Ossimori dell’epoca moderna

All’epoca della  discussissima riforma Fornero e a tutte le discussioni annesse sull’ambito lavorativo, guardando a chi tanto se ne opponeva, mi erano nate due riflessioni più profonde riguardo alla (non) coerenza, guardate in un’ottica più ampia nell’insieme dell’offerta-richiesta politica di quella parte politica che tanto si opponeva. Riflessioni che ora, ad una settimana dalle elezioni, mi interrogano nuovamente.

Si parlava di ‘posto fisso’. Un ‘per sempre’ che vogliamo per noi ( che poi boh, è tutto da capire se come ci vogliono far credere, che un posto a tempo indeterminato sia proprio un vantaggio) ma che vogliamo poter non dare agli altri (vabbè, ma che serve sposarsi, prendersi delle responsabilità, nella buona e cattive sorte? Proviamoci, al massimo sotto al prossimo giro).

Si parlava di articolo 18. Un ‘mi hai stancato’ che vogliamo poter noi esercitare (si pensi al divorzio, che più è breve e meglio è) ma che non vogliamo possano esercitare su noi gli altri (vedi le infinite discussioni a ‘difesa’ sull’articolo 18).

Volutamente provocatori, lo sottolineo (perché sono argomenti che da qualsiasi parte li si guardi non si possono tagliare con il coltello), ma che sono esempi della nostra schizzofrenia moderna. Da una parte l’estrema tendenza ad AVERE (diritti) e l’altrettanta forte riluttanza che abbiamo a DARE (dovere).

Dovremmo rifletterci sù tutti, io per prima, perché se ci fosse una gara di incoerenza penso che la  potrei tranquillamente vincere.

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