Dentro gli occhi della gente

1995-2015.

Dentro gli occhi della gente
che si guarda nei metrò
nell’urgenza del presente
tra i miraggi e negli spot.

La mia terra chiede amore
anche quando non sa
oltre i muri e le barriere
tutto quello che non va.

“Giovani al servizio della vita e costruttori di pace. A poche centinaia di chilometri da qui, sull’altra sponda del Mare Adriatico, ogni giorno si continua a morire per le strade e nelle piazze, oltre che sui campi di battaglia. Muoiono donne e vecchi, mentre fanno la fila per un po’ d’acqua o di pane. Muoiono bambini, raggiunti dal piombo omicida nel mezzo dei loro giochi innocenti.

Quanti vostri coetanei tra le vittime di tale tragedia! Quante vite spezzate! Si parla continuamente di pace, ma non si smette di fare la guerra. La vecchia Europa ben conosce questa realtà disumana. La generazione alla quale appartengo era giovane durante la seconda guerra mondiale, della cui fine abbiamo da poco commemorato il 50 anniversario. La mia generazione, giovane di settantacinque anni. Ma anche la vostra generazione conosce il dramma di interminabili conflitti.

Cari giovani, respingete le ideologie ottuse e violente; tenetevi lontani da ogni forma di nazionalismo esasperato e di intolleranza. A voi è affidata “la missione di aprire nuove vie di fratellanza tra i popoli, per costruire un’unica famiglia umana, approfondendo la legge della reciprocità del dare e del ricevere, del dono di sé e dell’accoglienza dell’altro” [Giovanni Paolo II].

EurHope: Europa-speranza. Come suonano profetiche, oggi come allora, queste parole.

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