Università & Riflessioni

Finirà con un bel "ve l’avevo detto io".

Io non ci volevo entrare in questo discorso, perché davvero mi sto sempre più deprimendo a vedere e leggere certe cose.
Ho tralasciato ultimamente la politica da questo blog e spero di riuscire a non farmi più tentare come questa volta.

Ma visto quello che sta succedendo in Italia in questi giorni, qualche parolina la metto pure io.

Il gioco di Berlusconi in tutto questo bailame delle "occupazioni" è abbastanza perfido, sottile e molto pericoloso: aizza le folle, con uno stile che ricorda in tutto e per tutto quello di un altro ometto che pensava di essere l’unto del signore, butta più benzina che può su un fuoco che ormai si sta divorando tutto quello che gli sta accanto e così quando qualche testa calda (perché ce ne sono tante tra quelli che in questi giorni stanno "occupando abusivamente" le università – a suo parere – ma che per il momento sono rimaste abbastanza calme, a parte isolati episodi) perderà la pazienza e passera alla violenza potrà dire: "avevo ragione io". Il ragionamento fila, no? E’ marketing anche questo e lui, da buon imprenditore, lo sa bene.

A Torino la situazione per il momento è abbastanza calma. In più facoltà si sono organizzate "occupazioni simboliche" la notte e presto riprenderanno le lezioni in piazza (a metà novembre ci è stato detto toccherà anche a noi … dovrò andarmi a cercare il giaccone pesante e il paio di guanti a ‘mo "ladro" che uso per suonare d’inverno), ma la didattica prosegue senza interruzioni.
E in tante università italiane penso sia così. Solo che ovvio, all’amico Silvio fa più comodo far vedere le immagini di chi protesta in modo un po’ più "corpulento" e far passare gli studenti come un branco di cavalli impazziti, farsi passare per "vittima" dicendo che i mezzi di comunicazione fanno cattiva informazione (da che pulpito! … per di più contando che appunto, le cose stanno in modo un tantino diverso, se solo Silvio si documentasse!). Sta al suo gioco. Libero lui di farlo, liberi noi, che in università ci andiamo e vediamo come stanno esattamente le cose, di dire che le cose non stanno esattamente così, non nei termini in cui le denuncia lui almeno.
Che poi ci siano stati e ci saranno episodi di "occupazione più maschia", beh, fa parte del gioco. Ma mi sembra che nella maggioranza dei casi la cosa stia viaggiando ancora su binari "democratici" (a quando l’abolizione di questa parola dal vocabolario italiano con un bel decreto?). Ma ovviamente questo non viene detto perché non farebbe comodo.

Detto questo: io non protesto, non marcio, non sciopero, non occupo. Vado a lezione, seguo quello che devo seguire ma accetto di sentire i rappresentati di facoltà che vengono a parlarci di questa cosa e cerco di informarmi.
Scelta mia, dettata forse dalla rassegnazione.
Credo nel dialogo, ma mi rendo conto che con certa gente che fa orecchie da mercante forse un dialogo non ci possa essere. Ma preferisco stare in disparte, anche perché solitamente queste cose finiscono per assumere un certo colore politico e ciò non mi va giù. Prendetemi così.

Ho vissuto 7 anni da "grande" nelle scuole italiane, ma mai avevo visto una cosa simile, con tutte le università italiane in rivolta contemporaneamente. Mi fa impressione ma allo stesso tempo anche un po’ di paura perché non riesco a capire la portata che potrà avere questa cosa, quasi come se vedessi una miccia senza riuscire a vedere quanto lungo sia il filo da cui è stata accesa con la conseguenza ansia per un possibile "scoppio".

Dall’altra parte mi rincresce come chi ci governa non riesca a cogliere nel malcontento generale la necessità per lo meno di un dialogo, di un confronto, invece del muro contro muro a cui ci tocca assistere.
Poi ognuno potrà rimanere sulle sue posizioni, in un dialogo "serio" nessuno obbliga nessuno ad accettare l’idea dell’altro.

La Politica è morta e sepolta da tempo immemore, se ne trovano piccoli fossili spari qua e là ma non so se basteranno per riportarla alla sua forma originale.

