Dov’è la Pinguilandia?

Le mie vacanze quest’anno stentano un po’ a "decollare" nel senso stretto e di come viene inteso il termine.

Un po’ per esami in date assurde (ma d’altronde c’è da dire che ho scelto io di darlo in quella data), un po’ perché ci sono questioni che a random tornano d’attualità e non gli si può dire "ferma, io sono in vacanza".

Diciamo che i giorni che sono passati dall’inizio del mese sono stati abbastanza "interessanti", quasi mai uguali tra loro.

La prima parte l’ho vissuta a casa in "solitaria" e in totale autogestione. Scelta astuta e voluta approfittando della sorella fuori casa e i genitori in montagna. C’era bisogno in effetti di prendersi un po’ d’aria. E finché è durata, è stata forse la giusta decisione, sebbene i primi giorni fino all’esame siano andati avanti un po’ a inerzia, mangiare e studiare, studiare e mangiare!

Quindi appunto, settimana in piena autogestione. Ma non anarchia. Mi sono data delle regole.
Ad esempio quella che alla fine della giornata il lavandino della cucina dovesse essere pulito e splendente, meglio ancora se anche dopo ogni pasto. O quella di non lasciare le cose in giro per casa, ma metterle al loro posto, di non approfittare della casa libera per creare del caos. L’unica contro indicazione sono stati i chili di pomodoro che mi ha lasciato la mamma nel frigo con il caldo invito a farli fuori: adesso li sogno pure di notte!

Però si, mi sono concessa alcune cose che solitamente è più difficile: musica quasi sempre "on-air", film alla sera per rilassarsi un po’, anche se mi sono accorta che la solitudine non fa per me e alle volte avrei voluto poter fare dei discorsi con i muri!

E poi, passata la fatidica data, avevo da un po’ in testa il voler approfittare di questa solitudine per cercare di ridare un minimo di pulizia alla mia stanza, visto che era una cosa che volevo fare tipo dalla sessione esami di dicembre. E’ passato Natale, Capodanno fuori, poi i quattro giorni di ritiro a Roma, sono tornata e la mattina dopo stavo in università a prendermela con l’economia. E due giorni dopo rincominciavano le lezioni e il solito tran tran quotidiano. Quindi niente pulizie a quel giro. E alla sessione successiva, quella di Pasqua, la solita promessa: "Appena finisco gli esami metto a posto la stanza". Si, come no!
Quindi praticamente era da quando l’avevo tirata a lustro per il Capodanno 2008 che non ci mettevo più mano "pesantemente". E questa era finalmente una buona occasione, il silenzio, la tranquillità, nessuno che ti dice cosa e come devi fare ….

E poi, per rendere meno faticoso il lavoro ho preso lo stereo e messo su la musica, mia compagna inseparabile di viaggio in questi giorni che sono stata a casa. Ho ritirato fuori due cd di musica varia che avevo lì da un po’ "fermi", perché le canzoni che mi piacevano tanto erano finite nel lettore mp3 e i cd erano finiti prima sulla "scrivania" e poi in giro con l’altra roba recentemente quando avevo incominciato quest’ultima sessione, per farmi "spazio" per fare gli esercizi.
Così, li ho rimessi su e mi è scappato un sorriso perché ho scoperto che alcune canzoni che mi piacevano all’epoca più o meno adesso invece mi piacevano di più, ma soprattutto perché non avevo mai fatto forse troppo caso a come alcune canzoni seguivano, non so come dire, un filo e quasi erano state messe lì per dirmi qualcosa e che in quel momento, con l’esser passata tanta "acqua sotto i ponti", capivo in modo più "vero".  E intanto di tutto questo filosofeggiare, ho riaperto quaderni delle superiori, ritrovato cose vecchissime che si facevano solo alle elementari, tipo il foglio con tutte le firme dei miei compagni e delle maestre, buttato via una marea di fogli ormai inutili pieni di robe che adesso mi fanno quasi il solletico. Chimica e le sue formulacce, per non parlare degli appunti di economia e diritto del biennio delle superiori.

E’ stata una giornata buffa. E poi, non paga, il giorno dopo mi sono dedicata a tutto il resto della casa.

Di questi giorni ho solo un po’ il "rimorso" di non essere riuscita come volevo a sfruttare la cucina tutta per me per di sperimentare qualcosa di nuovo ai fornelli, ma sarà per la prossima volta!

Poi, anche se non era in programma, ho fatto anche qualche giorno in montagna raggiungendo i miei, diciamo ben sapendo che non andavo a "divertirmi" e riposarmi come invece mi servirebbe … ma ci sono stagioni e stagioni e bisogna saperle prenderle così come vengono.

