Della serie “quanto sei furba Danix”

Sono tornata a casa dalla festa per il compleanno del nonno e avendo lasciato acceso il computer prima di andare via perchè copiava i dati dal mio vecchio computer ne ho approfittato per guardare la posta e ho dato anche un’occhiatina alle notizie via feed.

Tra gli altri mi sono stati segnalate nuove notizie dal sito dell’università. Guardo e vedo che c’erano i risultati dell’esame di Programmazione II, l’ultimo che ho dato lunedì e di cui sto ancora aspettando (impazientemente) i risultati.
Grande respiro … apro la pagina. Scorro l’elenco e cerco il mio cognome …. Alfonsi, Carlucci, Di Ninno … il mio non c’è! Panico!
Ci deve essere una spiegazione …. non posso non aver almeno passato l’esame!
Torno a inizio pagina: Programmazione II e Laboratorio, Corso B.

Ma che cretinaaaa che sono! (sono nel corso A … quindi quelli non sono i risultati che devo vedere!).
Se avessi letto un pochettino più attentamente subito mi sarei risparmiata un bel colpo … e la risata di gusto di mia sorella.

ps. comunque il prof del corso B di Logica Matematica (che io per inciso non ho passato) è troppo un mito…
Ha pubblicato i risultati in una "comoda" immagine .tiff : il file si chiama: Scannerizzazione.tiff
Cioè, ha scritto i risultati su un foglio di carta e li ha scannerizzati: roba da non credere!
Ma non poteva fare come all’esonero che aveva chiesto al prof del mio corso di pubblicarglieli in formato "elettronico" lui? (che poi anche lui se lo sia fatto fare da qualcun’altro è un altro discorso)

55 thoughts on “Della serie “quanto sei furba Danix”

  1. almeno li hanno scannerizzati.. da noi alcuni esami funzionavano ancora chiama in segreteria, ora però non si può più! Non possono pubblicarli sul sito con nome o matricola e non possono lasciarli in segreteria.. ci stiamo ancora chiedendo come faremo a sapere il risultato!

  2. Credo di averlo già detto ma lo ripeto. Non ti stupire di queste cose, pensa che io sono iscritto al corso di laurea di Ingegneria delle Telecomunicazioni e non posso prenotare uno straccio d’esame online…

  3. @pity: beh, noi non possiamo che prenotarci on-line…di altre possibilità non ce ne sono..

    A Torino praticamente per tutte le facoltà funziona così … a parte per Lingue, ma prima o poi ci arriveranno anche loro =D

    Tra l’altro ecco … non ho ancora capito perchè *ogni* facoltà ha un suo sistema di prenotazione … ma è troppo difficile centralizzarlo per tutti? … misteri italiani!

    @ohlebella: uhm … da noi mettono nome, cognome, matricola…e tutti vedono tutto di tutti..

    Speriamo che anche da voi si risolva tutto presto 😉

  4. La Federico II dispone di un sistema di gestione dei servizi centralizzato. È uguale per tutti gli studenti ed è possibile avere notizie sulla carriera accademica, dati personali, esami sostenuti, esami da sostenere, appelli disponibili. Il paradosso è che a Scienze Politiche, per fare un esempio, possono prenotare la maggior partedegli esami online. Io no. Perché? Perché i docenti non si accordano con la segreteria, non fanno richiesta per gli appelli online. E io devo attraversa l’intera città, perdendo circa un’ora e mezza per mettere una banalissima firma su uno stramaledetto foglio abbandonato in un frequentatissimo corridoio di dipartimento.

    Bah.

  5. beh.. a Modena medicina funziona con un foglio su un tavolino e ognuno scrive il suo nome. Solo che la lista non è numerata, quindi gli ultimi se scrivono in piccolino possono iscriversi nella posizione che vogliono.(Non sono sicura di essermi spiegata al meglio..).

    Invece in facoltà da noi ci sono corsi diversi con gli stessi esami, l’iscrizione è via internet, ma non in un’unica lista, sarebbe troppo semplice, ogni corso ha la sua, quindi non sai mai esattamente in che posizione sei.. magari pensi di essere fra i primi invece hai 40 persone davanti..(e l’esame è tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento magari.. ma usiamole fino in fondo queste tecnologie!)

  6. @pity: anche UniTo ha un sistema centralizzato per la gestione della carriera universitaria (carico didattico, in teoria anche iscrizioni esami ma poi alcune facoltà – come la mia – fa in “proprio”, etc) .. io però ad esempio l’ho utilizzata per la prima volta a inizio dicembre quando ci hanno fatto fare la valutazione della didattica on-line (e anche qui, la facoltà di mia sorella l’ha fatta ancora con i moduli cartacei) … ed ero totalmente disabituata ad utilizzarlo che non mi ricordavo nemmeno la password che avevo messo..sono stata 1ora a cercare quella giusta, perchè l’iter per resettarla è leggermente complicato e non volevo dovermene servire.

    Il sistema di prenotazioni della mia facoltà (ma mi viene il dubbio che sia solo per il corso di studi di Informatica) mi sembra davvero ben fatto (ad esempio una cosa utilissima è il fatto che ogni volta che viene fatta una prenotazione di un esame viene rilasciato sia a video che mandato per posta interna del dipartimento – in università ho due caselle di posta, quella @studenti.unito.it e quella @educ.di.unito.it, utilizzando di fatto solo quest’ultima – un “token”, un codice di registrazione da esibire in caso di problemi, per poter dire “io mi sono registrato”) .. e per questo mi chiedo perchè non è “condiviso” con tutto il resto dell’università, ma ognuno si fa il suo. Io proprio non ne vedo il senso. Come ottimizzare malissimo le risorse. Per dire “al dipartimento di Informatica” siamo “più bravi e più belli”? Boh :s

    La cosa “che-farebbe-piangere”, da un certo punto di vista, è che in dipartimento tira molto l’aria dell’OperSource, che si basa tutto sulla “condivisione” … non aggiungo le conclusioni perchè mi sembrano ovvie.

    @ohlebella: si, ho capito quello che vuoi dire 😉

    Noi fortunatamente nella pagina di iscrizione (qui uno screenshot) abbiamo anche il numero di iscritti fino a quel momento, per cui si sa a che punto si è della lista – e non si può cambiare la propria posizione, a meno di non riuscire ad accedere al database che contiene tutto, ma se è organizzato come penso io … probabilmente nemmeno quello servirebbe a tanto ^^

    E poi la maggioranza delle volte, per adesso, i professori decidono di andare comunque in ordine alfabetico per i turni e quant’altro.

    Tutto quello che mi state raccontando, comunque, mi fa capire quanto ancora ci sia da “alfabettizzare” a livello informatico. Purtroppo anche dove si penserebbe non ce ne dovrebbe essere bisogno.

  7. @pity: anche UniTo ha un sistema centralizzato per la gestione della carriera universitaria (carico didattico, in teoria anche iscrizioni esami ma poi alcune facoltà – come la mia – fa in “proprio”, etc) .. io però ad esempio l’ho utilizzata per la prima volta a inizio dicembre quando ci hanno fatto fare la valutazione della didattica on-line (e anche qui, la facoltà di mia sorella l’ha fatta ancora con i moduli cartacei) … ed ero totalmente disabituata ad utilizzarlo che non mi ricordavo nemmeno la password che avevo messo..sono stata 1ora a cercare quella giusta, perchè l’iter per resettarla è leggermente complicato e non volevo dovermene servire.

    Il sistema di prenotazioni della mia facoltà (ma mi viene il dubbio che sia solo per il corso di studi di Informatica) mi sembra davvero ben fatto (ad esempio una cosa utilissima è il fatto che ogni volta che viene fatta una prenotazione di un esame viene rilasciato sia a video che mandato per posta interna del dipartimento – in università ho due caselle di posta, quella @studenti.unito.it e quella @educ.di.unito.it, utilizzando di fatto solo quest’ultima – un “token”, un codice di registrazione da esibire in caso di problemi, per poter dire “io mi sono registrato”) .. e per questo mi chiedo perchè non è “condiviso” con tutto il resto dell’università, ma ognuno si fa il suo. Io proprio non ne vedo il senso. Come ottimizzare malissimo le risorse. Per dire “al dipartimento di Informatica” siamo “più bravi e più belli”? Boh :s

    La cosa “che-farebbe-piangere”, da un certo punto di vista, è che in dipartimento tira molto l’aria dell’OperSource, che si basa tutto sulla “condivisione” … non aggiungo le conclusioni perchè mi sembrano ovvie.

    @ohlebella: si, ho capito quello che vuoi dire 😉

    Noi fortunatamente nella pagina di iscrizione (qui uno screenshot) abbiamo anche il numero di iscritti fino a quel momento, per cui si sa a che punto si è della lista – e non si può cambiare la propria posizione, a meno di non riuscire ad accedere al database che contiene tutto, ma se è organizzato come penso io … probabilmente nemmeno quello servirebbe a tanto ^^

    E poi la maggioranza delle volte, per adesso, i professori decidono di andare comunque in ordine alfabetico per i turni e quant’altro.

    Tutto quello che mi state raccontando, comunque, mi fa capire quanto ancora ci sia da “alfabettizzare” a livello informatico. Purtroppo anche dove si penserebbe non ce ne dovrebbe essere bisogno.

  8. @pity: anche UniTo ha un sistema centralizzato per la gestione della carriera universitaria (carico didattico, in teoria anche iscrizioni esami ma poi alcune facoltà – come la mia – fa in “proprio”, etc) .. io però ad esempio l’ho utilizzata per la prima volta a inizio dicembre quando ci hanno fatto fare la valutazione della didattica on-line (e anche qui, la facoltà di mia sorella l’ha fatta ancora con i moduli cartacei) … ed ero totalmente disabituata ad utilizzarlo che non mi ricordavo nemmeno la password che avevo messo..sono stata 1ora a cercare quella giusta, perchè l’iter per resettarla è leggermente complicato e non volevo dovermene servire.

    Il sistema di prenotazioni della mia facoltà (ma mi viene il dubbio che sia solo per il corso di studi di Informatica) mi sembra davvero ben fatto (ad esempio una cosa utilissima è il fatto che ogni volta che viene fatta una prenotazione di un esame viene rilasciato sia a video che mandato per posta interna del dipartimento – in università ho due caselle di posta, quella @studenti.unito.it e quella @educ.di.unito.it, utilizzando di fatto solo quest’ultima – un “token”, un codice di registrazione da esibire in caso di problemi, per poter dire “io mi sono registrato”) .. e per questo mi chiedo perchè non è “condiviso” con tutto il resto dell’università, ma ognuno si fa il suo. Io proprio non ne vedo il senso. Come ottimizzare malissimo le risorse. Per dire “al dipartimento di Informatica” siamo “più bravi e più belli”? Boh :s

    La cosa “che-farebbe-piangere”, da un certo punto di vista, è che in dipartimento tira molto l’aria dell’OperSource, che si basa tutto sulla “condivisione” … non aggiungo le conclusioni perchè mi sembrano ovvie.