Ieri parlavo con un’amica boliviana che mi raccontava della difficile situazione politica nel suo paese e mi veniva da dirle che non credesse che qui in Italia fosse tanto meglio, solo che abbiamo una patina dorata davanti che fa sembrare che tutto vada bene. Ma sappiamo bene tutti che purtroppo non è così e non centra il colore di chi sta al governo. Davvero, per me sono entrambi uguali con lo stesso scopo: farci diventare un popolo di pecore, così da essere tutti controllabili tranquillamente per poter fare sotto il nostro naso i propri interessi senza che nessuno di noi abbia più la cognizione di causa per dire qualcosa.
Su questo non c’è colore politico che tenga.

Io e la politica (e tutto quello che ci sta attorno) stiamo prendendo strade diametralmente opposte, instaurate su due linee parallele … che si incontreranno solo all’infinito. Forse.

Non mi voglio dilungare troppo perché in questi giorni pensando a queste cose più di una volta mi è venuto il volta stomaco e in certo senso anche un senso di impotenza di fronte a tutto ciò.
E non solo per questa cosa specifica, ma per un mondo che tende a girare a "vuoto", senza quasi più la possibilità di ritrovare il giusto asse di rotazione.

Ma questo mi ricorda che tutto parte dal mio piccolo, dal mio non rispondere male, dal mio cercare di fare le cose bene, dall’attenzione che posso mettere nei rapporti con le persone, anche quelle che alle volte magari vorrei evitare.
Che io ho ho una responsabilità nel "quotidiano".
Non potrò mai spostare forse spostare gli equilibri di questo mondo, non da sola almeno, ma un giorno mi verrà chiesto conto di quello che ho avuto e che posso mettere in pratica nel concreto nella mia giornata, nei miei rapporti personali, nelle mie azioni.

Mi risuonava forte oggi in testa: "A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più."

Pensieri sparsi (non troppo collegati tra loro)

– La cosa simpatica del random del lettore mp3 è quando hai due canzoni uguali in "versioni diverse" (tipo studio e live) e partono una dopo l’altra!

– L’esercizio che abbiamo fatto oggi durante le esercitazioni di fisica era davvero esilerante:

"In una nota barzelletta un uomo cade dall’Empire State Building (circa 300m di altezza, 100 piani) e arrivato al terzo piano dice: "fin qui tutto bene". Stimare la veridicità del racconto". Lascio a voi la soluzione, se volete.

– Non parliamo poi delle citazioni che l’uomo "issilon" mette alla fine delle sue slides prendendole dal libro di testo. Quella di oggi è veramente una chicca:

"L’iterazione è umana, la ricorsione è divina"

Perché, come, giustamente ha detto la prof di fisica alla prima lezione:

"a questa risposta chiedo la domanda"

Deliri di un cervello ormai sciolto!

– Per non dovermi addentrare in quelle simpaticissime dispense di CVS (che stanno arrostendo da giorni sul davanzale della finestra in camera mia: forse ho la speranza che il calore che prendono prima o poi gli faccia prendere fuoco) sto studiando tutto lo diversamente studiabile che non assomigli alla definizione di dizionario e di lemma e a momenti finisco per parlare solo più in binario. Peccato che però il primo esame sia proprio CVS.

Sono due giorni che tento di ripetermi in testa che una marca d’uso è "l’identificazione dei livelli e delle modalità di uso d’un elemento linguistico | in questo dizionario, simbolo che identifica l’appartenenza dei lemmi o di loro accezioni al vocabolario di base, comune, letterario, di basso uso o osoleto o a uno dei linguaggi tecnico-specialistici e ne indica, all’occorrenza la natura di eostismo non adattato " ma niente, il mio cervello non ce la fa ad imparare una parola che sia una. Studierò a memoria il giorno prima, è l’unica soluzione.

