Per Amore

Crocifisso Un crocifisso sul muro
che cosa vuol dire?
Che ci stai a fare Gesù,
là sopra messo così?
Che poi ti rappresentano sempre
in questa strana posizione
nudo, con le braccia aperte,
senza difesa, piantato lì

Ma che, è il mio Signore che grida?
Il mio Dio non ha forza
e non ha più nessuno
e rimane lì, gli uomini ridono
Hanno inchiodato Dio, Dio, perché?

“Per amore” Cosa?
 “Per amore” Per amore di me.
“Per amore”

Ma io chi sono per avere da Te
un amore grande così? T
u, Dio, potevi godere nei giardini del tuo cielo limpido
No, non posso capire
un amore così grande,
un amore così
Per amore, amore, amore,
amore, amore Dio
si fa come me e poi sale
si fa cieco, si fa separazione, peccato,
si fa abbandono
per amore

Per Te fu costruita questa terra
d’animali e di fiori,
per Te fu dispiegato il mare,
seminate le stelle
Tu eri là quando le prime gocce di pioggia
dissetavano l’erba
Tu eri là quando il vento cantava
nei boschi

E per Te la terra cominciò a girare
intorno al sole, sole nella galassia
e per Te splendette l’universo di fiamma
per Te, amore inchiodato nel legno
per Te, amore crocifisso Dio, perché?

“Per amore”
“Per amore” Per amore di me.
“Per amore”

Ma io chi sono per avere…

Per amore. Per amore.

Gen Verde

Incoerenze

Rutelli dice che

"Chi ha una responsabilità governativa deve ascoltare le voci della piazza e non contribuire a formarle. Credo che i ministri non debbano andare a fare manifestazioni in piazza".

Mi sfugge una cosa, però.
Ma com’è che non ha detto niente ai tre ministri che hanno partecipato alla manifestazione pro-Dico (e contro-Vati) di qualche settimana fa?

E intanto Fioroni, il ministro che aveva annunciato la sua presenza alla manifestazione indetta dal Forum delle Famiglie del 12 maggio, gli risponde che lui ci sarà.

Un’altra Stella

Stavo rischiando di perdere una notizia fresca di "famiglia" molto bella: per Ginetta Calliari, pioniera del Movimento dei Focolari in Brasile (sta iniziando ora che scrivo) è iniziato oggi il processo di beatificazione.

Come per tante delle "prime" che seguirono Chiara Lubich fin dagli inizi, non c’è stato modo di conoscerla personalmente, di vederla, di sentirla parlare, anche perchè ben presto fu "adottata" dal popolo brasiliano.
Quel Brasile in cui ha visto nascere due realtà molto importanti del Movimento dei Focolari, "l’Economia di Comunione" e il "Movimento Politico per l’Unità", di cui lei stessa era colonna fondante.
Ne ho sentito parlare molto, ed è bastato per colpirmi .. e affondarmi, per la radicalità su cui aveva instradato la propria vita.

Ginetta Calliari sorridente con alcune bambineMa alla base, in comune con lei c’è uno stesso ideale di vita.

E questo mi basta per chiamarla "sorella".
E per essere contenta e gioire di questa nuova tappa del suo Viaggio.

Non capisco

Visto che è di attualità in questi giorni, chiarisco la mia posizione riguardo all’argomento della presunta  "ingerenza" della Chiesa nella politica italiana.
Stavo preparando un post più articolato .. ma ho lasciato perdere.

Sinceramente non ho mai capito questa storia dell’ingerenza della Chiesa Cattolica nella politica italiana.
Non la capivo all’epoca del referendum sulla fecondazione assistita, e tanto meno la capisco adesso.

Per chi la sostiene: mi spiegate in cosa consiste "praticamente"? Cioè, cosa fa il Papa per "farsi gli affari" della politica italiana? Non vale dire "parla" – spiego più sotto perchè.