    @ohlebella: si, ho capito quello che vuoi dire 😉

    Noi fortunatamente nella pagina di iscrizione (qui uno screenshot) abbiamo anche il numero di iscritti fino a quel momento, per cui si sa a che punto si è della lista – e non si può cambiare la propria posizione, a meno di non riuscire ad accedere al database che contiene tutto, ma se è organizzato come penso io … probabilmente nemmeno quello servirebbe a tanto ^^

    E poi la maggioranza delle volte, per adesso, i professori decidono di andare comunque in ordine alfabetico per i turni e quant’altro.

    Tutto quello che mi state raccontando, comunque, mi fa capire quanto ancora ci sia da “alfabettizzare” a livello informatico. Purtroppo anche dove si penserebbe non ce ne dovrebbe essere bisogno.

  9. @pity: anche UniTo ha un sistema centralizzato per la gestione della carriera universitaria (carico didattico, in teoria anche iscrizioni esami ma poi alcune facoltà – come la mia – fa in “proprio”, etc) .. io però ad esempio l’ho utilizzata per la prima volta a inizio dicembre quando ci hanno fatto fare la valutazione della didattica on-line (e anche qui, la facoltà di mia sorella l’ha fatta ancora con i moduli cartacei) … ed ero totalmente disabituata ad utilizzarlo che non mi ricordavo nemmeno la password che avevo messo..sono stata 1ora a cercare quella giusta, perchè l’iter per resettarla è leggermente complicato e non volevo dovermene servire.

    Il sistema di prenotazioni della mia facoltà (ma mi viene il dubbio che sia solo per il corso di studi di Informatica) mi sembra davvero ben fatto (ad esempio una cosa utilissima è il fatto che ogni volta che viene fatta una prenotazione di un esame viene rilasciato sia a video che mandato per posta interna del dipartimento – in università ho due caselle di posta, quella @studenti.unito.it e quella @educ.di.unito.it, utilizzando di fatto solo quest’ultima – un “token”, un codice di registrazione da esibire in caso di problemi, per poter dire “io mi sono registrato”) .. e per questo mi chiedo perchè non è “condiviso” con tutto il resto dell’università, ma ognuno si fa il suo. Io proprio non ne vedo il senso. Come ottimizzare malissimo le risorse. Per dire “al dipartimento di Informatica” siamo “più bravi e più belli”? Boh :s

    La cosa “che-farebbe-piangere”, da un certo punto di vista, è che in dipartimento tira molto l’aria dell’OperSource, che si basa tutto sulla “condivisione” … non aggiungo le conclusioni perchè mi sembrano ovvie.

    @ohlebella: si, ho capito quello che vuoi dire 😉

    Noi fortunatamente nella pagina di iscrizione (qui uno screenshot) abbiamo anche il numero di iscritti fino a quel momento, per cui si sa a che punto si è della lista – e non si può cambiare la propria posizione, a meno di non riuscire ad accedere al database che contiene tutto, ma se è organizzato come penso io … probabilmente nemmeno quello servirebbe a tanto ^^

    E poi la maggioranza delle volte, per adesso, i professori decidono di andare comunque in ordine alfabetico per i turni e quant’altro.

    Tutto quello che mi state raccontando, comunque, mi fa capire quanto ancora ci sia da “alfabettizzare” a livello informatico. Purtroppo anche dove si penserebbe non ce ne dovrebbe essere bisogno.

  10. @pity: anche UniTo ha un sistema centralizzato per la gestione della carriera universitaria (carico didattico, in teoria anche iscrizioni esami ma poi alcune facoltà – come la mia – fa in “proprio”, etc) .. io però ad esempio l’ho utilizzata per la prima volta a inizio dicembre quando ci hanno fatto fare la valutazione della didattica on-line (e anche qui, la facoltà di mia sorella l’ha fatta ancora con i moduli cartacei) … ed ero totalmente disabituata ad utilizzarlo che non mi ricordavo nemmeno la password che avevo messo..sono stata 1ora a cercare quella giusta, perchè l’iter per resettarla è leggermente complicato e non volevo dovermene servire.

    Il sistema di prenotazioni della mia facoltà (ma mi viene il dubbio che sia solo per il corso di studi di Informatica) mi sembra davvero ben fatto (ad esempio una cosa utilissima è il fatto che ogni volta che viene fatta una prenotazione di un esame viene rilasciato sia a video che mandato per posta interna del dipartimento – in università ho due caselle di posta, quella @studenti.unito.it e quella @educ.di.unito.it, utilizzando di fatto solo quest’ultima – un “token”, un codice di registrazione da esibire in caso di problemi, per poter dire “io mi sono registrato”) .. e per questo mi chiedo perchè non è “condiviso” con tutto il resto dell’università, ma ognuno si fa il suo. Io proprio non ne vedo il senso. Come ottimizzare malissimo le risorse. Per dire “al dipartimento di Informatica” siamo “più bravi e più belli”? Boh :s

    La cosa “che-farebbe-piangere”, da un certo punto di vista, è che in dipartimento tira molto l’aria dell’OperSource, che si basa tutto sulla “condivisione” … non aggiungo le conclusioni perchè mi sembrano ovvie.

    @ohlebella: si, ho capito quello che vuoi dire 😉

    Noi fortunatamente nella pagina di iscrizione (qui uno screenshot) abbiamo anche il numero di iscritti fino a quel momento, per cui si sa a che punto si è della lista – e non si può cambiare la propria posizione, a meno di non riuscire ad accedere al database che contiene tutto, ma se è organizzato come penso io … probabilmente nemmeno quello servirebbe a tanto ^^

    E poi la maggioranza delle volte, per adesso, i professori decidono di andare comunque in ordine alfabetico per i turni e quant’altro.

    Tutto quello che mi state raccontando, comunque, mi fa capire quanto ancora ci sia da “alfabettizzare” a livello informatico. Purtroppo anche dove si penserebbe non ce ne dovrebbe essere bisogno.

  11. @pity: anche UniTo ha un sistema centralizzato per la gestione della carriera universitaria (carico didattico, in teoria anche iscrizioni esami ma poi alcune facoltà – come la mia – fa in “proprio”, etc) .. io però ad esempio l’ho utilizzata per la prima volta a inizio dicembre quando ci hanno fatto fare la valutazione della didattica on-line (e anche qui, la facoltà di mia sorella l’ha fatta ancora con i moduli cartacei) … ed ero totalmente disabituata ad utilizzarlo che non mi ricordavo nemmeno la password che avevo messo..sono stata 1ora a cercare quella giusta, perchè l’iter per resettarla è leggermente complicato e non volevo dovermene servire.

    Il sistema di prenotazioni della mia facoltà (ma mi viene il dubbio che sia solo per il corso di studi di Informatica) mi sembra davvero ben fatto (ad esempio una cosa utilissima è il fatto che ogni volta che viene fatta una prenotazione di un esame viene rilasciato sia a video che mandato per posta interna del dipartimento – in università ho due caselle di posta, quella @studenti.unito.it e quella @educ.di.unito.it, utilizzando di fatto solo quest’ultima – un “token”, un codice di registrazione da esibire in caso di problemi, per poter dire “io mi sono registrato”) .. e per questo mi chiedo perchè non è “condiviso” con tutto il resto dell’università, ma ognuno si fa il suo. Io proprio non ne vedo il senso. Come ottimizzare malissimo le risorse. Per dire “al dipartimento di Informatica” siamo “più bravi e più belli”? Boh :s

    La cosa “che-farebbe-piangere”, da un certo punto di vista, è che in dipartimento tira molto l’aria dell’OperSource, che si basa tutto sulla “condivisione” … non aggiungo le conclusioni perchè mi sembrano ovvie.

    @ohlebella: si, ho capito quello che vuoi dire 😉

    Noi fortunatamente nella pagina di iscrizione (qui uno screenshot) abbiamo anche il numero di iscritti fino a quel momento, per cui si sa a che punto si è della lista – e non si può cambiare la propria posizione, a meno di non riuscire ad accedere al database che contiene tutto, ma se è organizzato come penso io … probabilmente nemmeno quello servirebbe a tanto ^^

    E poi la maggioranza delle volte, per adesso, i professori decidono di andare comunque in ordine alfabetico per i turni e quant’altro.

    Tutto quello che mi state raccontando, comunque, mi fa capire quanto ancora ci sia da “alfabettizzare” a livello informatico. Purtroppo anche dove si penserebbe non ce ne dovrebbe essere bisogno.

  12. @pity: anche UniTo ha un sistema centralizzato per la gestione della carriera universitaria (carico didattico, in teoria anche iscrizioni esami ma poi alcune facoltà – come la mia – fa in “proprio”, etc) .. io però ad esempio l’ho utilizzata per la prima volta a inizio dicembre quando ci hanno fatto fare la valutazione della didattica on-line (e anche qui, la facoltà di mia sorella l’ha fatta ancora con i moduli cartacei) … ed ero totalmente disabituata ad utilizzarlo che non mi ricordavo nemmeno la password che avevo messo..sono stata 1ora a cercare quella giusta, perchè l’iter per resettarla è leggermente complicato e non volevo dovermene servire.

    Il sistema di prenotazioni della mia facoltà (ma mi viene il dubbio che sia solo per il corso di studi di Informatica) mi sembra davvero ben fatto (ad esempio una cosa utilissima è il fatto che ogni volta che viene fatta una prenotazione di un esame viene rilasciato sia a video che mandato per posta interna del dipartimento – in università ho due caselle di posta, quella @studenti.unito.it e quella @educ.di.unito.it, utilizzando di fatto solo quest’ultima – un “token”, un codice di registrazione da esibire in caso di problemi, per poter dire “io mi sono registrato”) .. e per questo mi chiedo perchè non è “condiviso” con tutto il resto dell’università, ma ognuno si fa il suo. Io proprio non ne vedo il senso. Come ottimizzare malissimo le risorse. Per dire “al dipartimento di Informatica” siamo “più bravi e più belli”? Boh :s

    La cosa “che-farebbe-piangere”, da un certo punto di vista, è che in dipartimento tira molto l’aria dell’OperSource, che si basa tutto sulla “condivisione” … non aggiungo le conclusioni perchè mi sembrano ovvie.

    @ohlebella: si, ho capito quello che vuoi dire 😉

    Noi fortunatamente nella pagina di iscrizione (qui uno screenshot) abbiamo anche il numero di iscritti fino a quel momento, per cui si sa a che punto si è della lista – e non si può cambiare la propria posizione, a meno di non riuscire ad accedere al database che contiene tutto, ma se è organizzato come penso io … probabilmente nemmeno quello servirebbe a tanto ^^

    E poi la maggioranza delle volte, per adesso, i professori decidono di andare comunque in ordine alfabetico per i turni e quant’altro.

