Giappone: storie di ordinario altruismo dopo il terremoto [5]

Le macchinette distributrici della Suntory che distribuiscono le bevande gratuitamente, il libero accesso al Wi-Fi della Softbank, gli sforzi della gente che ce la mette tutta commuovono e l'estero e lo spingono a collaborare. Il giappone sta diventando sempre più forte. Impegnamoci al massimo!

Ieri mi sono commossa vedendo il mio vicino di casa che deve andare in prima liceo. Al momento del terremoto era solo in casa, e subito ha preso la bicicletta e ha cominciato a girare per il quartiere gridando "State tutti bene??", e alla gente che era scappata in strada rivolgeva la parola. A quell'ora in casa c'erano solo anziani e madri con bambini, quindi credo si siano tranquillizzati molto sentendosi chiamare. Grazie.

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Giappone: storie di ordinario altruismo dopo il terremoto [4]

Al pianoterra di casa mia, c'era mio padre che di solito lascia TV, luci e riscaldamento accesi. Quando ha saputo che la regione del Chuubu sta fornendo energia elettrica al Kanto, si è alzato e ha staccato la corrente. Un po' mi sono commosso.

Sono riuscita a fare la spesa! Però i clienti del supermercato, pensando agli altri, non compravano che il minimo necessario per non svuotare completamente gli scaffali. Mi sono commossa.

[ Photo credit – Nella foto il ciclista Takeshi Miyazawa commosso alla partenza del classico Milano – Sanremo]

Le cose importanti della vita

Per la serie, le cose importanti della vita: Sarkozy, presidente francese, convoca una riunione sulla sconfitta della squadra transalpina al mondiale sudafricano. 

Deduco che in Francia tutti hanno un lavoro, la crisi non esiste, la scuola non ha problemi, le persone siano soddisfatte dall'operato del proprio governo … che dire, beati loro che possono dedicarsi a queste quisquiglie!

Al ritmo di vuvuzela. This time for Africa.

Comunque io sulle vuvuzela ho una mia teoria. Non sto a spiegare cosa siano perché immagino che tutti ne abbiate sentito parlare in questi giorni. Sono fastidiose per i giocatori (ma accusare questo strumento di essere il motivo di un goal mi sembra alquanto eccessivo), sono fastidiose per i telespettatori, su Facebook impazzano i gruppi che le vogliono bandire dagli stadi, dall'altra parte ci viene detto che è qualcosa tipico della cultura africana e che quindi bisogna accettarle e così …

Dicevo. Non so se anche voi avete notato, quando le telecamere inquadrano gli spalti – anche interi settori – nessuno mai ha in mano o usa questa trombetta.  Per di più il rumore è sempre molto uniforme, in qualsiasi momento. E quando durante l'intervallo si sente la musica in sottofondo, il suono delle vuvuzela quasi sparisce per tornare magicamente all'inizio del secondo  tempo.  E poi diciamocelo, un intero stadio che suona ininterrottamente – e con la stessa intensità – non vi sembra un po' impensabile?

Ri-dicevo, la mia teoria.
Semplice, le vuvuzula non vengono suonate in modo così perdurante dagli spettatori – qualcuna sì, ma non come orchestra- e il loro suono viene amplificato dagli autoparlanti dello stadio o non so come. Diciamo che ho il dubbio che non sia un fenomeno naturale ma montato ad arte per far parlare delle vuvuzela – perché se nessuno ne parlava a seguito delle polemiche dei giocatori avremmo mai saputo  come si chiamavano e che esistevano? – e soprattutto … per venderle. Diciamo una mossa di marketing – azzeccata: che se ne parli bene, che se ne parli male, l'importante è che se ne parli. E visti i giri di affari che ho letto rispetto a questa semplice tromba – e tutti gli accessori anti-vuvuzela mi viene da chiedermi quanto non possa davvero essere così. D'altronde quando un'altra occasione come il mondiale per lanciare un simile business?  Mi starò sbagliando?

E comunque il mio computer in questi giorni sta cercando di imitarle, la ventola parte ogni tanto che sembra ci sia un elicottero in fase di decollo!

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Sentita in tv

Stasera abbiamo cenato presto e così, facendo un po’ di zapping sulla tv tanto per ingannare un po’ il tempo, sono capitata su Canale5 e mi sono imbattuta nel suo pre-serale "Chi vuole essere milionario".

Penso di non dover spiegare a nessuno di cosa si tratta e per cui passo alla chicca di stasera.

Concorrente donna, 5° domanda:

"Chi pronuncia la frase "questo matrimonio non s’ha da fare" nei Promessi Sposi?"

Quattro opzioni come al solito: L’Innominato, Don Abbondio, Don Rodrigo, i Bravi.

Io penso: "Ma che facile, lo sanno tuttiiiii"!

Lei invece tentenna: "Mi pare siano i bravi, ma chiedo l’aiuto del pubblico".

Ehhhhhhh? 
L’aiuto del pubblico, per una domanda di questo genere? Dopo aver sciorinato i nomi dei due bravi, sintomo per per lo meno hai idea di cosa stiamo parlando?

Povera Italia!! (N.B. sono cosciente che l’Italia ha ben altro genere di problemi più seri con cui fare i conti e per cui dire "povera Italia", ma piuttosto che piangere preferisco fare un po’ di ironia)

Cioè, io sono molto ignorante perché ho fatto un istituto tecnico e se mi mettete in una sala degli Uffizi potrei avere (anzi, ho) qualche problema a riconoscere che cosa ho davanti, ma per lo meno so riconoscere senza bisogno dell’aiuto del pubblico chi ha pronunciato il secondo verso (si, lo so che i Promessi Sposi sono in prosa e quindi sto un po’ abusando di questo termine) più famoso della letteratura italiana dopo "Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita".

E attenzione, forse la cosa più scandalosa è che, premettendo che non so se l’aiuto del pubblico viene in qualche modo pilotato dagli autori del programma, l’opzione "bravi" non abbia avuto il 100% come sarebbe lecito aspettarsi per una domanda del genere, ma mi pare si attestasse intorno all’ 80%. Un buon 20% si è andato a perdere tra le altre varie opzioni.

Siamo un popolo di ignoranti?

[Immagine presa qui]