Sentita oggi (da mia sorella)

… e preghiamo per Incoronata La Morte

Certo che certi genitori si divertono a "voler male ai figli" mettendogli questi nomi che, abbinati ai cognomi fanno venire fuori delle combinazioni abbastanza inquietanti!

Di seguito un veloce mini-elenco degli abbinamenti più buffi trovato qui e "scremato" da quelli un po’ più volgarotti … da leggere, insieme alle altre quattro pagine (non è un link unico)

Primo FREDDO
FREDDO Amabile
NEVE Ardo
NEVE Bianca
COMUNE Felice
BASTA Natale
BASTA GENTILE Giovanna
NAPOLI Addolorata
SPAZZA Bruno
SPAZZINO Giuseppe
RIFIUTI Marzio
Florindo MUFFA
RIVOLTA Donata Vittoria
Crocifisso DI DIO
AVEMARIA Maria Consiglia
GELIDO Angelo Salvatore
LA MORTICELLA Croce
Felice ACQUISTAPACE
Secondo VESUVIO
Santa NAPOLI
Stella ROSSA
FORTEZZA Immacolata
Catena DELLA SVENTURA
Diodoro LUCIFERO
Santa DI DIO
CRISTI Santo
UCCISI Renato
STROZZO Dario
NEVE Candida
PAGNOTTA Pasquale
SODA Bianca
Patrizia BELLUOMO
Italo IGNORATO
ESTATE Addolorata
BEATRICE Dante
ACETO Astiladoro
Vittoria PETROLIO (abita in Via Serbatoio!)
PIERSIMONI Simonpiero
PIERSIMONI Pierdomenico
STREGA Salvatore
DOLCETTO SACCHETTO Orietta
DOLCETTO Vito
SCHERZO Argentina
Veneranda PAURA
Benedetto PELLEGRINO
Vita SGOBBA
LAVORO Santo
Donato RACCOMANDATO
MADONNA Angelica
Santo CELEBRE
RISO Fortunato
CELEBRE Prudenza
MURO Pietro
Ciro MORBILLO
INFLUENZA Addolorata
Clara BELLO
GATTO Marino
CERCASI Concetta
Pietro MARMO
POLITICO Elpidio
Guido PARTITI
Salvatore SALVO

Noi che

L’ho ricevuto via mail e mi sembrato carina metterla anche qui.
Magari l’avete già letta, gira su internet in diverse versioni … ma strappa sempre un sorriso.

Noi che
ci divertivamo anche facendo ‘Strega comanda color’

Noi che
facevamo ‘Palla Avvelenata’.

Noi che
giocavamo regolare a ‘Ruba Bandiera’.

Noi che
avevamo il ‘nascondiglio segreto’ con il’passaggio segreto’.

Noi che
ci divertivamo anche facendo ‘1,2,3 Stella!’.

Noi che
non mancava neanche ‘dire fare baciare lettera testamento’.

Noi che
i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva.

Noi che
quando giocavamo col Lego facevamo anche castelli alti 6 piani che non si smontavano mai.

Noi che
chi andava in bici senza mani era il più figo.

Noi che
anche quelli che impennavano però non se la tiravano poco.

Noi che
‘posso giocare anche io?’ ‘e no…sai, la palla non è mia’

Noi che
suonavamo al campanello per chiedere se c’era l’amico in casa.

Noi che
le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava riavvolgere il nastro con la bic (O COL DITO).

Noi che
facevamo a gara a chi masticava più big -babol contemporaneamente.

Noi che
avevamo adottato gatti e cani randagi che non ci hanno mai attaccato nessuna malattia mortale anche se dopo averli accarezzati ci mettevamo le dita in bocca.

Noi che
ci sbucciavamo il ginocchio, ci mettevamo il mercuro cromo, e più era rosso più eri figo.

Noi che
i termometri li rompevamo, e le palline di mercurio giravano per tutta casa.

Noi che
dopo la prima partita c’era la rivincita, e poi la bella, e poi la bella della bella.

Noi che
se passavamo la palla al portiere coi piedi e lui la prendeva con le mani non era fallo.

Noi che
giocavamo a ‘Indovina Chi?’ anche se conoscevi tutti i personaggi a memoria.

Noi che
sul pullman della gita giocavamo a fiori frutta e città (e la città con la D era sempre Domodossola)..

Noi che
con 100 lire ti prendevi 1 cicca con le 3 figurine dei calciatori..

Noi che
ci mancavano sempre quattro figurine per finire pure l’album Panini.

Noi che
ce l’ho ce l’ho…mi MANCA

Noi che
le cassette della Disney le abbiamo viste così tante volte che ora a distanza di 15 anni sappiamo ancora cosa cantavano Robin Hood e Little John.

Noi che
in TV guardavamo solo i cartoni animati.

Noi che
avevamo i cartoni animati belli!!!

Noi che
litigavamo su chi fosse più forte tra le tartarughe ninja

Noi che
abbiamo raccontato 1.500 volte la barzelletta del fantasma formaggino.