    Tutto quello che mi state raccontando, comunque, mi fa capire quanto ancora ci sia da “alfabettizzare” a livello informatico. Purtroppo anche dove si penserebbe non ce ne dovrebbe essere bisogno.

  13. Ovviamente il sistema di valutazione di docenti e strutture qui è cartaceo, probabilmente per farlo fare a tutti gli studenti. È un questionario molto utile, ma anche fatto male. Il giudizio va da 1 a 7 oppure per gradi di soddisfazione.

    A domande del tipo “Il docente rispetta l’orario delle lezioni” non ha senso rispondere con Molto Soddisfatto oppure Soddisfatto: bisognerebbe mettere Si o No. L’orario o lo rispetti o non lo rispetti, non ci sono alternative.

    Ma la cosa più bella del questionario è che le caselle in cui inserire l’anno accademico di riferimento, da compilare a mano, sono poste in un punto del foglio decisamente poco visibile, con il risultato che molti studenti non se ne accorgono neanche: ergo, questionario annullato.

  14. @pity: anche il nostro on-line è strutturato in maniera simile. Ed in effetti, per alcune voci la possibilità di scegliere quattro diverse opzioni di gradimento (due negative e due positive) è abbastanza fuorviante.

    Mitica la casellina finale: commenti diretti al professore: “ah creti”…no, scherzo =D (anche perchè ci dicono che sì sono anonimi … ma ho l’impressione che si può risalire lo stesso a chi lo ha scritto e solitamente si fanno PRIMA degli esami..)

    Comunque, si, anche secondo me è molto utile e nel nostro caso le domande sono abbastanza mirate per far venire fuori una valutazione veritiera della situazione 😉

    Per quanto riguarda la questione del fatto che se non fosse di carta nessuno lo farebbe sì, credo che parte dei miei compagni di università lo “ignorino”, ma purtroppo essendo “centralizzato” sul portale dell’università non c’è modo di controllare chi lo fa e chi non lo fa.

    Diversamente, invece, ad esempio il servizio di tutorato che è interno al dipartimento (e obbligatorio per le matricoline) prevede che a chi “marca visita” agli incontri con il tutor gli venga chiusa la “login” – con cui si accede ai laboratori, alla posta .. insomma, un qualcosa di assolutamente importante per ogni studente – e bisogni poi chiederne la riapertura “in ginocchio sui ceci”.

  15. danix, ignoro cosa sia il tutorato 😀

    Ah, ovviamente ritengo che non abbia senso fare una valutazione a metà corso. Sì, da noi la valutazione si fa circa a metà corso, il che significa dopo due mesi dall’inizio del semestre. Se i primo due mesi sei soddisfatto del corso ma poi scopri che il prof è una bestia in tutti i sensi, resti al palo e lui ottiene una buona valutazione….

  16. Beh…come già detto da mia sorella in un commento, anche noi, i test sulla qualità della didattica li facciamo cartacei e anche noi a metà corso. Inoltre la professoressa di tedesco ci ha detto che quello che noi esprimiamo su di lei e sulla tipologia del corso con queste crocette, lo verrà a sapere a fine gennaio dell’anno prossimo…devi dire che è molto utile=))))!!!

    E poi per ritornare sull’argomento iscrizioni on-line…già mi immagino che dalla prossima sessione di esami quando inizieremo a farle on-line, ne verranno fuori di tutti i colori (gente che si è iscritta e che non risulta iscritta, gente che non si è iscritta e che risulta iscritta..)…

    Inoltre, sempre per rimanere sull’argomento “quanto sono inalfabeti i professori delle aree umanistiche riguardo all’avvento informatico, mi domando: ma perchè le slide che proiettano al corso non le possono mettere su Internet e invece ti fanno spendere miliardi di euro e te fanno comprare in fotocopisteria?

    Solo per questi motivi mi sarei iscritta anche io ad informatica….Mah!

    Frà

  17. @pity: il tutorato funziona che ogni matricola ha assegnato un determinato prof “giovane” con cui deve fare due colloqui nell’anno.

    Sono andata ad adempire al mio dovere di brava matricolina a inizio gennaio: praticamente mi ha fatto una serie di domande seguendo un questionario (che lui compilava al computer nell’area riservata ai tutor) … con domande che spaziavano da se ho cambiato metodo di studio (dopo 3 mesi puoi capire cosa gli ho risposto, visto che poi un esame era programmazione I che ho fatto quasi ad occhi chiusi e l’altro era matematica discreta … tutti esercizi e per di più durante l’esame si poteva usare appunti, soluzioni di vecchi compiti etc.) a se l’università non è troppo lontana da casa e la distanza non è troppo pesante (e qui mi ha chiesto se studio sull’autobus – “ma sei pazzo???” e allora che cosa faccio – “ma che ti interessa!!!” … va beh prof…leggo! .. e allora cosa leggi? – “ma lo vedi che sei un curiosoneeeee!” libri .. di che genere? .. “il mio numero di scarpe non lo vuole sapere?” :s ) .. insomma, una sotto specie di interrogatorio. In realtà c’è anche la possibilità, la prima volta, di firmare un foglio in cui si rinuncia al tutto … ma mi sembrava che tenere una persona di riferimento in università a cui mi posso rivolgere non fosse una cattiva idea 😉

  18. Frà, purtroppo la questione del materiale didattico non è così semplice. Anche io mi sono sempre lamentato della mancata disponibilità di alcuni docenti di divulgare il proprio materiale didattico online. Da poco, però, ammetto di aver capito e (in parte) condiviso la scelta di alcuni docenti.

    Premesso che in generale non posso lamentarmi (ho avuto molto materiale didattico online e non), alcuni docenti scelgono di non pubblicare sui propri spazi personali il materiale per i seguenti motivi:

    -pigrizia e poca professionalità

    -timore, legittimo, che il proprio lavoro finisca senza autorizzazione e senza remunerazione in un testo, venduto anche caramente, di un altro docente

    -timore, legittimo anche qui, di ricevere una denuncia per violazione del diritto d’autore; spesso, in dispense volutamente poco curate aventi essenzialmente lo scopo di richiamare concetti spiegati duranti le lezioni, è molto utile citare anche interi paragrafi di un testo professionale, magari per argomenti particolarmente importanti che necessitano di un’accurata illustrazione. Il discorso si estende anche alle immagini.

    Affidare questi lavori alle cartolerie è un modo per aiutare gli studenti ma allo stesso tempo non avere responsabilità legali. In effetti, non sono da biasimare.

    I docenti migliori e più professioanli sono quelli che pubblicano su internet libri veri e propri, con la differenza di non avere casa editrice e di non costare nulla. Vedi la mia professoressa di Teoria dei Segnali: ho stampato a casa qualcosa come 300-350 fogli, della stessa validità di testi consigliati da lei stessa, senza contare che uno dei testi consigliati è un testo liberamente diffuso.

    Che fortuna 🙂

  19. Frà, pensa che ho appena scoperto che da noi c’è una pagina internet in cui tu ti puoi iscrivere alla mailing list del prof e lui automanticamente ti manda tutti i power point, i lucidi e via dicendo.

    Mi spiegate perchè queste interessanti scoperte uno le fa a metà del 4° anno e perchè i prof non usano questa utilissima funzione invece di far girare un foglietto per l’aula? No, “scrivetemi la vostra mail se volete i materiali” che così poi si manda in giro a tutti la propria mail, il prof non capisce la scrittura e casini vari..

    Oppure devi andare a lezione con la chiavetta, fare la fila alla fine, e spiegare alla ragazza che hai di fianco che se la sua chiavetta è da 250 mb il power point della prof, da 400kb, ci sta perchè i kb sono più piccoli dei mb..

    Poi c’è anche la prof che non ti manda i power point che usa a lezione, che non li mette neanche in copisteria e che non ti lascia neanche il tempo di copiarli a lezione, e non sono schemi, sono mezze pagine di libro, che sul libro non trovi e che all’esame lei chiede.. questi ultimi sono i miei preferiti!

    beh, però non tutti sono così, alcuni mettono anche i materiali sul loro sito e per scaricarli basta un clik, solo che sono la minoranza purtroppo!

    buona serata

    p.s. i questionari noi li facciamo verso la fine del corso, il che vuol dire dopo circa 25 ore di lezione.. (corsi lunghi i miei!) Utilissimi davvero! la parte in cui tu puoi scrivere liberamente, critiche e suggerimenti, e in cui magari puoi veramente lamentarti delle lacune del corso.. viene letta solo dal prof!

    Come si fa a scrivere “il docente è impreparato nella sua materia e mi sta parlando di teorie e studiosi completamente superati?” mah..

  20. Danix@ “uhm … da noi mettono nome, cognome, matricola…e tutti vedono tutto di tutti..”

    All’università di Bologna, almeno a Lettere e Filosofia, evitano di mettere nome e cognome e pubblicano solo la matricola, in modo da rispettare la privacy. Almeno questo è ben fatto, viste poi le tante inefficienze e stravaganze presenti alla mitica unibo. :))

    Giorni fa, sono andata al dipartimento di Filosofia per assistere alla presentazione di un libro, e ho avuto modo di sorridere.

    Spiego perché. La scorsa estate si era deciso, con grande trionfalismo e quasi annunciandolo con le grancasse, di eliminare l’iscrizione cartacea agli esami in favore di quella on line. Il sito era pronto , tutte le norme erano state spiegate e pubblicizzate, gli studenti si erano già preparati con l’account. Bene. In autunno, arriva il comunicato: fino a prossima decisione, le iscrizioni tornano a essere cartacee. Praticamente le iscrizioni on line non sono neppure mai entrate in funzione.

    Ebbene, quando sono andata la scorsa settimana in dipartimento, in una bacheca ho letto questa frase scritta da uno studente deluso: FALLITI INFORMATICI! 🙂

    Per un pendolare è triste dover partire e prendere il treno solo per iscriversi agli esami. E lo scrivo per esperienza diretta, perché a me è toccò proprio questo.

    A Scienze della Comunicazione, un corso una garanzia (è ironico), non sono falliti sotto il profilo informatico perché le iscrizioni on line procedono bene, ma sono falliti sul piano dell’organizzazione complessiva. Pensa che c’è un prof. che non vuole neppure mettere la firma sui libretti degli studenti, in quanto li verbalizza on line, e chiede agli studenti stessi di firmarsi il libretto da soli (!), mentre gli altri docenti del medesimo corso affermano che ciò è sbagliato. Non ti dico la confusione mentale degli studenti.

    Volendo, si potrebbe scrivere un romanzo su questi temi.

