo c’era la possibilità di metterla in atto. Odio… e tristezza.
Al rientro ho visto che l’acqua dal garage era stata pompata via tutta e si poteva cominciare a pulire. Sono sceso al box con mia moglie per valutare i danni e cominciare a pulire; in un’ora avevamo finito tutto!Una manciata di ragazzi ci hanno dato una mano, Angeli (del fango li chiamano, ma per me sono del Paradiso!) in silenzio , con la dignità dell’eroe anonimo, hanno pulito, sgomberato, senza una parola di condanna, di critica, di rabbia, solo con lo sguardo limpido in netto contrasto del fango che ci circondava, hanno risolto la nostra situazione. Mentre con loro spingevo via l’acqua sporca, sudando come mio solito, insieme al sudore si mescolavano le lacrime di commozione che mi scendevano copiose… non ho mai dubitato dei miracoli e oggi l’ho vissuto con loro e grazie a loro!
Finito il lavoro, un breve saluto ed erano dall’altro box.
Questa è Genova che spera, che crede in un futuro vero e reale, è l’Italia (si, perché sono venuti da fuori regione e in tanti) che può risollevarsi, perché vive, ama e spera senza calcoli, senza tornaconti, senza mugugni… Questo è il mondo che ho sognato da giovane e che sogno ancora, è l’unica realtà che vale la pena d’essere vissuta e per cui combattere.
Grazie ragazzi!!!
Manuel

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