– Chi ha studiato all’università qualcosa che assomigli ad Architetture degli Elaboratori, sicuramente se parlo di Tanenbaum, sa a chi mi riferisco, perché tutte o quasi le università studiano sul suo testo.
Che poi il mio prof ne dica di tutti i colori sul "nostro amico olandese" (sarà amico tuo … non di sicuro mio, visto che il fatto che nei suoi esercizi e nel testo voglia fare lo spiritoso mi urta un po’ … io non mi sto per niente divertendo e tu te la ridi alle mie spalle: non si fa!), sul suo libro ("lo usiamo solo perchè è l’unico decente che si può usare": mi chiedo allora come siano gli altri!) e che questo Tanenbaum fa in un modo e lui (il mio prof) tutto in un altro è un altro discorso.
Comunque, da quando ho visto in foto Tanenbaum, ho capito tutto e non mi pongo più nessuna domanda. Fratello gemello del simpaticone di Calcolo alle superiori: forse li hanno separati alla nascita.

– Tra l’altro. E’ normale che per studiare e poter fare qualche minimo esercizio debba per forza andare alla ricerca delle dispense in giro per le università italiane? (che poi come per Logica le trovi sul sito di una certa università ormai non mi stupisce più)

– E’ normale che di Architettura siamo indietro che nemmeno l’ultimo maratoneta alle olimpiadi … e "la prossima volta faccio le due ore di recupero in laboratorio così vi faccio fare la valutazione della didattica e controllo che la facciate perchè se no la fanno solo in 2"?

– Certo che chi è abituato a cambiare sempre le regole del gioco a proprio piacimento, non si fa certo il problema di dare consigli al Papa, eh. Peccato che per adesso è forse l’unico campo dove per fortuna le leggi "ad personam" non sono ancora ammesse. Deo gratias.

– Oggi S.Giovanni, festa patronale di Torino e Genova. Tutto chiuso, università compresa. Stasera (a Torino) i classici fuochi in riva al Po. Qualcuno si stupisce se dico che da non bravissima torinese non gli ho mai visti? (dal vivo in riva al Po: se fa bello solitamente si intravedono anche dalla finestra di casa)

ps: ho messo tutte le virgole bene e gli accenti sono acuti e gravi quando servono? io non ho voglia di controllare. Tutta colpa del caldo.

Variante torinese del Padre Nostro:

[…] e dacci oggi la nostra pioggia quotidiana […]

Comunque, per cambiare argomento, leggiucchiando in questi giorni le dispense di CVS (lo so, mi voglio fare del male), sono giunta alla conclusione sarà abbastanza dura riuscire ad arrivarci in fondo.

Qualche esempio:

Lingua parlata e lingua scritta: la lingua parlata presenta numerose differenze dialettali e di registro linguistico. La lingua scritta è più stabile; i parlanti usano la voce (cadenza, intensità, intonazione e ritmo) e sfruttano i gesti (movimenti del corpo e espressioni facciali); i parlanti usano le pause e l’intonazione. Gli scrittori usano la punteggiatura; i parlanti pensano e parlano quasi nello stesso tempo. Gli scrittori prima pensano e poi scrivono; il parlato è di solito spontaneo e poco pianificato. La maggior parte dei testi scritti richiede del tempo per la loro realizzazione. Per questo un testo scritto va pianificato. Gli scrittori possono tornare indietro nei loro testi e modificare quello che hanno scritto; di solito il parlante parla con un interlocutore che è presente […]. Per lo scrittore la risposta del destinatario è rinviata Lezione III – La lingua nel tempo […]. Lo scrittore è dunque costretto a immaginarsi il proprio lettore e a favorirne l’interpretazione; il parlato è spesso usato in modo informale e ripetitivo […]. Lo scritto è più formale e compatto […]. Esso procede secondo logica a sviluppare un discorso e evita le ripetizioni; scritto e parlato seguono una sintassi diversa nel disporre i messaggi uno dopo l’altro

Copiato e incollato dalle dispense (da una citazione, per essere precisi).
Ma dare un senso logico a tutto no, eh?

Poli 1 – UniTo 0

Come dicevo nel post precedente, il prefetto di Torino ha chiuso TUTTE le scuole e sopratutto ha consigliato di muoversi in meno possibile in città.

I due poli Universitari di Torino come si sono comportati di fronte a tale appello? Una con senso civico, l’altra con senso "non-definibile".

Il Poli ha pubblicato una news in cui annuncia la sospensione per la giornata di domani di tutte le attività didattiche per venire in contro alla richiesta del prefetto.