    Ciao e in bocca al lupo per i tuoi studi! :))

    Romina

  21. @ Pity: sono consapevole di tutti i rischi che i docenti vanno incontro nel pubblicare on-line slides/dispense (anche se da quel che ho potuto capire dai commenti dei docenti è più per pigrizia che per i possibili rischi!!!..molto più comodo farseli stampare dalla copisteria, piuttosto che farsi creare una propria pagina web dove caricare le slide…perchè non è che loro devono essere dei geni dell’informatica..basta solo far lavorare un po’ i loro colleghi di Matematica…:)))!!!). Ovviamente, per quanto il rischio ci sia in ogni caso, trovo abbastanza utile la dicitura che utilizzano i professori di informatica del mio corso che puoi vedere in questa immagine a questo link [URL=http://img296.imageshack.us/my.php?image=inforj4.png][IMG]http://img296.imageshack.us/img296/725/inforj4.th.png[/IMG][/URL] (spero di averlo messo giusto…/me non ci capisce niente di queste cose…).

    @Romina: ma lol…FALLITI INFORMATICI :))!! Mi hai dato un’idea per dipingere il dipartimento di Scienze del Linguaggio…ehehehe…troppo forte!!!

  22. @Franci: Link di Franci.

    Non devi utilizzare il linguaggio che utilizzi nei forum; in basso sotto la finestrella c’è scritto quali tag puoi utilizzare (in questo caso < a href ="http://quimettiillink"> testo del link )

  23. @Franci: Link di Franci.

    Non devi utilizzare il linguaggio che utilizzi nei forum; in basso sotto la finestrella c’è scritto quali tag puoi utilizzare (in questo caso < a href ="http://quimettiillink"> testo del link )

  24. @Franci: Link di Franci.

    Non devi utilizzare il linguaggio che utilizzi nei forum; in basso sotto la finestrella c’è scritto quali tag puoi utilizzare (in questo caso < a href ="http://quimettiillink"> testo del link )

  25. @Franci: Link di Franci.

    Non devi utilizzare il linguaggio che utilizzi nei forum; in basso sotto la finestrella c’è scritto quali tag puoi utilizzare (in questo caso < a href ="http://quimettiillink"> testo del link )

  26. @Franci: Link di Franci.

    Non devi utilizzare il linguaggio che utilizzi nei forum; in basso sotto la finestrella c’è scritto quali tag puoi utilizzare (in questo caso < a href ="http://quimettiillink"> testo del link )

  27. @Franci: Link di Franci.

    Non devi utilizzare il linguaggio che utilizzi nei forum; in basso sotto la finestrella c’è scritto quali tag puoi utilizzare (in questo caso < a href ="http://quimettiillink"> testo del link )

  28. @Franci: Link di Franci.

    Non devi utilizzare il linguaggio che utilizzi nei forum; in basso sotto la finestrella c’è scritto quali tag puoi utilizzare (in questo caso < a href ="http://quimettiillink"> testo del link )

  29. @Pity: si, in effetti capisco che per le dispense nascano questo genere di problemi (anche se secondo me la maggior parte dei problemi sono di carattere prettamente informatico).

    Da noi hanno in un certo senso risolto creando la piattaforma di E-learning (qui) ad eccesso con password, per cui alla fine i file sono accessibili solo agli studenti.

    Poi non tutti li mettono lì, ma anche nelle loro pagine personali e quindi sono liberamente scaricabili da chiunque (qualcuno vuole leggersi le nostre dispense di Logica Matematica? =D)… dando un’occhiata in giro mi sembra che un buon 90% dei prof in un modo o nell’altro lasci l’accesso alle dispense.

    Ma mi rendo conto anche che “se non lo fanno loro che sono nel dipartimento di informatica …”

    @Romina: Falliti Informatici? =D Oddio, devo troppo vederlo.. qui si impone proprio una visita a Bologna (ma non certo per questo motivo! ;-)).

    Quella degli studenti che si firmano da soli il libretto non l’avevo mai sentita!!

    Comunque … tornando al discorso ”

    privacy” .. in effetti a me da un po’ fastidio vedere/non vedere il mio nome in un elenco che possono leggere tutti gli studenti…

    Non ho nulla da nascondere, per carità … ma boh, proprio mi dà fastidio.

    Posso finire con un bel:

    W Lettere e Filosofia dell’ “Alma mater studiorum” (ogni riferimento a fatti e soprattutto persone non è puramente casuale ;-))?! =) (e poi chi lo sa che un giorno mi abbia come studente? =))

    Se hanno bisogno di una mano per le iscrizioni on-line … io mi offro!^^ (sempre molto disinteressatamente, ovviamente =D)

  30. @Pity: si, in effetti capisco che per le dispense nascano questo genere di problemi (anche se secondo me la maggior parte dei problemi sono di carattere prettamente informatico).

    Da noi hanno in un certo senso risolto creando la piattaforma di E-learning (qui) ad eccesso con password, per cui alla fine i file sono accessibili solo agli studenti.

    Poi non tutti li mettono lì, ma anche nelle loro pagine personali e quindi sono liberamente scaricabili da chiunque (qualcuno vuole leggersi le nostre dispense di Logica Matematica? =D)… dando un’occhiata in giro mi sembra che un buon 90% dei prof in un modo o nell’altro lasci l’accesso alle dispense.

    Ma mi rendo conto anche che “se non lo fanno loro che sono nel dipartimento di informatica …”

    @Romina: Falliti Informatici? =D Oddio, devo troppo vederlo.. qui si impone proprio una visita a Bologna (ma non certo per questo motivo! ;-)).

    Quella degli studenti che si firmano da soli il libretto non l’avevo mai sentita!!

    Comunque … tornando al discorso ”

    privacy” .. in effetti a me da un po’ fastidio vedere/non vedere il mio nome in un elenco che possono leggere tutti gli studenti…

    Non ho nulla da nascondere, per carità … ma boh, proprio mi dà fastidio.

    Posso finire con un bel:

    W Lettere e Filosofia dell’ “Alma mater studiorum” (ogni riferimento a fatti e soprattutto persone non è puramente casuale ;-))?! =) (e poi chi lo sa che un giorno mi abbia come studente? =))

    Se hanno bisogno di una mano per le iscrizioni on-line … io mi offro!^^ (sempre molto disinteressatamente, ovviamente =D)

  31. @Pity: si, in effetti capisco che per le dispense nascano questo genere di problemi (anche se secondo me la maggior parte dei problemi sono di carattere prettamente informatico).

    Da noi hanno in un certo senso risolto creando la piattaforma di E-learning (qui) ad eccesso con password, per cui alla fine i file sono accessibili solo agli studenti.

    Poi non tutti li mettono lì, ma anche nelle loro pagine personali e quindi sono liberamente scaricabili da chiunque (qualcuno vuole leggersi le nostre dispense di Logica Matematica? =D)… dando un’occhiata in giro mi sembra che un buon 90% dei prof in un modo o nell’altro lasci l’accesso alle dispense.

    Ma mi rendo conto anche che “se non lo fanno loro che sono nel dipartimento di informatica …”

    @Romina: Falliti Informatici? =D Oddio, devo troppo vederlo.. qui si impone proprio una visita a Bologna (ma non certo per questo motivo! ;-)).

    Quella degli studenti che si firmano da soli il libretto non l’avevo mai sentita!!

    Comunque … tornando al discorso ”

    privacy” .. in effetti a me da un po’ fastidio vedere/non vedere il mio nome in un elenco che possono leggere tutti gli studenti…

    Non ho nulla da nascondere, per carità … ma boh, proprio mi dà fastidio.

    Posso finire con un bel:

    W Lettere e Filosofia dell’ “Alma mater studiorum” (ogni riferimento a fatti e soprattutto persone non è puramente casuale ;-))?! =) (e poi chi lo sa che un giorno mi abbia come studente? =))

    Se hanno bisogno di una mano per le iscrizioni on-line … io mi offro!^^ (sempre molto disinteressatamente, ovviamente =D)

  32. @Pity: si, in effetti capisco che per le dispense nascano questo genere di problemi (anche se secondo me la maggior parte dei problemi sono di carattere prettamente informatico).

    Da noi hanno in un certo senso risolto creando la piattaforma di E-learning (qui) ad eccesso con password, per cui alla fine i file sono accessibili solo agli studenti.

    Poi non tutti li mettono lì, ma anche nelle loro pagine personali e quindi sono liberamente scaricabili da chiunque (qualcuno vuole leggersi le nostre dispense di Logica Matematica? =D)… dando un’occhiata in giro mi sembra che un buon 90% dei prof in un modo o nell’altro lasci l’accesso alle dispense.

    Ma mi rendo conto anche che “se non lo fanno loro che sono nel dipartimento di informatica …”

    @Romina: Falliti Informatici? =D Oddio, devo troppo vederlo.. qui si impone proprio una visita a Bologna (ma non certo per questo motivo! ;-)).

    Quella degli studenti che si firmano da soli il libretto non l’avevo mai sentita!!

    Comunque … tornando al discorso ”

    privacy” .. in effetti a me da un po’ fastidio vedere/non vedere il mio nome in un elenco che possono leggere tutti gli studenti…

    Non ho nulla da nascondere, per carità … ma boh, proprio mi dà fastidio.

    Posso finire con un bel:

    W Lettere e Filosofia dell’ “Alma mater studiorum” (ogni riferimento a fatti e soprattutto persone non è puramente casuale ;-))?! =) (e poi chi lo sa che un giorno mi abbia come studente? =))

    Se hanno bisogno di una mano per le iscrizioni on-line … io mi offro!^^ (sempre molto disinteressatamente, ovviamente =D)

  33. @Pity: si, in effetti capisco che per le dispense nascano questo genere di problemi (anche se secondo me la maggior parte dei problemi sono di carattere prettamente informatico).

    Da noi hanno in un certo senso risolto creando la piattaforma di E-learning (qui) ad eccesso con password, per cui alla fine i file sono accessibili solo agli studenti.

    Poi non tutti li mettono lì, ma anche nelle loro pagine personali e quindi sono liberamente scaricabili da chiunque (qualcuno vuole leggersi le nostre dispense di Logica Matematica? =D)… dando un’occhiata in giro mi sembra che un buon 90% dei prof in un modo o nell’altro lasci l’accesso alle dispense.

    Ma mi rendo conto anche che “se non lo fanno loro che sono nel dipartimento di informatica …”

    @Romina: Falliti Informatici? =D Oddio, devo troppo vederlo.. qui si impone proprio una visita a Bologna (ma non certo per questo motivo! ;-)).

    Quella degli studenti che si firmano da soli il libretto non l’avevo mai sentita!!

    Comunque … tornando al discorso ”

    privacy” .. in effetti a me da un po’ fastidio vedere/non vedere il mio nome in un elenco che possono leggere tutti gli studenti…

    Non ho nulla da nascondere, per carità … ma boh, proprio mi dà fastidio.