Il Papa parla e dice quello che, seguendo l’insegnamento Cattolico, gli sembra essere giusto. E visto che c’è ancora la libertà di parola, non vedo perchè non lo possa fare come lo farebbe una qualsiasi persona.
Ovvio che poi, essendo "ospite" dello stato Italiano, sia particolarmente attento alle vicende di casa nostra, ma si interessa anche delle vicende degli altri Paesi.
Dopo che lui ha parlato esistono due strade diverse che si possono scegliere:

1) ingnorare quanto ha detto
2) ascoltare

Boh, non mi sembra difficile.
A me sembra piuttosto che ci sia la paura che, in fondo in fondo, quello che dice il Papa potrebbe anche non essere così sbagliato, e che quindi si voglia in qualche modo, chiedendo al Papa di impicciarsi degli affari suoi, nascondere alla propria coscienza (e magari anche a quella degli altri) cose che potrebbero in qualche modo "risvegliarla", che potrebbero farci pensare più del dovuto.
Perchè se così non fosse, che problema è quello di avere una voce fuori dal coro, che la pensa diversamente da noi?

Io penso che la mia idea, per quanto nella mia testa giusta e "verità", non valga più di quella di chi la pensa in modo diverso da me. Perchè altrimenti un dialogo è impossibile. Un dialogo che non deve portare per forza ad una "conversione" di una delle due parti. Un dialogo non è questo. Bisogna saper "accogliere" l’idea dell’altro, pur rimanendo alla fine benissimo della propria idea.

Sono cosciente del fatto che gran parte del mondo cattolico è più "talebano" da questo punto di vista.

Ripeto. Il fatto che il Papa possa esprimere la sua opionione (e si noti bene, non la impone certo, lui non ha potere politico, mica sta a Montecitorio a votare le leggi, quella si che sarebbe ingerenza verso lo stato Italiano) mi sembra più che lecito. Se non interessa, basta ignorarla. Ma non si può pretendere che non la esprima solo perchè diversa da come la pensa chi lo vorrebbe zitto.
Il Papa non può certo impedire concretamente che, per dire, la legge sull’etunasia o sui PACS sia approvata. Può invitare ad una riflessione, può dire quello che secondo lui è sbagliato. Ma a chiamare questa ingerenza secondo me ce ne passa…

Ovviamento, tutto in IMHO (in my hones opinion) .

Da che pulpito

A volte davvero mi chiedo se davvero la coerenza sia un valore importante per i cattolici.

Perchè, se lo fosse, qualcuno dei cattolici che lo ha votato, così come chiede ai "cattocomunisti" come si può appoggiare una coalizzazione di sinistra, mi dovrebbe spiegare come si può votare il signor Berlusconi, che si dichiara cattolico, che gode di privilegi all’interno della Chiesa (e da quella parte politica non è certo il solo) di cui i poveri mortali non possono godere e che dice che i "Pacs sono un attacco alla famiglia" quando egli stesso non ha una famiglia o meglio, ne ha più di una, essendo divorziato e rispostato o convivente (questo devo verificarlo, ma poco cambia alla storia).

Trovo più coerente, seppur distante dalla mia visione etica-politica, un Bertinotti (preso ad esempio) dichiaratamente ateo che appoggia leggi "laiciste".

Adesso sono troppo stanca per andare oltre con la riflessione.. ma butto qua l’argomento, perchè voglio tornarci.

E’ difficile

E’ in corso una lotta interiore. Che forse non riuscirò ad esprimere in modo completo. Ma pazienza.

Mi è sempre stato insegnato ad amare il nemico, qualunque esso sia.

Ma presa dal circo mediatico in questi giorni allestito intorno alla vicenda di Piergiorgio Welby, al sua morte, omicidio o suicidio che sia, al rifiuto categorico (e anche un po’ troppo sbrigativo e freddo) da parte del vicario di Roma, Cardinale Ruini, del funerale religioso, non riesco davvero a capire dove potrebbe essere la verità.

Da una parte l’uso distorto fatto dalla politca di questa persona, desiderosa di morire.
Welby poteva suicidarsi come pultroppo fanno tante persone nel silenzio. Ed invece ha (o hanno) deciso di "immolarsi" per la causa radicale sulla "libertà individuale" di decidere quando e come morire. Voleva fare audience.

Dall’altra la Cattolicità con i suoi Codici di Diritto da far rispettare.
Non ci sarà funerale religioso. Non sta a me dire se è un bene o un male.

Perchè se da una parte l’uomo non si può sostituire a Dio per decidere la fine di una vita, dall’altra gli stessi uomini non si possono sostituire a Dio per decidere se Egli l’ha accolto nella sua infinita misericordia oppure no.
Ma forse qualcuno del Vicariato romano ha pensato che celebrare un funerale religioso sarebbe potuto essere interpretato come un’arresa o una legittimzione di fronte alla scelta estrema di Welby.