Noi che
cercavamo di far sorridere i sofficini ma si rompevano sempre in 2

Noi che
non avevamo il cellulare per andare a parlare in privato sul terrazzo.

Noi che
i messaggini li scrivevamo su dei pezzetti di carta da passare al compagno.

Noi che
si andava in cabina alla fine della scuola per prendere le schede finite.

Noi che
c’era la macchina fotografica usa e getta e facevi fino a 20 foto.

Noi che
non era Natale se alla tv non vedevamo la pubblicità della Coca Cola o della Bauli con l’albero.

Noi che
le palline di natale erano di vetro e si rompevano.

Noi che
se guardavamo tutto il film delle 20:30 eravamo andati a dormire tardissimo.

Noi che
guardavamo film dell’orrore anche se avevi paura.

Noi che
giocavamo a calcio durante l’intervallo col tappino della bottiglia.

Noi che
c’era sempre quello che veniva a scuola con la bottiglia dell’acqua solo per avere il tappino

Noi che
suonavamo ai campanelli e poi scappavamo.

Noi che
nelle foto delle gite facevamo le corna ed eravamo sempre sorridenti.

Noi che
a scuola andavamo con lo zaino Invicta e la Smemoranda.

Noi che
le All Star le compravi al mercato a 10.000 lire.

Noi che
il bagno si poteva fare solo dopo 2 ore che avevi finito di mangiare.

Noi che
a scuola andavamo con cartelle da 2 quintali e senza rotelle.

Noi che
quando a scuola c’era l’ora di ginnastica partivamo da casa in tuta e con le scarpette nello zaino.

Noi che
a scuola ci andavamo da soli e tornavamo da soli.

Noi che
se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa era il terrore.

Noi che
le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su Google.

Noi che
internet non esisteva.

Noi che
il ‘Disastro di Cernobyl’ l’abbiamo vissuto nascendo e ci pensavano tutti destinati a 6 dita.

Noi che
la merenda a scuola te la portavi da casa

Noi che
la merenda portata da casa, all’intervallo era sempre in briciole

Noi che
non sapevamo cos’era la morale, solo che era sempre quella.. far merenda con Girella..

Noi che
si poteva star fuori in bici il pomeriggio.

Noi che
se andavi in strada non era così pericoloso.

Noi che
però sapevamo che erano le 4 perché stava per iniziare BIM BUM BAM.

Noi che
il primo novembre era ‘Tutti i santi’, mica Halloween.

Che fortuna, esserci stati.

E se volete aggiungetene altre, potete farlo nei commenti.

Ricerche varie

Un po’ di tempo fa avevo l’abitudine di fare a inizio mese un post con le parole chiave più strane e curiose con cui qualcuno arrivava sul mio blog.

Ecco quelle di ottobre:

  • cielo stellato – con la variante foto di cielo stellato (merita una menzione essendo stato ricercato ben 103 volte ed essendo in cima alla classifica)
  • zanzara, con la versione zanzara cane  (è finita la "stagione" da un po’, mi sa)
  • sposi in vespa
  • auguri sposi
  • w gli sposi  (periodo di matrimoni?)
  • gen verde, gen rosso, gibi e doppiaw, mi alma canta  e chi più ne ha più ne metta (questi non mancano mai )
  • chiara luce badano  (anche questo non manca mai)
  • come fare parentesi graffa portatile  (qualche altro poverino che come me non riesce)
  • grande distribuzione pampero  (questa proprio non l’ho capita)
  • l’innominabile  (ma non penso che si riferisse a chi penso io … che nel frattempo è diventata meno innominabile)
  • rubare le password ai contatti di msn + pupazzetto blu msn  (basta!!!)
  • torte per valentino rossi  (..chi le prepara??)

Curiosità dall’università

A parte il fatto che stanno uscendo tutti gli appelli d’esame tranne i due che dovrei sostenere io a dicembre ed è qualche giorno che sto tenendo sotto’occhio i feed che annunciano gli appelli in modo abbastanza preoccupato, ma non sapevo che si potesse tornare indietro nel tempo:

Ricerca Operativa II ESAME SU APPUNTAMENTO
L’esame orale e’ fissato per il: 30 Novembre 2005. La scadenza per iscriversi e’ il: 30 Settembre 2008. Il superamento dell’esame da diritto a 6 CFU.

Fisica per la Realtà Virtuale ESAME SU APPUNTAMENTO
L’esame orale e’ fissato per il: 07 Novembre 2006. La scadenza per iscriversi e’ il: 30 Settembre 2008. Il superamento dell’esame da diritto a 6 CFU.

Sentite all’univeristà

Prof. di Progammazione I : "Martedì quelli che già hanno esperienza di programmazione possono anche non venire a fare gli esercizi perchè rischiano di annoiarsi".

Come se in questi giorni facessimo cose così interesaaantiiiiiiiii (oltre al fatto che essendo il suo corso dalle 14 alle 16 .. c’è anche un’alta probabilità di "abbiocco post-pranzo") da non mancare assolutamente!