L’Università degli Studi (UniTo) che fa, invece? Conferma le lezioni, ovvio! Si deve in qualche modo contraddistinguere, no?

L’Università ha invece annunciato che le lezioni non saranno sospese.

[da torino.repubblica.it]

E tanto presumo si troveranno le aule deserte.

Da noi in Dipartimento di Informatica è stato messo un avviso sul sito, nel quale si consiglia di controllare la situazione dei ponti e della circolazione prima di andare a lezione. Ma tante stanno man mano "saltando".

Anzi, l’ultima news è che sarà tutto chiuso! Grande il DI! 😉

Non che io avessi qualche intenzione ad avventurarmi per Torino domani con il serio rischio di non riuscire a tornare a casa, ma per lo meno, visto che così ha chiesto il Prefetto, mi sembra la soluzione più sensata per tutti … tranne che per UniTo.

Aggiornamento:
Visto che ricevo molte visite di persone che cercano evidentemente notizie sui ponti chiusi e quant’altro, se volete queste informazioni consultate l’unica fonte ufficiale, il sito del Comune di Torino.
Da cui tra l’altro apprendo che nella giornata di domani 30 maggio, TUTTE le scuole di ogni ordine e grado di Torino e provincia saranno chiuse (con somma disperazione degli studenti, immagino) e da cui viene lanciato "l’appello" di muoversi il meno possibile in Torino.

Ho appena letto che stanno sgomberando l’ospedale Amedeo di Savoia di Torino, che sta esattamente a non più di 100 metri dalla mia università.

Torino. A Torino continua a piovere e nella sua provincia e a preoccupare è soprattutto la situazione della Dora e della sua ondata di piena attesa nelle prossime ore. E’ in corso l’evacuazione dell’ospedale Amedeo di Savoia, mentre le acque del Po hanno invaso la sede stradale sotto Piazza Vittorio, ai Murazzi. La strada pedonale che costeggia il fiume e sulla quale si affacciano alcuni locali pubblici è già sommersa da circa un metro di acqua.

Il Comune ha diramato un avviso in cui si raccomanda di informarsi prima sulla situazione dei ponti cittadini. E’ infatti quasi certa la chiusura di alcuni ponti a causa dell’ondata di piena che sta raggiungendo la città. A scopo precauzionale è già stato chiuso il ponte sul fiume Dora che unisce via Bologna a corso XI Febbraio, uno dei punti più a rischio esondazione.

E anche io, avendo sentito dai miei compagni che stavano chiudendo dei ponti, terminato CVS sono "corsa" a casa sperando di non dover attraversare il ponte sulla Stura a piedi (nel 2000 qualcuno l’ha provata di notte e mi diceva che non è propriamente una bellissima situazione).

Per il momento quello su cui devo passare io resta aperto, ma da come l’ho visto ritornando a casa, se non c’è un’inversione di tendenza potrebbe anche essere che stasera, domani mattina al massimo venga chiuso.

Anche perchè il problema è che se persiste la pioggia, presto si "mischierà" alla piena che è passata dalla Valle d’Aosta e che sta attraversando la Val Susa.
 
I ponti messi peggio sembrano quelli sul Po e sulla Dora, ma anche la Stura non scherza in quanto a "volume".

E intanto, dopo una mezz’oretta di tregua, ha ripreso a piovere con una certa insistenza!

Piove, guarda come piove!

Dovrebbe cantare pressapoco così Jovanotti in una sua canzone.

Mentre andavo in aula studio  "magna" (da leggere in senso magnereccio, perché all’una, da sala "computer" che é nelle ore precedenti si trasforma quasi in una mensa) anche io per mangiare, constatavo che fuori continua a piovere.

Ora detto così potrebbe sembrare la scoperta dell’acqua calda.

Il problema é che a Torino e in generale in Piemonte sono quasi due settimane che piove. In senso alternato durante il giorno, ovviamente nei momenti in cui esci di casa/dall’università in modo più intenso, (altrimenti sai che noia) ma non é passato giorno che più di qualche goccia non sia venuta giù.