Poi così, scherzando durante una bella passeggiata-chiacchierata con una persona con cui da tempo dovevamo farlo (e poterlo fare in mezzo alla natura e nel più totale relax si è rivelata una mossa vincente, seppur non fosse per niente combinata ma sia venuta fuori da una serie di combinazioni), si parlava di possibili spedizioni in Pinguilandia: io non so se esiste, ma sono sicura che mi piacerebbe farci un salto e a dire il vero un po’ nella mia mente me la sono raffigurata!

E adesso bado alle ciance: è già tempo di riprendere in mano le filastrocche!

[Photo Credits: La foto l’ho scattata io durante una delle passeggiate, l’immagine invece l’ho presa qui]

Mafalda’s Style: Basta!

Si, era proprio "Basta" la parolina magica del post precedente!

Diciamo che per me è un basta a metà perché l’esame di mercoledì mi è piaciuto così tanto che mi sono detta: "Ma perché non ridarlo anche a settembre?".

Però si, mi sto godendo qualche giorno di riposo  anche se chiamarla vacanza mi sembra un parolone … ma senza fogli da imparare tra le scatole tutto diventa vacanza!

E così, tanto per dare un tono anche umoristico a questo post, vi riporto (con il loro permesso) in ordine cronologico alcuni stralci di mail che sono circolate prima di questo esame nel nostro mitico gruppo di studio con cui tra l’altro, mercoledì, abbiamo festeggiato la conclusione di questa estenuante sessione esame con un bel pranzo tutti insieme – a parte ovviamente quelli che come al solito danno buca.

A: sentite è grave che i miei neuroni siano fulminati o partiti già per le vacanze?

E: Il mio cervello è partito circa una settimana fa. Visita città d’arte e passeggia in montagna…
Il corpo è obbligato a trascinarsi al pdf domani causa troll, speriamo che da solo se la cavi.

A: pure io domani mi trascinerò lì...farò due disegnini sul foglio ossia..un troll che fugge inseguito 
dai cacciatori..i cacciatori che legano il troll,i cacciatori che mangiano il troll i cacciatori che
bruciano il troll e un paio di alberelli che dite??? li coloro pure?


D: Si si, fatti prestare i colori dalla piccola peste per colorarlo!!! :-D
... poi io ci aggiungerei anche un paio di cacciatori che tirano frecce a casaccio, bambini
che danzano in circolo, cacciatori disperati perché
saranno cancellati visto che non riescono a raggiungere l'ultimo della fila ... e mi sembra ci sia tutto! :-)

Domani, domani, domaniiiiiii!

[ A meno di sviste e vista la giornata potrebbero anche essercene]

Stavo facendo ormai abbastanza passivamente ancora alcuni esercizi per l’esame di domani … e in uno degli esercizi svolti mi è venuto un risultato che mi ha fatto  pensare ad una parola che in tanti potremmo dire (o urlare in modo liberatorio? speriamo!) domani.

Per trovarla bisogna seguire queste "semplici* istruzioni:

–  Trovare l’insieme di non terminali annullabili data la seguente grammatica.

–  Unire i non terminali trovati e unirli ancora con la stringa " A! "

S –> A

A –> B| eD

B –> epsilon

C –> aS| bD

T –> S| eC| dA

L’automa a pila la prossima volta!

*[Visto che seguono il blog persone non proprio avvezze – per fortuna loro potrei dire – con grammatiche e insiemi di non terminali annullabili, se qualcuno oltre a farsi una risata vuole può lasciare la sua soluzione nei commenti, altrimenti svelerò poi io l’arcano]

Osa!

Osare. In questi ultimi giorni mi suona tanto in testa questa parola.

Osare al di là delle delusioni, al di là di tutto quello che avrei potuto fare meglio, delle cose che avrei potuto fare di più, al di là che quando devo imboccare una strada prendo sempre quella sbagliata, al di là che alle volte ho paura di essere troppo rompiscatole e allora aspetto che siano gli altri "a volere", senza rendermi conto che invece forse la palla è ancora nelle mie mani e mi darei una botta in testa pur di capire se posso o no invece di rimanere in questa "sospensione" … ma alla fine è importante capire a chi tocca? Uno si butta e via, al massimo prende una capocciata. Yep, facile da dire, tremendamente difficile da fare. E no, proprio non ci riesco, nelle piccole e grandi cose.