Mi piacerebbe, dall’altra parte, però chiedere ai Cattolici che oggi impugnano condanne, Diritti Canonici e quant’altro che cosa abbiamo fatto perchè questo non accadesse.
Per cosa abbiamo fatto non intendo quante ore abbiamo passato in un forum o sul blog a chiederci se l’eutanasia è giusta, se è o non è accanimento terapeutico, a parlar male dei radicali.

No. Per "cosa abbiamo fatto", io intendo se per caso qualche Cattolico si è preso la briga di andare a trovare Welby in ospedale, fargli sentire il proprio calore, il proprio Amore, quello disinteressato, nonostante Welby fosse, appunto, il "nemico".
Abbiamo forse cercato di fargli cambiare idea? Non proponendogli polpettoni del Catechismo, ma con "l’azione"? Che io sappia nessuno l’ha fatto.

Buona parte dei cattolici è rimasta "spiazzata", bisogna ammetterlo. Difficile spiegare la posizione della Chiesa. Anche un po’ imbarazzante, se si pensa che ad altri personaggi (l’ultimo in ordine di tempo, Pinochet) non meno "peccatori" il funerale religioso sia stato concesso.

E poi difficile spiegare a parole ad un non credente perchè l’uomo non possa disporre della sua vita a proprio piacimento, e perchè sono contraria ad ogni forma di eutanasia, perchè credo nella vita, anche e soprattutto nel Dolore, quello di un Dio che a breve si rifarà uomo e che grida "perchè mi hai abbandonato?". Difficile. Potrei indirizzarlo verso figure che ci hanno tentato con la loro stessa vita. Ma forse non basterebbe. E non mi sentirei di giudicarli se non capirebbero: la loro idea è importante quanto la mia.

La “Vaticano FC”

Ieri il Cardinal Bertone, Segretario di Stato si è lasciato coinvolgere in un discorso sul calcio.

Di fede Juventina (evviva!), è sempre stato un grande tifoso e quando era ancora a Genova commentava spesso le partite delle due squadre locali.

Ora che si è trasferito a Roma pensa in grande, addirittura di poter formare una squadra del Vaticano che possa competere a livello nazionale nel campionato di Serie A.

Chissà cosa ne pensa Ratzinger, che conosciamo tutti come "filosofo" e pensatore, che pure a luglio si era messo davanti alla TV in occasione della semifinale Germania-Italia, quasi un derby.

Ovviamente la notizia, abbastanza strana, ha fatto il giro della rete. Qualcuno ha addirittura stilato un simpatico decalogo per il prossimo campionato, qualcun’altro invece crede che la presenza di prelati in campo possa "attenuare" gli spiriti accesi dei giocatori.

In ogni caso, senza pensare di arrivare subito in A, dovrebbe partire a breve una "Clericus Cap".

Tecnicamente penso che sia possibile pensare ad una squadra "estera" come il Vaticano nel campionato di Serie A. Se non ricordo male il San Marino gioca in serie C1.

Mi chiedo però una cosa.
Non è forse meglio che i sacerdoti, che fanno una precisa scelta di vita, possano donare tempo e spirito completamente per la missione per cui sono chiamati? Non dico che non possano giocare a calcio .. ma nel tempo libero, con i ragazzi in oratorio, in particolari iniziative benefiche. Addirittura partecipare ad un campionato impegnativo come quello di Serie A mi sembra fin troppo eccessivo.

Passi di dialogo

Papa Benedetto XVI torna in Italia dopo la tre giorni in Turchia.

Tre giorni "a rischio", che si sono trasformati quasi in un trionfo per il primo Pontefice ad entrare nella Moschea Blu (il primo in assoluto ad entrare in una moschea è stato Giovanni Paolo II).
Oltre a questo gesto molto importante, infatti, c’è stato anche l’incontro, altrettanto importante tra il successore di Pietro (Benedetto XVI appunto) e il successore di Andrea (il patriarca ortodosso Bartolomeo I).

Insomma: tre giorni importanti per incominciare a ricostruire i ponti con il mondo musulmano e incominciare a camminare su quelli già esistenti nel dialogo ecumenico.
Un buon punto di partenza.