E ora i nostri fiumi rischiano seriamente di esondare, se non smette.
In giro la gente incomincia ad usare termini come alluvione, inondazione. Forse in certe parti del Piemonte e della Valle d’Aosta non ci siamo lontani, se non smette di piovere.

Passando sulla Dora a Torino, stamattina, aveva proprio una brutta "cera" e non sembrava aver intenzione di abbassare il suo livello, che anzi, pare sia destinato ad aumentare.

Speriamo in una tregua, anche se sembrerebbe che almeno fino a domenica continuerà con questo registro.
Poi ovviamente, una volta finito di piovere arriverà il caldo torrido e la gente che oggi si lamenta che piove e fa freddo (ho rivisto in giro i cappotti) incomincerà a lamentarsi per il troppo caldo. Ovvio.
Anche perché ovviamente le mezze stagioni non esistono più e il caldo sarà ovviamente insopportabile.

Intanto, aspettando che smetta di piovere e torni il bel tempo, visto che tra l’altro questo grigio mi mette un sacco di "tristezza", io fra un po’ vado a "divertirmi" con CVS.
E dopo aver imparato a fare scalette e indici, a mettere correttamente le virgole, i punti, i punti e virgola e la punteggiatura (…) oggi il programma prevede che qualcuno ci insegni come si fa una tesi di laurea.
Sicuramente una cosa positiva e apprezzata.

L’unica cosa è che sono ottimisti, loro. Fra due anni – ammesso che siano poi due anni – sono sicura non ricorderò nemmeno una virgola (spero messa nel posto giusto) di quello che mi sentirò raccontare oggi pomeriggio. Fortunatamente rimarranno le dispense a dare una mano.

ps. incomincio a non sopportare più ‘sta tastiera americana che c’è qui in università: prima o poi dovrò stampare una bella tabellina con tutte le combinazioni che mi servono per scrivere le lettere accentate per non doverle provare quarantacinque volte prima di trovare quella giusta.

CVS 3 la vendetta

Questo potrebbe essere un esercizio di CVS all’esame (ci è stato proposto oggi nella esercitazione): mettere in ordine logicamente le seguenti frasi:

1) Lo studioso constatò che era una specie del tutto nuova, mai osservata prima.

2) Hanno scelto il posto giusto.

3) Lo studioso identificò subito gli insetti come appartenenti al gruppo neotropicale Pheidole, identificando la loro sede nelle radici di una pianta.

4) Se c’è un habitat a prova di sicurezza per una specie vivente, quello è certo un ufficio del Wwf, la grande organizzazione dedita alla protezione di animali e piante di tutto il mondo.

5) Ma, assicura, sta creando per loro anche un completo ecosistema tropicale. Intanto la Fuller continua a curarle, servendo loro acqua zuccherata, torsoli di mela, formaggio e qualche dolcetto.

6) Da buon presidente, la signora Fuller non solo assicurò protezione alle formiche, ma chiese ad un esperto zoologo di analizzarle.

7) Una specie di formiche ha scelto addirittura la sede centrale dell’associazione, dove le garanzie non possono che essere massime.

8) A notare le ospiti inaspettate è stata proprio la presidente del Wwf, quando l’anno scorso osservò gli insetti mentre correvano da un punto all’altro della sua scrivania.

Vediamo se anche voi riuscite a farlo!
Io sono alquanto sconvolta.
Un quarto d’ora a discutere su dove era meglio mettere il punto 2) … ma quante paranoie mentali bisogna farsi su queste cose? Noi informatici e gli umanisti viviamo proprio su due mondi separati.

CVS 2 la vendetta

Vi ho raccontato tempo fa di questo "interessantissimo" corso che sto seguendo in università, CVS. E vi avevo detto che mi avrebbe dato "soddisfazione" (e al contempo anche tanto patimento).

Più va avanti e più sinceramente mi chiedo che caspita di senso abbia un corso del genere ad Informatica.
Per tre miseri crediti. Tre professoresse diverse (ognuna un credito?), un seminario interessantissimoooooo sulla "library 2.0", che di interessante ha avuto solo il fatto che il professore che l’ha tenuto aveva un marcato accento fiorentino e quindi era "piacevole" da ascoltare. Stop. Per il resto la noia più mortale a sentire dirmi che un tempo c’erano le biblioteche e ora si sta spostando tutto on-line.
Cioè, la noia non è per la lezione in sè, ma perchè mi sembrano nozioni abbastanza lontane da quelle che realmente a me un giorno serviranno. Per lo meno così come sono state presentate.