    Posso finire con un bel:

    W Lettere e Filosofia dell’ “Alma mater studiorum” (ogni riferimento a fatti e soprattutto persone non è puramente casuale ;-))?! =) (e poi chi lo sa che un giorno mi abbia come studente? =))

    Se hanno bisogno di una mano per le iscrizioni on-line … io mi offro!^^ (sempre molto disinteressatamente, ovviamente =D)

  34. @Pity: si, in effetti capisco che per le dispense nascano questo genere di problemi (anche se secondo me la maggior parte dei problemi sono di carattere prettamente informatico).

    Da noi hanno in un certo senso risolto creando la piattaforma di E-learning (qui) ad eccesso con password, per cui alla fine i file sono accessibili solo agli studenti.

    Poi non tutti li mettono lì, ma anche nelle loro pagine personali e quindi sono liberamente scaricabili da chiunque (qualcuno vuole leggersi le nostre dispense di Logica Matematica? =D)… dando un’occhiata in giro mi sembra che un buon 90% dei prof in un modo o nell’altro lasci l’accesso alle dispense.

    Ma mi rendo conto anche che “se non lo fanno loro che sono nel dipartimento di informatica …”

    @Romina: Falliti Informatici? =D Oddio, devo troppo vederlo.. qui si impone proprio una visita a Bologna (ma non certo per questo motivo! ;-)).

    Quella degli studenti che si firmano da soli il libretto non l’avevo mai sentita!!

    Comunque … tornando al discorso ”

    privacy” .. in effetti a me da un po’ fastidio vedere/non vedere il mio nome in un elenco che possono leggere tutti gli studenti…

    Non ho nulla da nascondere, per carità … ma boh, proprio mi dà fastidio.

    Posso finire con un bel:

    W Lettere e Filosofia dell’ “Alma mater studiorum” (ogni riferimento a fatti e soprattutto persone non è puramente casuale ;-))?! =) (e poi chi lo sa che un giorno mi abbia come studente? =))

    Se hanno bisogno di una mano per le iscrizioni on-line … io mi offro!^^ (sempre molto disinteressatamente, ovviamente =D)

  35. @Pity: si, in effetti capisco che per le dispense nascano questo genere di problemi (anche se secondo me la maggior parte dei problemi sono di carattere prettamente informatico).

    Da noi hanno in un certo senso risolto creando la piattaforma di E-learning (qui) ad eccesso con password, per cui alla fine i file sono accessibili solo agli studenti.

    Poi non tutti li mettono lì, ma anche nelle loro pagine personali e quindi sono liberamente scaricabili da chiunque (qualcuno vuole leggersi le nostre dispense di Logica Matematica? =D)… dando un’occhiata in giro mi sembra che un buon 90% dei prof in un modo o nell’altro lasci l’accesso alle dispense.

    Ma mi rendo conto anche che “se non lo fanno loro che sono nel dipartimento di informatica …”

    @Romina: Falliti Informatici? =D Oddio, devo troppo vederlo.. qui si impone proprio una visita a Bologna (ma non certo per questo motivo! ;-)).

    Quella degli studenti che si firmano da soli il libretto non l’avevo mai sentita!!

    Comunque … tornando al discorso ”

    privacy” .. in effetti a me da un po’ fastidio vedere/non vedere il mio nome in un elenco che possono leggere tutti gli studenti…

    Non ho nulla da nascondere, per carità … ma boh, proprio mi dà fastidio.

    Posso finire con un bel:

    W Lettere e Filosofia dell’ “Alma mater studiorum” (ogni riferimento a fatti e soprattutto persone non è puramente casuale ;-))?! =) (e poi chi lo sa che un giorno mi abbia come studente? =))

    Se hanno bisogno di una mano per le iscrizioni on-line … io mi offro!^^ (sempre molto disinteressatamente, ovviamente =D)

  36. Mi pare di capire che il < href="http://www.federica.unina.it/">nostro progetto e-learning (a cui ho fatto da cavia quest’anno, essendo appunto il primo anno di svolgimento) sia diverso.

  37. Danix@ W Lettere e Filosofia dell’ “Alma mater studiorum” (ogni riferimento a fatti e soprattutto persone non è puramente casuale ;-))?! =) (e poi chi lo sa che un giorno mi abbia come studente? =))

    Vedo che forse hai qualche progettino che bolle in pentola e che ti frulla nella testa, come si suol dire.

    Eheh! 🙂 L’università di Bologna è molto famosa ed è sempre stata celebrata perché antica. Ma sai com’è, ha tutti i guasti tipici delle istituzioni italiane, non so se rendo l’idea. Quindi è meglio saperlo in anticipo.

    Il sito dei “falliti informatici” è http://www.triennale.filosofia.unibo.it. E infatti conviene frequentare il sito vecchio, http://www.filosofia.unibo.it

    Danix@ “Quella degli studenti che si firmano da soli il libretto non l’avevo mai sentita!!”

    Guarda, non dirmelo, non sai come sono rimasta io quando l’ho letto sul forum degli studenti! Sono rimasta basita.

    E sai come avvengono gli esami di “Geografia della comunicazione” sempre al corso di laurea in “Scienze della comunicazione”? Tienti forte: sono diventati esami scritti, ci sono due o tre ore di tempo (non ricordo); finiti gli scritti, gli assistenti del prof. racchiudono le domande e le risposte dei ragazzi facendo sui loro fogli dei cerchi rossi e mettendo la firma. Poi gli studenti hanno una settimana di tempo per copiarli al pc, a casa, in formato word, e riconsegnarli in busta chiusa al dipartimento, insieme alla copia scritta. I cerchi rossi dovrebbero servire a evitare che gli studenti modifichino a casa le risposte date in aula. Sigh! Ti rendi conto?

    La cosa stupefacente è che il docente della disciplina è uno degli uomini più dotti dell’intera Facoltà, un’autentica autorità in Geografia e un pensatore famoso (anch’io feci un esame con lui, orale, quando insegnava a Lettere), ed è un uomo che ha sempre detestato gli esami scritti e continua a detestarli. Boh!

    A Filosofia fortunatamente non avviene nulla di simile, e spero che non accada mai.

    Danix@ Se hanno bisogno di una mano per le iscrizioni on-line … io mi offro!^^ (sempre molto disinteressatamente, ovviamente =D)

    Ti assicuro che se fosse per me accetterei volentieri il tuo aiuto, vista la debacle degli ultimi mesi.

    Comunque è anche vero che queste situazioni umoristiche ci fanno sorridere un po’. L’italico caos può diventare un’ottima fonte di svago. 😉

    Ciao! :))

    Romina

  38. @ piccic: beh, io penso che comunque l’introduzione della tecnologia nel mondo universitario sia più che necessaria.

    Pensa ai fuori sede … ma anche a chi non riesce a frequentare. Se c’è, perchè non usarla?

    Mi si potrebbe rispondere che vent’anni fa la tecnologia non c’era e nessuno studente è morto … ok, però ripeto la riga di qui sopra: se adesso c’è, perchè non cercare di sfruttarla e renderla fruibile a tutti, studenti informatici, filosofi, linguisti e medici etc.. indistintamente?

    Perchè è davvero frustrante avere le potenzialità e non poterle usare adeguatamente.

    Che poi alle volte ci facciamo prendere dalla “dipendenza” è un altro discorso … ma qui si parlava delle “inefficienze”, che purtroppo, in Italia, ci sono in qualsiasi campo, non solo nell’ “alfabetizzazione” informatica nella pubblica amministrazione.

    La cosa che davvero mi lascia basita è come ogni cosa venga gestita nel proprio orticello di facoltà invece che centralizzarla: se noi informatici abbiamo una cosa buona che funziona, perchè non darla anche agli studenti del DAMS?

    @Romina: sto sentendo parlare molto dell’ “Alma mater” ultimamente … la mia diciamo che un abbozzo di idea (ma non lo dico troppo forte che poi qualcuno mi viene a “legare” in casa ;-)) …

    In realtà c’è il corso di studi in Scienze di Internet che mi attrae molto … ma col tempo si vedrà 😉

    Chiusa questa parentesi …

    Per quanto riguarda nello specifico il sito di Filosofia di Bo … si, in effetti è molto meglio utilizzare quello più “vecchio” (anche se avrei da ridire su alcune cose “tecniche”, sull’accessibilità – anche se vedo che si tende a migliorare – e company…ma non formalizziamoci troppo ;-)), ma per lo meno è funzionale … l’altro ha qualche piccolo problema, vedo… :S

    La mia “candidatura” se può servire comunque è sempre valida! 😉

    … anche perchè non ho capito … è qualcuno del dipartimento di Filosofia che si occupa di questa cosa? … ma non si potrebbe fare un bando (con il giusto riconoscimento dei crediti) lasciando il lavoro a qualcuno di Informatica, magari come tesi e/o stage? Della serie: “due piccioni con una fava” ..

    Da noi ho visto tanti studenti che come tesi hanno preparato qualcosa che ha aggiunto funzionalità al sito del dipartimento, cose che poi sono utili per tutti gli studenti (purtroppo solo gli informatici).

    E anche per l’area di progetto di V – che per noi ITISiani sostituiva la tesina – l’anno scorso molti progetti erano “interni alla scuola”. Così si sfruttano fino in fondo le risorse di chi si sta facendo le ossa, ma ha già qualche competenza da mettere al servizio.

    Ma capisco che forse bisogna essere troppo furbi per pensare certe cose.

    E sai come avvengono gli esami di “Geografia della comunicazione” […]

    😐

    Oddio, nemmeno alle superiori si arriva a tanto!

    Tu mi vuoi proprio distruggere il “mito” dell’ “Alma mater studiorum”, eh! =D (si ride per non piangere …)

    Comunque, si, è vero … tante volte queste situazioni possono farci sorridere un po’ e ci danno un po’ di “svago”.

    Comunque stavo pensando a questa storia dei “Falliti Informatici” (perchè poi prima l’aggettivo e dopo il nome sarebbe bello saperlo! ;-)) .. ne farò parte anch’io?

    ps. Non c’entra niente e probabilmente capiranno in pochi… ma girovagando sui link del dipartimento di Filosofia sono finita sul sito del Dipartimento MuSpe [!] … la prima cosa che mi è saltata all’occhio è stato questo link … ^^

    @Pity: si, forse la piattaforma e-learning è un po’ diversa … tra l’altro da quello che mi pare di vedere, la vostra è interamente realizzata ex-novo, o sbaglio? (anche qui forse avrei un po’ da ridire riguardo l’accessibilità per via della realizzazione intera in Flash.. ma divento troppo pignola, su questo punto – era la mia area di progetto l’anno scorso ;-))

    La nostra forse trae anche forza dal fatto di essere creata con Moodle, che in questo campo forse è una delle migliori soluzioni ampiamente provata e testata … e poi ha mille possibilità: inserimento di risorse, forum interno a cui rispondono anche i professori, etc…

    ps. carino il nome … “federica” =D

  39. @ piccic: beh, io penso che comunque l’introduzione della tecnologia nel mondo universitario sia più che necessaria.

