Della serie: w l’ecologia!

Tanti fogli
E’ mai possibile dover disboscare mezza foresta amazzonica per dare un esame?

Oltre aver stampato quintali di dispense, esercizi, i testi dei vecchi compiti d’esame e altro, ora anche ogni singola linea di codice che abbiamo scritto per il laboratorio e che quindi stanno già regolarmente in un bel file?

Bah! Che strane ‘ste regole d’esame (poi tra il resto neanche scritte da qualche parte, ma passate di orecchio in orecchio, tipo leggenda metropolitana di chi ha già dato l’esame/seguito il corso).

Ma io stamperò su fogli di recupero, altroché.
Anche perché non ho la minima idea di quante pagine ne verranno fuori (e ho appena visto che almeno metà dei file che ho recuperato nella versione delle consegne periodiche ha una formattazione sballata – per via del passaggio Linux-Windows – e quindi non basterà aprire semplicemente il .java con il caro vecchio Notepad ma dovrò riaprirlo con il buon Textpad o comunque copiare tutto il codice in un altro editor di testo, incollare, stampare … ma pace, si fa) e non ho intenzione di sprecare così tanta carta per qualcosa che (si spera) presto non mi servirà più.

Anche perché appunto, la mia stanza se no tra un po’ finirà sommersa dalla carta!

Comunque in questi giorni se riesco, faccio una foto alla mia "postazione studio" per farvi vedere in che condizioni pietose si presenterà fino a giovedì e venerdì!

[Perché la foto l’ho presa qui]

Vogliamo la calcolatriceeeeee!

CalcolatriceMa dico io, siamo su "Scherzi a parte"?

Ditemi che è uno scherzo,, che siamo su "Candid Camera" o anche solo che è un bel pesce d’aprile in anticipo: l’esame di
s t a t i s t i c a  senza la calcolatrice? Già non si può portare il formulario ed è una tragedia greca ciò. Ci si mette anche con la calcolatrice?
Ma da che mondo? Sarebbe fare tipo una versione di latino senza dizionario (premesso che mi pare di ricordare che qualcuno mi parlava di traduzioni fatte a memoria, per cui i "pazzi" e le cose senza senso stanno un po’ dovunque)!
Questa è veramente l’ultima goccia che fa traboccare un vaso stra-col-mo!

Cioè, qualcuno ha la pretesa che io possa risolvere certe formulacce (per esempio) senza la mia fida calcolatrice? E che male può fare, poveretta?

E poi caspita, ma se il mitico D’I. si arrabbiava, quando qualcuno arrivava al compito senza calcolatrice! E noi che ci lamentavamo di lui … ma non le avevamo ancora viste tutte: avogadrini che passate di qua, tenetevelo stretto che in giro c’è molto di peggio!

Su ‘sto esame sto incominciando mio malgrado a metterci una croce sopra … ma veramente, meno male che esiste  E d u m e t e r  (sistema di valutazione anonimo – dicono – della nostra università) così, nella carità ma anche nella verità, si può fare la conta e dire tutte le perplessità e tutte le gocce che stanno facendo traboccare il vaso!  
Chissà che almeno possa servire a chi verrà dopo di noi! Eh che diamine!

Ma va beh, torno a fare ancora qualche buon esercizio di RO prima di andare a dormire, così, quasi come un divertente diversivo … quella almeno sì che mi dà un po’ di soddisfazione! (e all’esame la calcolatrice si può usare, anche per fare 2+2!)

[L’immagine l’ho presa qua]

E dopo aver finito l’ennesimo "rilassamento lineare" della giornata, mi stavo giusto dicendo che dovrei davvero riuscire a "rilassarmi" un po’ di più ultimamente, che altrimenti rischio di incominciare a sognare di notte grafi, alberi, Grandi Puffi e Pucche varie, cuochi che poveretti possono cucinare solo con olio, sale e aceto e se li contendono in una estenuante "lotta", come risolvere [il link apre un pdf]  il problema di cinque filosofi che devono fare cena, giu-stappo-si-zioni che non ne vogliono sapere di giustapporsi, tuple impazzite che ci prendono per il naso e poi ci dicono "ciccia" (questa è stata mitica, devo andarla a recuperare dal podcast della lezione) … e perché no, anche limiti, derivate che però potrebbero far posto a dadi, monete, urne piene di palline e compagnia.

Insomma, ce ne sarebbe per tutti i gusti … ma forse è meglio sognare altro, la notte

[L’immagine l’ho presa qui]

Mani e manine

Il questi giorni, oltre ai numeri e numeretti, rilassamenti lineari, tagli vari, primali, duali etc,  sto tentando di preparare anche l’esame di fisica …. e mi è sorto un dubbio: se mai mi dovessi fare male alla mano destra, riuscirei ugualmente a fare l’esame? No, perché avreste dovuto vederci a lezione quante volte ci siamo messi lì a lavorare con la famosa "regola della mano destra" che è tanto carina anche se ha il piccolo inconveniente che in certi esercizi si rischia seriamente di farsi male, talmente si mettono le dita in posizioni strane.