A me un giorno informatica, che cosa me ne può fregare della distinzione del testo tra semiologia e linguistica?? Della differenza tra coerenza e coesione?
… a cosa può diavolo servirmi nella mia vita di informatica?

Chi mi conosce sa che nascondo nel mio animo "tecnico" anche una buona parte "umanista". Poi che prevalga la prima parte è indubbio, ma non ho mai disprezzato anche la seconda, ma con la condizione necessaria che devo essere io a "cercarmela": se mi viene imposta mi impunto!

Poi voglio dire … ci facessero vedere esempi su testi un pochino interessanti, per lo meno attenenti al mondo scientifico. E invece ci tocca fare degli esercizi del genere:

Virgilio non è dunque allegoria di una qualità, di una virtù, di una capacità, di una forza e neppure di una istituzione storica. Egli non è né la ragione, né la poesia, né l’impero (SOST. GRAMMATICALE)
– Leopardi esprime questo concetto nell’antitesi grandezza-piccolezza. Questa opposizione percorre tutto il suo pensiero (SOST. LESSICALE CON SINONIMO)

Praticamente all’esame avremo la prima frase fino al punto e noi, sapendo con quale sostitutivo dobbiamo sostituire la parola in corsivo dovremo formulare una frase da aggiungere dopo il punto (che nell’esempio c’è già). Ora, ovvio che noi dovremo sapere la differenza tra sostitutivo grammaticale e lessicale (con tutte le casistiche, la sinonimia, la ipernonimia e iponominia) … ma vi sembra una cosa da far studiare a degli informatici? Sia chiaro: non discuto l’esercizio in sè, ma piuttosto il fatto che nella mia vita pratica e concreta di studente informatica servono mille volte di più bibliografia e come si fa una tesi (per restare nell’ambito di CVS) piuttosto che questo.

Per non parlare poi dell’ultima lezione in cui ci hanno insegnato a individuare in un testo e suddividere i paragrafi. Forse qualcuno aveva scritto fuori dalla porta "Seconda Elementare" …

Martedì il programma suggerisce una bellissima e interessantissima esercitazione sui paragrafi.

Esercizio 1. Leggere il testo sotto riportato, in cui sono stati eliminati i capoversi. Individuare i paragrafi, dare loro un titolo e rappresentare la struttura del testo (paragrafi e unità informative) in un diagramma ad albero.

Angoscia! Io ci esco pazza!!!!!!! (a parte che a voler fare la pignola … ma scusate, nella consegna di questo esercizio, nella prima frase, la virgola tra "riportato" e "in cui" non è abbondantemente superflua??)

La chicca finale è stata la frase con cui ha esordito una delle tre professoresse alla sua prima lezione:

In ambito umanistico la presunzione regna sovrana

Oh, se l’è detto da sola … io non ho detto niente di male!

Comunque, bisogna dirlo: il più mitico è lui, mister "ci siamo tutti?", il prof di analisi.
Quando arriva chiede sempre "come state, tutto bene?" e quando finisce la lezione conclude con un "grazie per avermi ascoltato e buona serata a tutti, ci vediamo domani".
Ma il top lo si raggiunge dopo gli intervalli: "ci siamo tutti?" E qualcuno l’altro giorno gli ha detto: "prof, perchè non fa l’appello?"

… domande …

Ma tu, che ti sei seduto davanti a me sull’autobus oggi … perchè caspita non ti compri un paio di cuffie (le mie… da "battaglia", che ho dovuto comprare tempo fa, le ho pagate "l’astronomica cifra" di 2,44 euro!) e ti ascolti la tua musica (fosse poi almeno stata bella … invece nemmeno quello) per i fatti tuoi come fanno tutti (io compresa) e non la spari con il cellulare a palla per tutto l’autobus, che magari la gente che sta attorno a te non ha poi così tanta voglia di doversela sorbire? Ci vuole tanto ad arrivarci?