Prof. di Mate Discreta: "(si parla di funzioni) pensate a due insiemi A e B. faaaatto? Bene, ora per capire le proprietà immaginate che l’insieme A siano tanti arcieri e l’insieme B tanti bersagli da colpire".

Giuro che delle altre almeno tre volte in cui mi sono state spiegate le funzioni … questa è l’interpretazione più fantasiosa (ovviamente noi eravamo piegati in due dalle risate!)

Prof. di Mate Discreta: "… perchè noi guidiamo a destra

Se intende "sulla strada" sono d’accordo … ma se intende al volante, beh … direi che forse si confonde con gli inglesi!!

E poi qualche domanda:

– perchè quando qualcuno esce dall’aula deve sempre e per forza lasciare sbattere la porta invece di accompagnarla delicatamente??

– perchè ai prof di mate piace parlare tanto e tirarla sempre per le lunghe??

1. Evita le allitterazioni, anche se allettano gli allocchi.
2. Non è che il congiuntivo va evitato, anzi, che lo si usa quando
necessario.
3. Evita le frasi fatte: è minestra riscaldata.
4. Esprimiti siccome ti nutri.
5. Non usare sigle commerciali & abbreviazioni etc.
6. Ricorda (sempre) che la parentesi (anche quando pare indispensabile)
interrompe il filo del discorso.
7. Stai attento a non fare… indigestione di puntini di sospensione.
8. Usa meno virgolette possibili: non è "fine".
9. Non generalizzare mai.
10. Le parole straniere non fanno affatto bon ton.
11. Sii avaro di citazioni. Diceva giustamente Emerson: "Odio le citazioni.
Dimmi solo quello che sai tu".
12. I paragoni sono come le frasi fatte.
13. Non essere ridondante; non ripetere due volte la stessa cosa; ripetere è
superfluo (per ridondanza s’intende la spiegazione inutile di qualcosa che
il lettore ha già capito).
15. Sii sempre più o meno specifico.
16. La litote è la più straordinaria delle tecniche espressive.
17. Non fare frasi di una sola parola. Eliminale.
18. Guardati dalle metafore troppo ardite: sono piume sulle scaglie di un
serpente.
19. Metti, le virgole, al posto giusto.
20. Distingui tra la funzione del punto e virgola e quella dei due punti:
anche se non è facile.
21. Se non trovi l’espressione italiana adatta non ricorrere mai
all’espressione dialettale: peso el tacòn del buso.
22. Non usare metafore incongruenti anche se ti paiono "cantare": sono come
un cigno che deraglia.
23. C’è davvero bisogno di domande retoriche?
24. Sii coinciso, cerca di condensare i tuoi pensieri nel minor numero di
parole possibile, evitando frasi lunghe – o spezzate da incisi che
inevitabilmente confondono il lettore poco attento – affinchè il tuo
discorso non contribuisca a quell’inquinamento dell’informazione che è
certamente (specie quando inutilmente farcito di precisazioni inutili, o
almeno non indispensabili) una delle tragedie di questo nostro tempo
dominato dal potere dei media.
25. Gli accenti non debbono essere nè scorretti nè inutili, perchè chi lo fà
sbaglia.
26. Non si apostrofa un’articolo indeterminativo prima del sostantivo
maschile.
27. Non essere enfatico! Sii parco con gli esclamativi!
28. Neppure i peggiori fans dei barbarismi pluralizzano i termini stranieri.
29. Scrivi in modo esatto i nomi stranieri, come Beaudelaire, Roosewelt,
Niezsche, e simili.
30. Nomina direttamente autori e personaggi di cui parli, senza perifrasi.
Così faceva il maggior scrittore lombardo del XIX secolo, l’autore del 5
maggio.
31. All’inizio del discorso usa la captatio benevolentiae, per ingraziarti
il lettore (ma forse siete così stupidi da non capire neppure quello che vi
sto dicendo).
32. Cura puntigliosamente l’ortograffia.
33. Inutile dirti quanto sono stucchevoli le preterizioni.
34. Non andare troppo sovente a capo.
Almeno, non quando non serve.
35. Non usare mai il plurale majestatis. Siamo convinti che faccia una
pessima impressione.
36. Non confondere la causa con l’effetto: saresti in errore e dunque
avresti sbagliato.
37. Non costruire frasi in cui la conclusione non segua logicamente dalle
premesse: se tutti facessero così, allora le premesse conseguirebbero dalle
conclusioni.
38. Non indulgere ad arcaismi, apax legomena o altri lessemi inusitati,
nonchè deep structures rizomatiche che, per quanto ti appaiano come
altrettante epifanie della differanza grammatologica e inviti alla deriva
decostruttiva – ma peggio ancora sarebbe se risultassero eccepibili allo
scrutinio di chi legga con acribia ecdotica – eccedano comunque le
competenze cognitive del destinatario.
39. Non devi essere prolisso, ma neppure devi dire meno di quello che.
40. Una frase compiuta deve avere.

Tratto da: Umberto Eco, La bustina di Minerva, Bompiani.