    Pensa ai fuori sede … ma anche a chi non riesce a frequentare. Se c’è, perchè non usarla?

    Mi si potrebbe rispondere che vent’anni fa la tecnologia non c’era e nessuno studente è morto … ok, però ripeto la riga di qui sopra: se adesso c’è, perchè non cercare di sfruttarla e renderla fruibile a tutti, studenti informatici, filosofi, linguisti e medici etc.. indistintamente?

    Perchè è davvero frustrante avere le potenzialità e non poterle usare adeguatamente.

    Che poi alle volte ci facciamo prendere dalla “dipendenza” è un altro discorso … ma qui si parlava delle “inefficienze”, che purtroppo, in Italia, ci sono in qualsiasi campo, non solo nell’ “alfabetizzazione” informatica nella pubblica amministrazione.

    La cosa che davvero mi lascia basita è come ogni cosa venga gestita nel proprio orticello di facoltà invece che centralizzarla: se noi informatici abbiamo una cosa buona che funziona, perchè non darla anche agli studenti del DAMS?

    @Romina: sto sentendo parlare molto dell’ “Alma mater” ultimamente … la mia diciamo che un abbozzo di idea (ma non lo dico troppo forte che poi qualcuno mi viene a “legare” in casa ;-)) …

    In realtà c’è il corso di studi in Scienze di Internet che mi attrae molto … ma col tempo si vedrà 😉

    Chiusa questa parentesi …

    Per quanto riguarda nello specifico il sito di Filosofia di Bo … si, in effetti è molto meglio utilizzare quello più “vecchio” (anche se avrei da ridire su alcune cose “tecniche”, sull’accessibilità – anche se vedo che si tende a migliorare – e company…ma non formalizziamoci troppo ;-)), ma per lo meno è funzionale … l’altro ha qualche piccolo problema, vedo… :S

    La mia “candidatura” se può servire comunque è sempre valida! 😉

    … anche perchè non ho capito … è qualcuno del dipartimento di Filosofia che si occupa di questa cosa? … ma non si potrebbe fare un bando (con il giusto riconoscimento dei crediti) lasciando il lavoro a qualcuno di Informatica, magari come tesi e/o stage? Della serie: “due piccioni con una fava” ..

    Da noi ho visto tanti studenti che come tesi hanno preparato qualcosa che ha aggiunto funzionalità al sito del dipartimento, cose che poi sono utili per tutti gli studenti (purtroppo solo gli informatici).

    E anche per l’area di progetto di V – che per noi ITISiani sostituiva la tesina – l’anno scorso molti progetti erano “interni alla scuola”. Così si sfruttano fino in fondo le risorse di chi si sta facendo le ossa, ma ha già qualche competenza da mettere al servizio.

    Ma capisco che forse bisogna essere troppo furbi per pensare certe cose.

    E sai come avvengono gli esami di “Geografia della comunicazione” […]

    😐

    Oddio, nemmeno alle superiori si arriva a tanto!

    Tu mi vuoi proprio distruggere il “mito” dell’ “Alma mater studiorum”, eh! =D (si ride per non piangere …)

    Comunque, si, è vero … tante volte queste situazioni possono farci sorridere un po’ e ci danno un po’ di “svago”.

    Comunque stavo pensando a questa storia dei “Falliti Informatici” (perchè poi prima l’aggettivo e dopo il nome sarebbe bello saperlo! ;-)) .. ne farò parte anch’io?

    ps. Non c’entra niente e probabilmente capiranno in pochi… ma girovagando sui link del dipartimento di Filosofia sono finita sul sito del Dipartimento MuSpe [!] … la prima cosa che mi è saltata all’occhio è stato questo link … ^^

    @Pity: si, forse la piattaforma e-learning è un po’ diversa … tra l’altro da quello che mi pare di vedere, la vostra è interamente realizzata ex-novo, o sbaglio? (anche qui forse avrei un po’ da ridire riguardo l’accessibilità per via della realizzazione intera in Flash.. ma divento troppo pignola, su questo punto – era la mia area di progetto l’anno scorso ;-))

    La nostra forse trae anche forza dal fatto di essere creata con Moodle, che in questo campo forse è una delle migliori soluzioni ampiamente provata e testata … e poi ha mille possibilità: inserimento di risorse, forum interno a cui rispondono anche i professori, etc…

    ps. carino il nome … “federica” =D

  40. @ piccic: beh, io penso che comunque l’introduzione della tecnologia nel mondo universitario sia più che necessaria.

    Pensa ai fuori sede … ma anche a chi non riesce a frequentare. Se c’è, perchè non usarla?

    Mi si potrebbe rispondere che vent’anni fa la tecnologia non c’era e nessuno studente è morto … ok, però ripeto la riga di qui sopra: se adesso c’è, perchè non cercare di sfruttarla e renderla fruibile a tutti, studenti informatici, filosofi, linguisti e medici etc.. indistintamente?

    Perchè è davvero frustrante avere le potenzialità e non poterle usare adeguatamente.

    Che poi alle volte ci facciamo prendere dalla “dipendenza” è un altro discorso … ma qui si parlava delle “inefficienze”, che purtroppo, in Italia, ci sono in qualsiasi campo, non solo nell’ “alfabetizzazione” informatica nella pubblica amministrazione.

    La cosa che davvero mi lascia basita è come ogni cosa venga gestita nel proprio orticello di facoltà invece che centralizzarla: se noi informatici abbiamo una cosa buona che funziona, perchè non darla anche agli studenti del DAMS?

    @Romina: sto sentendo parlare molto dell’ “Alma mater” ultimamente … la mia diciamo che un abbozzo di idea (ma non lo dico troppo forte che poi qualcuno mi viene a “legare” in casa ;-)) …

    In realtà c’è il corso di studi in Scienze di Internet che mi attrae molto … ma col tempo si vedrà 😉

    Chiusa questa parentesi …

    Per quanto riguarda nello specifico il sito di Filosofia di Bo … si, in effetti è molto meglio utilizzare quello più “vecchio” (anche se avrei da ridire su alcune cose “tecniche”, sull’accessibilità – anche se vedo che si tende a migliorare – e company…ma non formalizziamoci troppo ;-)), ma per lo meno è funzionale … l’altro ha qualche piccolo problema, vedo… :S

    La mia “candidatura” se può servire comunque è sempre valida! 😉

    … anche perchè non ho capito … è qualcuno del dipartimento di Filosofia che si occupa di questa cosa? … ma non si potrebbe fare un bando (con il giusto riconoscimento dei crediti) lasciando il lavoro a qualcuno di Informatica, magari come tesi e/o stage? Della serie: “due piccioni con una fava” ..

    Da noi ho visto tanti studenti che come tesi hanno preparato qualcosa che ha aggiunto funzionalità al sito del dipartimento, cose che poi sono utili per tutti gli studenti (purtroppo solo gli informatici).

    E anche per l’area di progetto di V – che per noi ITISiani sostituiva la tesina – l’anno scorso molti progetti erano “interni alla scuola”. Così si sfruttano fino in fondo le risorse di chi si sta facendo le ossa, ma ha già qualche competenza da mettere al servizio.

    Ma capisco che forse bisogna essere troppo furbi per pensare certe cose.

    E sai come avvengono gli esami di “Geografia della comunicazione” […]

    😐

    Oddio, nemmeno alle superiori si arriva a tanto!

    Tu mi vuoi proprio distruggere il “mito” dell’ “Alma mater studiorum”, eh! =D (si ride per non piangere …)

    Comunque, si, è vero … tante volte queste situazioni possono farci sorridere un po’ e ci danno un po’ di “svago”.

    Comunque stavo pensando a questa storia dei “Falliti Informatici” (perchè poi prima l’aggettivo e dopo il nome sarebbe bello saperlo! ;-)) .. ne farò parte anch’io?

    ps. Non c’entra niente e probabilmente capiranno in pochi… ma girovagando sui link del dipartimento di Filosofia sono finita sul sito del Dipartimento MuSpe [!] … la prima cosa che mi è saltata all’occhio è stato questo link … ^^

    @Pity: si, forse la piattaforma e-learning è un po’ diversa … tra l’altro da quello che mi pare di vedere, la vostra è interamente realizzata ex-novo, o sbaglio? (anche qui forse avrei un po’ da ridire riguardo l’accessibilità per via della realizzazione intera in Flash.. ma divento troppo pignola, su questo punto – era la mia area di progetto l’anno scorso ;-))

    La nostra forse trae anche forza dal fatto di essere creata con Moodle, che in questo campo forse è una delle migliori soluzioni ampiamente provata e testata … e poi ha mille possibilità: inserimento di risorse, forum interno a cui rispondono anche i professori, etc…

    ps. carino il nome … “federica” =D

  41. @ piccic: beh, io penso che comunque l’introduzione della tecnologia nel mondo universitario sia più che necessaria.

    Pensa ai fuori sede … ma anche a chi non riesce a frequentare. Se c’è, perchè non usarla?

    Mi si potrebbe rispondere che vent’anni fa la tecnologia non c’era e nessuno studente è morto … ok, però ripeto la riga di qui sopra: se adesso c’è, perchè non cercare di sfruttarla e renderla fruibile a tutti, studenti informatici, filosofi, linguisti e medici etc.. indistintamente?

    Perchè è davvero frustrante avere le potenzialità e non poterle usare adeguatamente.

    Che poi alle volte ci facciamo prendere dalla “dipendenza” è un altro discorso … ma qui si parlava delle “inefficienze”, che purtroppo, in Italia, ci sono in qualsiasi campo, non solo nell’ “alfabetizzazione” informatica nella pubblica amministrazione.

    La cosa che davvero mi lascia basita è come ogni cosa venga gestita nel proprio orticello di facoltà invece che centralizzarla: se noi informatici abbiamo una cosa buona che funziona, perchè non darla anche agli studenti del DAMS?

    @Romina: sto sentendo parlare molto dell’ “Alma mater” ultimamente … la mia diciamo che un abbozzo di idea (ma non lo dico troppo forte che poi qualcuno mi viene a “legare” in casa ;-)) …

    In realtà c’è il corso di studi in Scienze di Internet che mi attrae molto … ma col tempo si vedrà 😉

    Chiusa questa parentesi …

    Per quanto riguarda nello specifico il sito di Filosofia di Bo … si, in effetti è molto meglio utilizzare quello più “vecchio” (anche se avrei da ridire su alcune cose “tecniche”, sull’accessibilità – anche se vedo che si tende a migliorare – e company…ma non formalizziamoci troppo ;-)), ma per lo meno è funzionale … l’altro ha qualche piccolo problema, vedo… :S

    La mia “candidatura” se può servire comunque è sempre valida! 😉

    … anche perchè non ho capito … è qualcuno del dipartimento di Filosofia che si occupa di questa cosa? … ma non si potrebbe fare un bando (con il giusto riconoscimento dei crediti) lasciando il lavoro a qualcuno di Informatica, magari come tesi e/o stage? Della serie: “due piccioni con una fava” ..