Osare. Devo osare. Osare come ho fatto in questi giorni quando ho fiutato che niente, l’esame che avevo in mente di dare (e per cui nonostante le mille rassicurazioni del caso ad adesso, due giorni prima, non so se sono ammessa dallo scritto oppure no, come purtroppo temo) non sarei riuscita a farlo o forse non avevo la sufficiente voglia di prepararlo e nel giro di trenta secondi ho cambiato il piano di battaglia e fogli davanti a me. Via le filastrocche e dentro i cartoni animati. Tenterò l’impossibile, è vero … ma bisogna osare, no?

E se domani dovesse andare come non credo che andrà, prometto che la prossima volta a Superga ci vado in bici per accendere un cero!

[L’immagine l’ho presa qui]

Filastrocche moderne

Una base di dati è un insieme di dati atomici
strutturati e persistenti,
raggruppati in insiemi omogenei in relazione tra loro
organizzati con la minima ridondanza
per essere utilizzati da applicazioni diverse
in modo sicuro e controllato.

Dunque: un foglio vicino al computer, uno sopra il letto, uno sopra la porta del frigorifero (ma a questo punto aspetto lunedì che arriva quello nuovo) e poi magari mi verranno in mente altri posti dove metterla … basterà per impararla bene e ripeterla perfettamente, virgole comprese?

Scene di ordinaria follia

Martedì ultima lezione di esercizi di linguaggi.

La prof (che non riesco a realizzare a quale personaggio dei cartoni animati potrebbe assomigliare anche se ce l’ho sulla punta della lingua e non mi viene) incalza la povera cavia alla lavagna: "e poi"?

E io, che sto copiando un po’ distrattamente e sovrappensiero come un mero "scriba", comincio a canticchiare: "e poi, e poi, sarà com’è morire, cadere giù non arrivare mai []".

La mia compagna mi mette una mano sulla spalla e mi incoraggia: "dai che agosto è vicino". Ha (quasi) ragione.

E ora sotto con lo studio, torno a "querizzare" e "modellare" , così magari anche il mio ginocchio malandato ringrazia per il riposo che gli concedo prima che mi abbandoni definitivamente.

[L’immagine l’ho presa qui]

Ariiiiaaa

Niente, in questo periodo vado "a canzoni" più del solito.

Ieri in pausa pranzo è capitata in random questa canzone. Ascoltatela perché ne vale la pena.

Ed è una di quelle canzoni che in questi giorni sembra scritta per me. In ogni sua parola. E se non fosse stato che ero in giro, avrei incominciato ad "urlarla", perché quelle note, quelle parole, quella "grinta" mi facevano "bollire il sangue", mi facevano pensare alla rabbia che ormai copiosamente di questi periodi incomincia a montare.

Per quelli che non sanno e parlano, per quelli a cui l’unica cosa che interessa è il voto, per quelli che neanche si chiedono perché in questo periodo faccia fatica a dormire, per quelli che l’importante è l’apparire e vorrebbero ancorarti nei loro stereotipi, alle loro maniere.

Aria, aria, aria. Avrei proprio bisogno di aria.

I film … universitari!

L’altro giorno, mentre ero a lezione mi è arrivato un sms da una mia compagna che stava due posti più in là di me con una "catena" … ma essendo per lo meno carina (la catena), ho pensato di riportarla qua:

L’università è tutta un film:

– l’esame –> the milionare
– il prof –> annibal the cannibal
– il sorriso dell’assistente –> l’enigmista
– la media del 30 –> mission impossible
– quelli che passano l’esame –> shindler’s list
– i raccomandati –> gli intoccabili
– la laurea –> alla ricerca della felicità  (questa è quella che mi ha fatto sorridere di più )

Poi ovviamente il messaggino finiva con il classico: questo messaggio ti è arrivato per portarti fortuna ai prossimi esami ma se vuoi che sia ancora più efficace mandalo a tutti gli universitari che conosci.

Cosa che ovviamente non ho fatto … ma era simpatico e mi sono detta che almeno qui sopra potevo riportarlo!

Allucinazioni (collettive?)

Ok il caldo, ok la stanchezza, ok tutto … ma vi prego, ditemi che sono io che ho le allucinazioni, ditemi che lì non è segnato un esame per il 5 – 8 – 2009 ( ripetete con me: cinque agosto, dico siamo matti?), ditemi che in fondo si è solo sbagliata e voleva scrivere, che ne so … 25 – 7 – 2009?

Ditemi che non vedete anche voi quello che vedo io, che altrimenti incomincio a demoralizzarmi già adesso visto che in ogni caso a luglio sarà il solito polpettone!