Vuota e piena

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Oggi, tornando dalla passeggiata, passavo a lato della strada, dove in mezzo c’era il mercato, che avevo appena attraversato ed esplorato. Sicura di aver visto tutto.
Ma da quella nuova angolazione ogni tanto l’occhio cadeva di nuovo sulle bancarelle, viste da una prospettiva però questa volta diversa. Da dietro.
E l’occhio finiva per indugiare su cose che passandoci in mezzo, non avevo visto o non avevo potuto notare, proprio perché nascoste.

Quante volte nella vita è lo stesso? Guardi e riguardi una cosa, la attraversi. Pensi di averla capita e attraversata tutta.
E invece, se cambi prospettiva, se la guardi da dietro, ti rendi conto di particolari che non avevi notato. Di sfumature che non avevi colto. Di storie che possono essere diverse da come le avevi immaginate e ‘capite’.
Oggi al mercato ho capito che non mi devo accontentare di una prospettiva. Quella che fa vedere le cose belle, le sfumature più accese, è quella che vede ‘dietro’. È quella che guarda ‘sotto’, ‘dentro’. E’ quella che passa per il dolore, il non capire, attraverso le proprie paure.

Che ti mettono lì. Vuota, al fondo.
Piena, accanto.

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