    Da noi ho visto tanti studenti che come tesi hanno preparato qualcosa che ha aggiunto funzionalità al sito del dipartimento, cose che poi sono utili per tutti gli studenti (purtroppo solo gli informatici).

    E anche per l’area di progetto di V – che per noi ITISiani sostituiva la tesina – l’anno scorso molti progetti erano “interni alla scuola”. Così si sfruttano fino in fondo le risorse di chi si sta facendo le ossa, ma ha già qualche competenza da mettere al servizio.

    Ma capisco che forse bisogna essere troppo furbi per pensare certe cose.

    E sai come avvengono gli esami di “Geografia della comunicazione” […]

    😐

    Oddio, nemmeno alle superiori si arriva a tanto!

    Tu mi vuoi proprio distruggere il “mito” dell’ “Alma mater studiorum”, eh! =D (si ride per non piangere …)

    Comunque, si, è vero … tante volte queste situazioni possono farci sorridere un po’ e ci danno un po’ di “svago”.

    Comunque stavo pensando a questa storia dei “Falliti Informatici” (perchè poi prima l’aggettivo e dopo il nome sarebbe bello saperlo! ;-)) .. ne farò parte anch’io?

    ps. Non c’entra niente e probabilmente capiranno in pochi… ma girovagando sui link del dipartimento di Filosofia sono finita sul sito del Dipartimento MuSpe [!] … la prima cosa che mi è saltata all’occhio è stato questo link … ^^

    @Pity: si, forse la piattaforma e-learning è un po’ diversa … tra l’altro da quello che mi pare di vedere, la vostra è interamente realizzata ex-novo, o sbaglio? (anche qui forse avrei un po’ da ridire riguardo l’accessibilità per via della realizzazione intera in Flash.. ma divento troppo pignola, su questo punto – era la mia area di progetto l’anno scorso ;-))

    La nostra forse trae anche forza dal fatto di essere creata con Moodle, che in questo campo forse è una delle migliori soluzioni ampiamente provata e testata … e poi ha mille possibilità: inserimento di risorse, forum interno a cui rispondono anche i professori, etc…

    ps. carino il nome … “federica” =D

  42. @ piccic: beh, io penso che comunque l’introduzione della tecnologia nel mondo universitario sia più che necessaria.

    Pensa ai fuori sede … ma anche a chi non riesce a frequentare. Se c’è, perchè non usarla?

    Mi si potrebbe rispondere che vent’anni fa la tecnologia non c’era e nessuno studente è morto … ok, però ripeto la riga di qui sopra: se adesso c’è, perchè non cercare di sfruttarla e renderla fruibile a tutti, studenti informatici, filosofi, linguisti e medici etc.. indistintamente?

    Perchè è davvero frustrante avere le potenzialità e non poterle usare adeguatamente.

    Che poi alle volte ci facciamo prendere dalla “dipendenza” è un altro discorso … ma qui si parlava delle “inefficienze”, che purtroppo, in Italia, ci sono in qualsiasi campo, non solo nell’ “alfabetizzazione” informatica nella pubblica amministrazione.

    La cosa che davvero mi lascia basita è come ogni cosa venga gestita nel proprio orticello di facoltà invece che centralizzarla: se noi informatici abbiamo una cosa buona che funziona, perchè non darla anche agli studenti del DAMS?

    @Romina: sto sentendo parlare molto dell’ “Alma mater” ultimamente … la mia diciamo che un abbozzo di idea (ma non lo dico troppo forte che poi qualcuno mi viene a “legare” in casa ;-)) …

    In realtà c’è il corso di studi in Scienze di Internet che mi attrae molto … ma col tempo si vedrà 😉

    Chiusa questa parentesi …

    Per quanto riguarda nello specifico il sito di Filosofia di Bo … si, in effetti è molto meglio utilizzare quello più “vecchio” (anche se avrei da ridire su alcune cose “tecniche”, sull’accessibilità – anche se vedo che si tende a migliorare – e company…ma non formalizziamoci troppo ;-)), ma per lo meno è funzionale … l’altro ha qualche piccolo problema, vedo… :S

    La mia “candidatura” se può servire comunque è sempre valida! 😉

    … anche perchè non ho capito … è qualcuno del dipartimento di Filosofia che si occupa di questa cosa? … ma non si potrebbe fare un bando (con il giusto riconoscimento dei crediti) lasciando il lavoro a qualcuno di Informatica, magari come tesi e/o stage? Della serie: “due piccioni con una fava” ..

    Da noi ho visto tanti studenti che come tesi hanno preparato qualcosa che ha aggiunto funzionalità al sito del dipartimento, cose che poi sono utili per tutti gli studenti (purtroppo solo gli informatici).

    E anche per l’area di progetto di V – che per noi ITISiani sostituiva la tesina – l’anno scorso molti progetti erano “interni alla scuola”. Così si sfruttano fino in fondo le risorse di chi si sta facendo le ossa, ma ha già qualche competenza da mettere al servizio.

    Ma capisco che forse bisogna essere troppo furbi per pensare certe cose.

    E sai come avvengono gli esami di “Geografia della comunicazione” […]

    😐

    Oddio, nemmeno alle superiori si arriva a tanto!

    Tu mi vuoi proprio distruggere il “mito” dell’ “Alma mater studiorum”, eh! =D (si ride per non piangere …)

    Comunque, si, è vero … tante volte queste situazioni possono farci sorridere un po’ e ci danno un po’ di “svago”.

    Comunque stavo pensando a questa storia dei “Falliti Informatici” (perchè poi prima l’aggettivo e dopo il nome sarebbe bello saperlo! ;-)) .. ne farò parte anch’io?

    ps. Non c’entra niente e probabilmente capiranno in pochi… ma girovagando sui link del dipartimento di Filosofia sono finita sul sito del Dipartimento MuSpe [!] … la prima cosa che mi è saltata all’occhio è stato questo link … ^^

    @Pity: si, forse la piattaforma e-learning è un po’ diversa … tra l’altro da quello che mi pare di vedere, la vostra è interamente realizzata ex-novo, o sbaglio? (anche qui forse avrei un po’ da ridire riguardo l’accessibilità per via della realizzazione intera in Flash.. ma divento troppo pignola, su questo punto – era la mia area di progetto l’anno scorso ;-))

    La nostra forse trae anche forza dal fatto di essere creata con Moodle, che in questo campo forse è una delle migliori soluzioni ampiamente provata e testata … e poi ha mille possibilità: inserimento di risorse, forum interno a cui rispondono anche i professori, etc…

    ps. carino il nome … “federica” =D

  43. @ piccic: beh, io penso che comunque l’introduzione della tecnologia nel mondo universitario sia più che necessaria.

    Pensa ai fuori sede … ma anche a chi non riesce a frequentare. Se c’è, perchè non usarla?

    Mi si potrebbe rispondere che vent’anni fa la tecnologia non c’era e nessuno studente è morto … ok, però ripeto la riga di qui sopra: se adesso c’è, perchè non cercare di sfruttarla e renderla fruibile a tutti, studenti informatici, filosofi, linguisti e medici etc.. indistintamente?

    Perchè è davvero frustrante avere le potenzialità e non poterle usare adeguatamente.

    Che poi alle volte ci facciamo prendere dalla “dipendenza” è un altro discorso … ma qui si parlava delle “inefficienze”, che purtroppo, in Italia, ci sono in qualsiasi campo, non solo nell’ “alfabetizzazione” informatica nella pubblica amministrazione.

    La cosa che davvero mi lascia basita è come ogni cosa venga gestita nel proprio orticello di facoltà invece che centralizzarla: se noi informatici abbiamo una cosa buona che funziona, perchè non darla anche agli studenti del DAMS?

    @Romina: sto sentendo parlare molto dell’ “Alma mater” ultimamente … la mia diciamo che un abbozzo di idea (ma non lo dico troppo forte che poi qualcuno mi viene a “legare” in casa ;-)) …

    In realtà c’è il corso di studi in Scienze di Internet che mi attrae molto … ma col tempo si vedrà 😉

    Chiusa questa parentesi …

    Per quanto riguarda nello specifico il sito di Filosofia di Bo … si, in effetti è molto meglio utilizzare quello più “vecchio” (anche se avrei da ridire su alcune cose “tecniche”, sull’accessibilità – anche se vedo che si tende a migliorare – e company…ma non formalizziamoci troppo ;-)), ma per lo meno è funzionale … l’altro ha qualche piccolo problema, vedo… :S

    La mia “candidatura” se può servire comunque è sempre valida! 😉

    … anche perchè non ho capito … è qualcuno del dipartimento di Filosofia che si occupa di questa cosa? … ma non si potrebbe fare un bando (con il giusto riconoscimento dei crediti) lasciando il lavoro a qualcuno di Informatica, magari come tesi e/o stage? Della serie: “due piccioni con una fava” ..

    Da noi ho visto tanti studenti che come tesi hanno preparato qualcosa che ha aggiunto funzionalità al sito del dipartimento, cose che poi sono utili per tutti gli studenti (purtroppo solo gli informatici).

    E anche per l’area di progetto di V – che per noi ITISiani sostituiva la tesina – l’anno scorso molti progetti erano “interni alla scuola”. Così si sfruttano fino in fondo le risorse di chi si sta facendo le ossa, ma ha già qualche competenza da mettere al servizio.

    Ma capisco che forse bisogna essere troppo furbi per pensare certe cose.

    E sai come avvengono gli esami di “Geografia della comunicazione” […]

    😐

    Oddio, nemmeno alle superiori si arriva a tanto!

    Tu mi vuoi proprio distruggere il “mito” dell’ “Alma mater studiorum”, eh! =D (si ride per non piangere …)

    Comunque, si, è vero … tante volte queste situazioni possono farci sorridere un po’ e ci danno un po’ di “svago”.

