Variante torinese del Padre Nostro:

[…] e dacci oggi la nostra pioggia quotidiana […]

Comunque, per cambiare argomento, leggiucchiando in questi giorni le dispense di CVS (lo so, mi voglio fare del male), sono giunta alla conclusione sarà abbastanza dura riuscire ad arrivarci in fondo.

Qualche esempio:

Lingua parlata e lingua scritta: la lingua parlata presenta numerose differenze dialettali e di registro linguistico. La lingua scritta è più stabile; i parlanti usano la voce (cadenza, intensità, intonazione e ritmo) e sfruttano i gesti (movimenti del corpo e espressioni facciali); i parlanti usano le pause e l’intonazione. Gli scrittori usano la punteggiatura; i parlanti pensano e parlano quasi nello stesso tempo. Gli scrittori prima pensano e poi scrivono; il parlato è di solito spontaneo e poco pianificato. La maggior parte dei testi scritti richiede del tempo per la loro realizzazione. Per questo un testo scritto va pianificato. Gli scrittori possono tornare indietro nei loro testi e modificare quello che hanno scritto; di solito il parlante parla con un interlocutore che è presente […]. Per lo scrittore la risposta del destinatario è rinviata Lezione III – La lingua nel tempo […]. Lo scrittore è dunque costretto a immaginarsi il proprio lettore e a favorirne l’interpretazione; il parlato è spesso usato in modo informale e ripetitivo […]. Lo scritto è più formale e compatto […]. Esso procede secondo logica a sviluppare un discorso e evita le ripetizioni; scritto e parlato seguono una sintassi diversa nel disporre i messaggi uno dopo l’altro

Copiato e incollato dalle dispense (da una citazione, per essere precisi).
Ma dare un senso logico a tutto no, eh?

Poli 1 – UniTo 0

Come dicevo nel post precedente, il prefetto di Torino ha chiuso TUTTE le scuole e sopratutto ha consigliato di muoversi in meno possibile in città.

I due poli Universitari di Torino come si sono comportati di fronte a tale appello? Una con senso civico, l’altra con senso "non-definibile".

Il Poli ha pubblicato una news in cui annuncia la sospensione per la giornata di domani di tutte le attività didattiche per venire in contro alla richiesta del prefetto.

L’Università degli Studi (UniTo) che fa, invece? Conferma le lezioni, ovvio! Si deve in qualche modo contraddistinguere, no?

L’Università ha invece annunciato che le lezioni non saranno sospese.

[da torino.repubblica.it]

E tanto presumo si troveranno le aule deserte.

Da noi in Dipartimento di Informatica è stato messo un avviso sul sito, nel quale si consiglia di controllare la situazione dei ponti e della circolazione prima di andare a lezione. Ma tante stanno man mano "saltando".

Anzi, l’ultima news è che sarà tutto chiuso! Grande il DI! 😉

Non che io avessi qualche intenzione ad avventurarmi per Torino domani con il serio rischio di non riuscire a tornare a casa, ma per lo meno, visto che così ha chiesto il Prefetto, mi sembra la soluzione più sensata per tutti … tranne che per UniTo.

Aggiornamento:
Visto che ricevo molte visite di persone che cercano evidentemente notizie sui ponti chiusi e quant’altro, se volete queste informazioni consultate l’unica fonte ufficiale, il sito del Comune di Torino.
Da cui tra l’altro apprendo che nella giornata di domani 30 maggio, TUTTE le scuole di ogni ordine e grado di Torino e provincia saranno chiuse (con somma disperazione degli studenti, immagino) e da cui viene lanciato "l’appello" di muoversi il meno possibile in Torino.

Ho appena letto che stanno sgomberando l’ospedale Amedeo di Savoia di Torino, che sta esattamente a non più di 100 metri dalla mia università.

Torino. A Torino continua a piovere e nella sua provincia e a preoccupare è soprattutto la situazione della Dora e della sua ondata di piena attesa nelle prossime ore. E’ in corso l’evacuazione dell’ospedale Amedeo di Savoia, mentre le acque del Po hanno invaso la sede stradale sotto Piazza Vittorio, ai Murazzi. La strada pedonale che costeggia il fiume e sulla quale si affacciano alcuni locali pubblici è già sommersa da circa un metro di acqua.

Il Comune ha diramato un avviso in cui si raccomanda di informarsi prima sulla situazione dei ponti cittadini. E’ infatti quasi certa la chiusura di alcuni ponti a causa dell’ondata di piena che sta raggiungendo la città. A scopo precauzionale è già stato chiuso il ponte sul fiume Dora che unisce via Bologna a corso XI Febbraio, uno dei punti più a rischio esondazione.

E anche io, avendo sentito dai miei compagni che stavano chiudendo dei ponti, terminato CVS sono "corsa" a casa sperando di non dover attraversare il ponte sulla Stura a piedi (nel 2000 qualcuno l’ha provata di notte e mi diceva che non è propriamente una bellissima situazione).

Per il momento quello su cui devo passare io resta aperto, ma da come l’ho visto ritornando a casa, se non c’è un’inversione di tendenza potrebbe anche essere che stasera, domani mattina al massimo venga chiuso.

Anche perchè il problema è che se persiste la pioggia, presto si "mischierà" alla piena che è passata dalla Valle d’Aosta e che sta attraversando la Val Susa.
 
I ponti messi peggio sembrano quelli sul Po e sulla Dora, ma anche la Stura non scherza in quanto a "volume".

E intanto, dopo una mezz’oretta di tregua, ha ripreso a piovere con una certa insistenza!