L’Amore

[…] Perché la santità attrae ancora, se il tuo cuore, anche se ferito, si fa capace di non chiudere la porta al desiderio. E quel cuore, quando trova un luogo capace di farvi riposare le sue durezze, si commuove eccome.

Mentre tornavo a casa con mia moglie, rimeditavo nel profondo di quel cuore tutto ciò che avevo visto e sentito. Ed é soprattutto uno sguardo quello che ancora adesso mi é rimasto dentro. Lo sguardo di Ruggero negli occhi di Maria Teresa mentre parlava. Profondo, dolcissimo, straordinariamente intenso. E quello di lei quando parlava lui. Uguale, ma diverso allo stesso tempo, altrettanto carico d'amore. E' quell'amore che sa farsi uno, che fa il vuoto per accogliere il tutto dell'altro. Ed é lo sguardo di chi, da genitore, si é scoperto misteriosamente figlio di chi ha generato, perché ciascuno ha accolto l'Amore più grande, che ha consentito ad ognuno di rinascere nuovo in Dio.

Se dovessi lasciare tutto e trattenere una cosa sola, ecco cosa stringerei forte a me: quello sguardo, capace di creare una scia di luce.

Lo sguardo di due genitori, che desideravano tanto una figlia, arrivata dopo undici anni d'attesa e che l'hanno ridonata a Dio dopo altri diciotto. Per poi ridonarla alla Chiesa. E per ridarla adesso – ieri sera come ogni volta che raccontano di lei e di loro – ovunque vengano chiamati perché diano testimonianza di ciò che é accaduto. Perché Chiara, adesso, é davvero di tutti. […]

Si avvicina San Valentino. Stamattina leggo queste impressioni e non posso che farle mie e ricondividerle qui, perché esprimono meglio di come so fare io quello che provo ogni volta che vedo Maria Teresa e Ruggero, vedendo in loro, nel loro essere, quella realizzazione di Famiglia e di Amore.

Con il cuore il desiderio, un giorno, di poter assomigliare anche io un pochino a loro.

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