Una mattina ad Ikea è…

_ Essere impregnati da un penetrante odore di legno fin da appena entrati. 

_ Ma c'è ancora il mare di palline colorate che sono state da sempre la mia personale equazione mentale con Ikea?

_ Fantasticare sulla propria casa dei sogni, cucina, camera da letto, salotto, non c'è angolo che non saprei come arredare.

_ Lui: va meglio nero; lei: è meglio bianco. Ikea è il luogo con la più alta percentuale e concentrazione di litigi del mondo.

_ Sentirsi perso in un grande labirinto (ogni tanto per fortuna trovi però la grande mappa "tu sei qui", il senso dell'orientamento ringrazia) ma nonostante si giri in modo assolutamente confuso e irragionevole alla fine ci si trova sempre con quelli che hanno cominciato il percorso con te: alchimie.

_ Esclamare ogni 2metri: "ma che genio quello che ha pensato questo"!  

_ Dlin dlon: "stiamo servendo il pranzo al piano superiore. Oggi, oltre alle specialità svedesi …."

_ L'irresistibile voglia dei bambini di salire le scalette dei letti a castello nonostante i cartelli di divieto

_ Toccare ogni cosa a tiro, aprire le ante del frigo, la portiera della lavastoviglie; mettere le mani in ogni cestello

_ La gente sdraiata sui letti o che si diverte a provare le sedie girevoli

_ Ovviamente l'immancabile metro,  borsona gialla, le immancabili matitine e anche un comodo sacchetto per non gocciolare l'eventuale ombrello: questi svedesi pensano proprio a tutto!

_ La ricerca ansiosa di riempire nei modi più originali e funzionali spazi sempre più piccoli

_ Rendersi conto che ormai tutto è pensato e concepito a misura di una famiglia vista come società sempre più di fretta, composta da un numero sempre più ridotto con sempre meno tempo:  prossimamente il congelatore sarà più grande del frigo!

_ Il parcheggio riservato alle famiglie

Ma soprattutto:

_ Uscire trionfanti sotto il cartello "USCITA SENZA ACQUISTI" guardando con un sorriso beffardo chi invece è impegnato a tirare fuori dai carrelli improponibili sedie (quelle fatte proprio da quel genio là ovviamente..) e con compassione chi è impegnato a capire come incastrare in quella mini utilitaria tutti quei cartoni marroni che riempiono tre carrelli

( e se qualcuno ha qualcosa da aggiungere, lasci pure un commento! )

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Rischia!

Edoz mi sgriderà di nuovo reclamandone i diritti … ma non posso lasciare fuori dalla condivisione di questo suo post anche il pubblico esclusivamente del blog! Per me, come tanti altri … davvero cucito addosso, una sorta di autoconvincimento!

A ridere c’è il rischio di apparire sciocchi;

A piangere c’è il rischio di essere chiamati sentimentali;

A stabilire un contatto con un altro c’è il rischio di farsi coinvolgere;

A mostrare i propri sentimenti c’è il rischio di mostrare il vostro vero io;

A esporre le vostre idee e i vostri sogni c’è il rischio d’essere chiamati ingenui;

Ad amare c’è il rischio di non essere corrisposti;

A vivere c’è il rischio di morire;

A sperare c’è il rischio della disperazione e

a tentare c’è il rischio del fallimento.

Ma bisogna correre i rischi, perché il rischio più grande nella vita è quello di non rischiare nulla.

La persona che non rischia nulla, non è nulla e non diviene nulla. Può evitare la sofferenza e l’angoscia, ma non può imparare a sentire e cambiare e progredire e amare e vivere. Incatenata alle sue certezze, è schiava. Ha rinunciato alla libertà. Solo la persona che rischia è veramente libera.

– Leo Buscaglia –

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Lo sapevo che prima o poi sarebbe successo!

Sto lavorando ad un sito, una sorta di intranet, con area di amministrazione a più livelli e parte di "front-end", quella visualizzata dagli utenti più "semplici".  All'atto dell'iscrizione degli utenti viene mandata una mail con un link per la conferma dell'iscrizione – procedimento abbastanza usuale ai sistemi di iscrizioni sul web – con questo testo: "Prima di poter accedere devi confermare l'iscrizione COPIANDO e INCOLLANDO nel tuo browser il seguente link" e segue il link con un bel codice casuale generato dal sistema. Facile, no?

Da un mesetto abbiamo aperto la sperimentazione su scala mondiale ad uno dei livelli degli utenti del sito. Stamattina apro l'indirizzo email dove ricevo le notifiche e le varie richieste e trovo questa mail di risposta a quella generata automaticamente dal sistema:

"Grazie mille e ho ricevuto il vostro email. Confermo quello che mi avete mandato".

La mia curiosità è stuzzicata da quel "confermo". Apro il database e vado a cercare quell'utente: zac, lo sapevo, lo stato è ancora impostato su disabilitato, mi sta mandando una conferma manuale!

… se non avessi deciso di abilitarlo io manualmente a quel punto, domani avrei ricevuto una mail di richiesta del perché non riusciva ad accedere al sito, non sarebbe stata la prima! Ma ormai ho già la risposta pronta!

Meno due

… la storia che il meglio deve ancora venire. C’è qualcosa di drammaticamente vero in questa affermazione, la mente rimanda sempre, è la sua natura non sperimentare ciò che sta accadendo. C’è sempre una terra promessa, un qualcosa di vago, d’indefinito, un inganno eterno. Faccio questo programma e poi potrò goderne, ma poi programmi su programmi, giorni su giorni, anni ad aspettare. Perchè rimandare ? Essere nell’adesso, nella morte e nascita di ogni cosa, semplicemente vivere ora. (Danilo Puzzo)

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Meno quattro

Ma il domani non è migliore. Se facciamo quello che abbiamo sempre fatto, nulla cambierà. Anzi, cambierà, in peggio però. E sai perché? Perché se non cambi tu, non possono cambiare le cose. In verità, mi sono espresso male: non devi cambiare, devi diventare chi sei già.

Claudio Belotti, La vita come tu la vuoi

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Meno cinque

Comincia (o continua) il conto alla rovescia del mio ritorno a Torino. Riguardare indietro questi mesi è un esercizio utile per capire quanto possa essere cambiato dentro di me, quante cose c'erano nelle valigie e che ora forse non ci sono più, quante cose non c'erano e forse questa volta ci saranno. Non di cose materiali, ma di cose abbattute e (a volte ri)costruite dentro di me. Ci sarà tempo per trovarle tutte, anche se alcune forse sono già evidenti. Parole dette in modo più consapevole, dinamiche più preziose. In questi giorni, strada facendo, sto trovando tante frasi che descrivono più di quanto potrei fare io tante realtà che ho vissuto. Se riesco le segnerò anche qui.

Non c'è nessuna strada facile per la libertà. (Nelson Mandela)

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