E perchè mai il prof di Architettura degli Elaboratori sembra il gemello di Chico? (il profilo è davvero lo stesso … fa quasi impressione la somiglianza!)

E perchè tutte le volte che dice "quando poi vedremo in dettaglio i transistor" … mi incomincia a ritornare in mente quel bellissimo quaderno giallo di elettronica che speravo di aver accantonato definitivamente… e che invece mi sa mi toccherà andare a riprendere (anche se fortunatamente, immagino sarà una cosa moooolto molto soft … altro l’elettrotecnica da cui sono scappata da ingegneria!)?

E sempre tu, prof di Architettura, perchè devi fare il simpaticone dicendo: " A chi risolve l’esercizio in modo corretto regalo questo palloncino"? (fatto realmente successo nell’aula D oggi pomeriggio tra le risate – ovviamente – dei presenti)
Domani per "interrogare" mi chiedo che metodo userà! Ci lancia il gessetto?

E sempre tu … laureato in Filosofia con indirizzo "Filosofia informatica" … dottorato in Informatica.
Relatore di entrambi: chi se non lui, il mitico "capo" del corso di Informatica (su cui qualcuno forse mi ha già sentito "sfogarmi" per via della sua pignoleria – e lentezza – fin troppo acuta)?
Però, che accostamento strano … Filosofia e Informatica. Ma per lo meno adesso capisco perchè ti compiaci e fai un sorrisone a quarantacinque denti tutte le volte che si parla di "astrazione".

E perchè mai il prof di Analisi, invece che pinzarsi il microfonino sulla maglia come fanno tutti, se lo tiene nella mano sinistra e con l’altra scrive alla lavagna? Ma non è scomodo? Bah. Contento lui …

Sempre ancora per restare in ambito universitario … domani prima vera lezione di CVS ().
"Googlando" un po’ con il nome delle mie professoresse di questo corso, ho scoperto, nell’ordine:
– che una delle professoresse ha scritto un saggio dal titolo: "«Petrarca for ever!»: «interpellanze petrarchesche» nel carteggio Calcaterra-Cian "
Petrarca for ever???? Oddio!
– che cercando il nome dell’altra professoressa, la "capa" del corso di CVS … il secondo risultato è di una conferenza che ha tenuto a Bologna […] al dipartimento di Italianistica dal titolo: "Io penso ad elettrizzare i caratteri": Il "romanzo storico" che "non va colle regole "
– la terza (che sarebbe la nostra "esercitatrice"), invece, ha tenuto un seminario alla Normale di Pisa.

Io mi sento "circondata" da cotanta "maestria".
Stanotte sognerò di sicuro i tanto "amati" quanto ancora "oscuri" (anche se va beh, la mia idea a proposito me la sono fatta) confissi, il greco che ancora ci serve oggi.

Chiudendo questa parentesi universitaria, torniamo alla "vita di tutti i giorni".

Perchè i vigili (non so se solo di Torino) devono sempre mettersi in bella mostra e piazzarsi agli incroci nelle ore di punta del traffico, rendendoli praticamente un caos (ed è la loro sola presenza a farlo)?
I semafori li hanno inventati solo come arredamento cittadino?

E perchè mai, tutte le volte che sono in coda … la probabilità che arrivi un’ambulanza a sirene spiegate rasenta quasi l’1% (per chi non masticasse tanto la materia: la probabilità di un evento deve necessariamente oscillare tra lo 0 – probabilità più bassa – e 1 % – ovviamente la probabilità più alta) … la gente sta male solo quando c’è il traffico … o gli autisti delle ambulanze pensano bene che se mettono la sirena la gente li lascia passare e non si fanno "il traffico"?
(mi sorella, che suo malgrado su un’ambulanza ci è dovuta salire dopo essere svenuta – se ripenso ancora allo spavento che mi ha fatto prendere!!! -, mi raccontava che anche in quella occasione, in cui lei era coscientissima, hanno attaccato la sirena lo stesso … per cui mi pare di capire che quella di attaccare la sirena "in-ogni-caso" è una prassi molto in uso)

E ultima domanda, non meno importante delle altre: ma perchè mai non vado a dormire invece di continuare a riempire questo mio blog di così tante cialtronerie?