La mia maturità nel 2007 – La seconda prova

Quell’anno il cielo volle (fortunatamente) che come seconda prova all’ITIS progetto ABACUS (oddio quante sigle!) ci fosse Informatica. Solitamente c’èl’alternanza, un po’ come al classico con greco e latino, con Sistemi. Ma, come forse tutti gli anni, c’era a spaventare che potesse uscire lo spauracchio Elettronica. Statistiche su statistiche sulla possibilità del fenomeno che si dissolsero come bolle al sole.

Informatica era materia esterna per cui in realtà l’unica preoccupazione era capire come avrebbe potuto correggere la prof il nostro compito.

La nostra prof ci aveva assicurato che l’ultima domanda, quella che chiedeva di scrivere una pagina in PHP che riproducesse uno dei punti affrontati precedentemente sarebbe stata facoltativa. E invece la sorpresa fu che la domanda non era facoltativa come le volte precedenti, ma obbligatoria. A me la cosa non cambiò molto, avevo studacchiato PHP per conto mio e anzi, facevo l’assistente della prof durante le lezioni di laboratorio, ma i miei compagni rimasero sì, abbastanza fregati dalla cosa.

La ricordo come una prova abbastanza interloquitoria, di passaggio. Avevo la testa alla terza prova, quella sì che mi faceva paura!

Il passo più veloce … eppure camminavano insieme.

L’anno scorso ero a Grottaferrata. Era un pomeriggio come tanti, forse in febbraio, non ricordo. Sono uscita di casa per andare da sola al lavoro dopo pranzo, un po’ con il broncio. Non era un momento facile in quei giorni.

Fatti pochi passi ho visto loro, Annamaria e Danilo, che passeggiavano insieme, tenendosi a braccetto. Non ricordo chi precisamente, ma uno dei due aveva il passo più veloce dell’altro eppure … continuavano a camminare insieme, aspettandosi, guardando i fiori sugli alberi …

Avrei voluto fargli una fotografia da riproporre adesso, dopo aver ascoltato la meditazione che hanno preparato per la Via Crucis di ieri. Perché al di là di parole, mi rimane in testa quell’istantanea, la semplicità del “voler bene”.

Quella semplicità che vorrei, spero e desidero anche per me.

[ photo credit ]

Joomla, come ragioni?

Le strane logiche di Joomla. Se elimino un articolo (ok, finisce nel cestino e non si elimina completamente, ma poco cambia) o un modulo non batte ciglio, nessuna domanda “ma se sicuro etc”. Se invece voglio ripristinare un articolo dal cestino fa mille domande sul mio grado di consapevolezza (che tanto poi me lo metti non pubblicato e come 999esimo…).
Bah, logiche perverse che non afferro!

In mezzo agli “scatoloni”

Eccoci qui. Si comincia una nuova era. Un dominio personale, il trasloco da Splinder a WordPress … basta aprire l’editor per capire che sì è in tutto un altro mondo.

Questo è il “primo” post in questa nuova casa e non mi dilungo troppo. Solo un ringraziamento che va ad Emanuele per avere rotto così tanto le scatole (:D) da avermi convinta a provare questo salto, e a Camu per il codice Tophost che è stata l’ultima molla che mi ha fatto prendere al volo questa possibilità. Ho aperto gli scatoloni, rimesso abbastanza in ordine le cose che mi sono portata dietro dal blog su Splinder.

Adesso si deve lavorare di fantasia per arredare questa nuova casa.

Una nota di servizio

Il 31 gennaio chiude Splinder, che ha ospitato questo blog in tutti questi anni.  1145 post, 2268 commenti che non avranno più una casa. O meglio, probabilmente l'avranno ma non più raggiungibile a questo indirizzo.

Dove mi potrete trovare? Sto valutando alcune diverse opzioni, principalmente quella di un dominio su uno spazio mio, magari senza spendere cifre folli, oppure qualcosa di un po' meno mio ma più semplice, a detta di qualcuno. Farò sapere dove mi sposto.

Soprattutto si spera che con questo trasloco venga anche la voglia di dedicarci più tempo, a queste pagine. Chissà. Per intanto se qualcuno vuole lasciare qualche proposta, i commenti sono sempre aperti qui sotto!

Normalità rivoluzionaria

Berlusconi si è dimesso. Napolitano si è dimostrato il Presidente. Mario Monti dovrà guidare il Governo Italiano in una corsa di risalita che può sembrare quasi impossibile.

Certo, può sembrare un po' strano che la normalità possa far scalpore, ma vedere Mario Monti (che probabilmente non è un santo) l'altra sera aspettare la moglie alla stazione termini, come un pinco pallino qualunque, ridà forza alla speranza. Forse qualcosa può cambiare, a partire da queste piccole cose. Perché le rivoluzioni incominciano con le piccole cose.

Ci voglio credere!