Lo spirito Olimpico

Che bello. Ho la finestra aperta e sento i bambini della casa affianco che gridano ITALIA, ITALIA, ITALIA. DAI CHE VINCIAMO!

E’ bello perché il fascino delle Olimpiadi fa ricordare che l’Italia sportiva non è solo quella calcistica, che con alterni risultati ci fa entusiasmare, ma è anche quella di tanti atleti che lavorano all’ombra, che molto spesso non sono milionari e ancora più spesso non escono sulle copertine dei magazine di gossip e quindi dai più non sono conosciuti.

Persone che faticano da quattro anni per questo momento, che per uno sportivo dovrebbe essere il punto più alto di una carriera.

Ed è bello che i bambini siano incollati davanti alla televisione, una volta tanto non per guardare fantastici guerrieri ammazzarsi uno con l’altro, ma per ammirare la perseveranza di questi uomini che coronano il loro sogno e che ci fanno appassionare per le loro imprese sportive.

Ricordo le olimpiadi di Atlanta, nel lontano 1996, quando nonostante fosse notte ero attaccata alla televisione per guardare la finale della nazionale maschile di pallavolo, purtroppo persa con gli "Orange".
Ricordo la delusione dopo quel risultato e immagino sia stata la stessa di quel bambino che poco fa ho sentito urlare "No, è arrivato secondo".

E’ anche questo lo spirito Olimpico.

Brutta storia

Tai Aguero è una pallavolista della squadra azzurra. Cubana di nascita, espatriata dal paese caraibico, è diventata "naturalizzata" italiana.

E’ uno delle punte della nostra nazionale in questi giorni impegnata a Pechino per le Olimpiadi.

Da ormai una settimana era alla ricerca del visto che rientrare nel suo paese d’origine dove la madre stava morendo.

Visto che, nonostante la grave situazione familiare della campionessa (che non stava certo rientrando a Cuba per farsi le vacanze) non le è stato concesso fino a questa mattina, dopo lunghi pellegrinaggi dal ritiro di Pechino in giro per l’Europa e mentre, ormai rassegnata, la Aguero era ritornata a Pechino per ricongiungersi con le sue compagne di squadra, tra l’altro in quel momento vincitrici dopo una bella partita contro la Russia.

Oltre il danno, la beffa: poche ore dopo aver ricevuto il visto la madre è morta, senza che la campionessa potesse "godere" del sacrosanto diritto di riabbracciarla prima che lasciasse questa terra.

"Ripicche" politiche? "Ripicche" sportive? Resta la figuraccia e la poca "sensibilità" dimostrata dalle autorità cubane in tutta questa vicenda.

Sarebbe bello poter dedicare una medaglia d’oro alla Aguero e alla sua mamma.

Beijing 2008

Domani partono le Olimpiadi di Pechino.

In questi giorni si fa un gran parlare di "boicottaggio", atleti che dovrebbero non sfilare alla cerimonia di apertura e quant’altro.

Fortunatamente da domani si incomincia a fare sul serio (a dire la verità già oggi si sono disputate le gare della prima giornata dei gironi delle olimpiadi calcistiche – e l’Italia ha superato la prima partita con un secco 3-0!!), sperando che si possa parlare solo di sport e non di annessi e connessi.

Non avrò modo di seguire tanto le gare perché starò un po’ via di casa, ma a tutti gli azzurri va un grosso in "bocca al lupo".

E che davvero: si parli solo di sport! La politica lasciamola per altre sedi!