    Comunque stavo pensando a questa storia dei “Falliti Informatici” (perchè poi prima l’aggettivo e dopo il nome sarebbe bello saperlo! ;-)) .. ne farò parte anch’io?

    ps. Non c’entra niente e probabilmente capiranno in pochi… ma girovagando sui link del dipartimento di Filosofia sono finita sul sito del Dipartimento MuSpe [!] … la prima cosa che mi è saltata all’occhio è stato questo link … ^^

    @Pity: si, forse la piattaforma e-learning è un po’ diversa … tra l’altro da quello che mi pare di vedere, la vostra è interamente realizzata ex-novo, o sbaglio? (anche qui forse avrei un po’ da ridire riguardo l’accessibilità per via della realizzazione intera in Flash.. ma divento troppo pignola, su questo punto – era la mia area di progetto l’anno scorso ;-))

    La nostra forse trae anche forza dal fatto di essere creata con Moodle, che in questo campo forse è una delle migliori soluzioni ampiamente provata e testata … e poi ha mille possibilità: inserimento di risorse, forum interno a cui rispondono anche i professori, etc…

    ps. carino il nome … “federica” =D

  44. @ piccic: beh, io penso che comunque l’introduzione della tecnologia nel mondo universitario sia più che necessaria.

    Pensa ai fuori sede … ma anche a chi non riesce a frequentare. Se c’è, perchè non usarla?

    Mi si potrebbe rispondere che vent’anni fa la tecnologia non c’era e nessuno studente è morto … ok, però ripeto la riga di qui sopra: se adesso c’è, perchè non cercare di sfruttarla e renderla fruibile a tutti, studenti informatici, filosofi, linguisti e medici etc.. indistintamente?

    Perchè è davvero frustrante avere le potenzialità e non poterle usare adeguatamente.

    Che poi alle volte ci facciamo prendere dalla “dipendenza” è un altro discorso … ma qui si parlava delle “inefficienze”, che purtroppo, in Italia, ci sono in qualsiasi campo, non solo nell’ “alfabetizzazione” informatica nella pubblica amministrazione.

    La cosa che davvero mi lascia basita è come ogni cosa venga gestita nel proprio orticello di facoltà invece che centralizzarla: se noi informatici abbiamo una cosa buona che funziona, perchè non darla anche agli studenti del DAMS?

    @Romina: sto sentendo parlare molto dell’ “Alma mater” ultimamente … la mia diciamo che un abbozzo di idea (ma non lo dico troppo forte che poi qualcuno mi viene a “legare” in casa ;-)) …

    In realtà c’è il corso di studi in Scienze di Internet che mi attrae molto … ma col tempo si vedrà 😉

    Chiusa questa parentesi …

    Per quanto riguarda nello specifico il sito di Filosofia di Bo … si, in effetti è molto meglio utilizzare quello più “vecchio” (anche se avrei da ridire su alcune cose “tecniche”, sull’accessibilità – anche se vedo che si tende a migliorare – e company…ma non formalizziamoci troppo ;-)), ma per lo meno è funzionale … l’altro ha qualche piccolo problema, vedo… :S

    La mia “candidatura” se può servire comunque è sempre valida! 😉

    … anche perchè non ho capito … è qualcuno del dipartimento di Filosofia che si occupa di questa cosa? … ma non si potrebbe fare un bando (con il giusto riconoscimento dei crediti) lasciando il lavoro a qualcuno di Informatica, magari come tesi e/o stage? Della serie: “due piccioni con una fava” ..

    Da noi ho visto tanti studenti che come tesi hanno preparato qualcosa che ha aggiunto funzionalità al sito del dipartimento, cose che poi sono utili per tutti gli studenti (purtroppo solo gli informatici).

    E anche per l’area di progetto di V – che per noi ITISiani sostituiva la tesina – l’anno scorso molti progetti erano “interni alla scuola”. Così si sfruttano fino in fondo le risorse di chi si sta facendo le ossa, ma ha già qualche competenza da mettere al servizio.

    Ma capisco che forse bisogna essere troppo furbi per pensare certe cose.

    E sai come avvengono gli esami di “Geografia della comunicazione” […]

    😐

    Oddio, nemmeno alle superiori si arriva a tanto!

    Tu mi vuoi proprio distruggere il “mito” dell’ “Alma mater studiorum”, eh! =D (si ride per non piangere …)

    Comunque, si, è vero … tante volte queste situazioni possono farci sorridere un po’ e ci danno un po’ di “svago”.

    Comunque stavo pensando a questa storia dei “Falliti Informatici” (perchè poi prima l’aggettivo e dopo il nome sarebbe bello saperlo! ;-)) .. ne farò parte anch’io?

    ps. Non c’entra niente e probabilmente capiranno in pochi… ma girovagando sui link del dipartimento di Filosofia sono finita sul sito del Dipartimento MuSpe [!] … la prima cosa che mi è saltata all’occhio è stato questo link … ^^

    @Pity: si, forse la piattaforma e-learning è un po’ diversa … tra l’altro da quello che mi pare di vedere, la vostra è interamente realizzata ex-novo, o sbaglio? (anche qui forse avrei un po’ da ridire riguardo l’accessibilità per via della realizzazione intera in Flash.. ma divento troppo pignola, su questo punto – era la mia area di progetto l’anno scorso ;-))

    La nostra forse trae anche forza dal fatto di essere creata con Moodle, che in questo campo forse è una delle migliori soluzioni ampiamente provata e testata … e poi ha mille possibilità: inserimento di risorse, forum interno a cui rispondono anche i professori, etc…

    ps. carino il nome … “federica” =D

  45. Federic@ è legata strettamente ai moduli, che sono slegati dai moduli tradizionali, con appelli dedicati. È nato quest’anno, o meglio a Giugno 2007. Ottima iniziativa, piena di errori di gioventù comprensibili. Tuttavia, per come io intendo l’università, la realizzazione del sito internet andava affidata ad un gruppo di studenti, tramite concorso. Chissà quanti soldi sono stati spesi per affidare la progettazione a qualche professionista. Sarebbe stato più “interessante” se avessero indetto una gara tra studenti. Secondo me.

    Per dinci, abbiamo superato i venti commenti parlando di università!

  46. Ma io scherzavo… :=)

    Si verificano comunque situazioni assurde: trovo una coercizione l’obbligo di dovere avere determinati mezzi (computer e collegamento internet, ma soprattutto cellulare), per potere ricevere certe comunicazioni, o essere contattati, quando l’altra parte è un ente pubblico o similari.

    Cioè, renditi conto che la Telecom vuole convincere mio padre a non ricevere la fattura cartacea (che lui desidera), e fargli ricevere la bolletta sul mio indirizzo email.

    Mio padre non userà mai un computer perché non gli serve, e vuole la bolletta, e io ho dovuto perdere un sacco di tempo con questi [evitando di perdere la pazienza], perché volevano a tutti i costi convincermi quasi con la forza… :=(

    Come se l’attenzione per il disboscamento fosse la misura di sensibilizzazione ecologica più urgente.

    Le onde elettromagnetiche sono salutari, secondo questi qui che vorrebbero mettermi l’ADSL wi-fi anche al gabinetto?

    Scusa se non c’entra strettamente con le iscrizioni di cui parlavi, ma qui stiamo davvero esagerando…

  47. Danix@ “.. anche perchè non ho capito … è qualcuno del dipartimento di Filosofia che si occupa di questa cosa? … ma non si potrebbe fare un bando (con il giusto riconoscimento dei crediti) lasciando il lavoro a qualcuno di Informatica, magari come tesi e/o stage? Della serie: “due piccioni con una fava” ..”

    Vallo a spiegare al dipartimento di Filosofia! C’è scritto che il sito è a cura di Lucio Vetri, il quale è un ricercatore con l’incarico di Storia dell’estetica. Sorge il (fondato) sospetto che non sia proprio un esperto d’informatica, ma diciamolo piano. Mettiamola così: noi italiani conosciamo l’arte di arrangiarci. E si vede!

    Vieni, cara, vieni all’Alma Mater, che così impari davvero in cosa consiste l’arte di arrangiarsi. :)) In un certo senso si tratta di un’esperienza formativa, che aiuta ad affrontare il caos del mondo.

    Il Muspe è il dipartimento di musica e spettacolo. Capisco che possa interessarti, perché leggendo il tuo blog mi sembra di aver compreso che t’intendi di musica. :))

    Ciao e buono studio!

    Romina

  48. utente anonimo says:

    @ Pity: meno male che si parla anche dell’università e non solo di altro:)))!

    ..Anche se sono dell’idea che tutto quello che scriviamo dovrebbe essere letto dal Ministro dell’Università e della Ricerca per vedere in quali condizioni (disastrose in certi casi) versa l’Università italiana… e qua ad ogni modo ci siamo fermati solo a parlare dell’informatizzazione (ed esami in genere…)..vogliamo parlare delle condizioni della didattica e delle aule =)?!

    Frà

  49. @Pity: davvero per dinci!! .. e questo dovrebbe avvicinarsi al trenta! 😉

    Comunque si, anch’io sono per lasciar fare il lavoro agli studenti: con il giusto riconoscimento in termini di crediti, anche se penso anche che non ci sarebbe stata la coda per farlo.

    Ma qualcuno lo si sarebbe trovato.

    @Romina: l’arte dell’arrangiarsi! Hai detto proprio bene! 😉

    Ti dirò: nel mio bel dipartimento di Informatica a Torino sembra di essere ancora alle superiori, in un certo senso.. perchè lo studente (poi sarò sicuramente smentita) si trova molto già fatto e poco è lasciato all’ “esperienza”.

    Mi rendo conto che in altri contesti universitari (devo capire se è Informatica a Torino che è l’eccezione che conferma la regola) si vive proprio “nella giugla” (non vuole ovviamente essere un’offesa).. Tu “contro” il mondo.

    E non so effettivamente che questa cosa situazione di Info a To sia poi “positiva” per la nostra crescita umana, perchè comunque notoriamente l’università dovrebbe essere il posto dove si cresce anche in questo senso (incastrando mille orari diversi, conquistandosi le cose etc ..).

    Si si … conosco il dipartimento MuSpe ;-))

    Oddio, dire che io mi intendo di musica non so quanto possa essere vero… diciamo piuttosto che è una mia passione! 😉

    E comunque l’interesse nasce anche e soprattutto dal fatto che studia lì una persona per me importante e speciale! 😉

  50. Piccic, non cadere in facili luoghi comuni: non c’è nessuno studio che dimostra la pericolosità delle onde elettromagnetiche. Non significa che siano innocue ma neanche che siano dannose. Siamo immersi in milioni di campi magnetici, anche adesso, mentre leggi questo commento: dal pc, dal televisore, dallo stereo che hai acceso e perfino dalla corrente che passa tra i muri di casa tua. Allarmismi: no grazie 🙂

    E con questo sono 30. Manco Beppe Grillo oh.

  51. Non significa che siano innocue ma neanche che siano dannose.

    @pity: Hai degli studi da suggerirmi?

    Lungi da me il fare dell’allarmismo. Magari non saranno dannose, di certo una influenza sull’organismo ce l’hanno, dato che siamo esseri viventi e non solo ci stiamo in mezzo, ma vi siamo legati nella nostra stessa “funzionalità corporea”…

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