Delle due varianti preferisco di più quella che si utilizza per trovare il verso di un campo magnetico (come nell’immagine qui a fianco) … l’altra veramente faccio un po’ di fatica ad utilizzarla, ma pur di non dover vedere apparire nell’esame astronauti, gente che lancia mele dalla finestra, macchine che vanno e vengono, sarei anche disposta a "giocare" con la mano.

Prima che qualcuno chiami "Chi l’ha visto" … sono semplicemente in clausura pro-esami.

Aspettando le dispense che il prof ci ha detto che le avrebbe messe entro la mezzanotte di martedì … ad ora non sono ancora apparse, ma se non fosse che nessuno avrebbe accettato, l’avrei scommesso.
Penso che il giorno di Natale mi farò dare un’infarinatura generale dallo zio in vista dell’esame a gennaio, forse rischio di capirne di più.

Si parla in dipartimento di cambiare l’ordinamento, passando dai trimestri ai semestri: magari!
Poi il prossimo anno di questi tempi magari sarò qui a lamentarmene, ma finire le lezioni il giorno X e incominciare a dare esami il giorno X+2 non è certo una bella cosa. Cioè, è anche una scelta, perché è vero che c’è un altro appello a inizio gennaio. Ma fortuna vuole che coincida con una delle cose dell’anno a cui tengo di più e per cui farei i salti mortali pur di non saltarla.

Magari l’esame dell’ "X+2" lo andrò eventualmente a (ri)dare a Parma dove il nostro prof. si reca tutte le settimane per insegnare praticamente lo stesso programma che svolge da noi, con la piccola differenza che lì il corso è semestrale e l’esame lo daranno con calma a gennaio avanzato. Noi invece corriamo come dei treni (questo capitolo, Trenitalia intendo, meriterebbe un capitolo a parte, ma è come sparare sulla croce rossa, me ne rendo conto) compattando il tutto in poco più di due mesi – e abbiamo cominciato le lezioni tipo una decina di giorni prima che cominciassero a Parma, mica mesi prima! – e due giorni dopo l’ultima lezione ci becchiamo il primo appello. Ci piace essere masochisti, che ci volete fare.

E poi ci sono anche quelli che cominciano le lezioni con molta calma e adesso vogliono mettere lezioni supplementari anche il sabato o in un qualsiasi buco disponibile nell’orario (arriveranno a proporci di fare lezione anche nel dopocena?) perché non gli bastano le lezioni. Bah.

Ma tanto "arrabbiarsi" non serve a niente. Speriamo solo passi in fretta!

Deliri universitari

Dopo aver sperato di aver definitivamente "chiuso" l’ormai lontano 4 luglio 2007 con loro, sono tornati a farmi compagnia condensatori, circuiti, resistenze, voltmetri e compagnia bella.

Ma devo dire che questa volta, se mai uscisse qualcosa del genere allo scritto di fisica forse sarei anche contenta.
Meglio che starsi ad arrovellare su fantascientifici astronauti che lanciano sassi da dirupi intergalattici.

Ieri intanto abbiamo fatto lezione in Piazza Castello a Torino.
Sulla 70-80ina che seguiamo di solito le lezioni ci siamo ridotti ad una 20ina per la prima lezione e forse una 50ina per la seconda (stime del prof). Prevedibile.
In più ovviamente abbiamo beccato il giorno piovoso e più freddo della settimana. Chiedere alla mia mano destra per conferma.

Qui qualche foto, si spera nel frattempo che ne arrivino altre.

Mitico il prof di algoritmi che per volantinare correva dietro a qualsiasi persona passasse per la piazza, anche se alle volte le persone aumentavano il passo un po’ terrorizzate da quest’individuo che ti piombava alle spalle senza un minimo di preavviso. E noi giù a ridere.
E mitica la mia compagna con il termos con il caffè!

Nota di demerito invece per la mitica coppia di prof di economia che in classe dicono che i non frequentanti (io frequento, ma per sicurezza vorrei per lo meno dare un’occhiata a questo libro) devono studiare un libro e poi nella pagina del corso ne segnano altri, tra l’altro uno visto oggi in biblioteca, simil "mattonazzo" poco digeribile .
Speriamo prima o poi si capisca qualcosa.

… comunque il prof che oggi è arrivato a lezione con il cappello da cowboy meriterebbe un premio!
Noi ovviamente tutti piegati in due dal ridere!

Mentre invece le due tipine che ho incontrato per strada in pausa pranzo, che con il cellulare cantavano a squarciagola una canzone della Pausini (poi almeno fossero state un po’ intonate … e invece neppure quello), quelle no, spero di non rincontrarle più che mi hanno fatto andare per traverso il toast che stavo mangiando