Noi che

L’ho ricevuto via mail e mi sembrato carina metterla anche qui.
Magari l’avete già letta, gira su internet in diverse versioni … ma strappa sempre un sorriso.

Noi che
ci divertivamo anche facendo ‘Strega comanda color’

Noi che
facevamo ‘Palla Avvelenata’.

Noi che
giocavamo regolare a ‘Ruba Bandiera’.

Noi che
avevamo il ‘nascondiglio segreto’ con il’passaggio segreto’.

Noi che
ci divertivamo anche facendo ‘1,2,3 Stella!’.

Noi che
non mancava neanche ‘dire fare baciare lettera testamento’.

Noi che
i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva.

Noi che
quando giocavamo col Lego facevamo anche castelli alti 6 piani che non si smontavano mai.

Noi che
chi andava in bici senza mani era il più figo.

Noi che
anche quelli che impennavano però non se la tiravano poco.

Noi che
‘posso giocare anche io?’ ‘e no…sai, la palla non è mia’

Noi che
suonavamo al campanello per chiedere se c’era l’amico in casa.

Noi che
le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava riavvolgere il nastro con la bic (O COL DITO).

Noi che
facevamo a gara a chi masticava più big -babol contemporaneamente.

Noi che
avevamo adottato gatti e cani randagi che non ci hanno mai attaccato nessuna malattia mortale anche se dopo averli accarezzati ci mettevamo le dita in bocca.

Noi che
ci sbucciavamo il ginocchio, ci mettevamo il mercuro cromo, e più era rosso più eri figo.

Noi che
i termometri li rompevamo, e le palline di mercurio giravano per tutta casa.

Noi che
dopo la prima partita c’era la rivincita, e poi la bella, e poi la bella della bella.

Noi che
se passavamo la palla al portiere coi piedi e lui la prendeva con le mani non era fallo.

Noi che
giocavamo a ‘Indovina Chi?’ anche se conoscevi tutti i personaggi a memoria.

Noi che
sul pullman della gita giocavamo a fiori frutta e città (e la città con la D era sempre Domodossola)..

Noi che
con 100 lire ti prendevi 1 cicca con le 3 figurine dei calciatori..

Noi che
ci mancavano sempre quattro figurine per finire pure l’album Panini.

Noi che
ce l’ho ce l’ho…mi MANCA

Noi che
le cassette della Disney le abbiamo viste così tante volte che ora a distanza di 15 anni sappiamo ancora cosa cantavano Robin Hood e Little John.

Noi che
in TV guardavamo solo i cartoni animati.

Noi che
avevamo i cartoni animati belli!!!

Noi che
litigavamo su chi fosse più forte tra le tartarughe ninja

Noi che
abbiamo raccontato 1.500 volte la barzelletta del fantasma formaggino.

Noi che
cercavamo di far sorridere i sofficini ma si rompevano sempre in 2

Noi che
non avevamo il cellulare per andare a parlare in privato sul terrazzo.

Noi che
i messaggini li scrivevamo su dei pezzetti di carta da passare al compagno.

Noi che
si andava in cabina alla fine della scuola per prendere le schede finite.

Noi che
c’era la macchina fotografica usa e getta e facevi fino a 20 foto.

Noi che
non era Natale se alla tv non vedevamo la pubblicità della Coca Cola o della Bauli con l’albero.

Noi che
le palline di natale erano di vetro e si rompevano.

Noi che
se guardavamo tutto il film delle 20:30 eravamo andati a dormire tardissimo.

Noi che
guardavamo film dell’orrore anche se avevi paura.

Noi che
giocavamo a calcio durante l’intervallo col tappino della bottiglia.

Noi che
c’era sempre quello che veniva a scuola con la bottiglia dell’acqua solo per avere il tappino

Noi che
suonavamo ai campanelli e poi scappavamo.

Noi che
nelle foto delle gite facevamo le corna ed eravamo sempre sorridenti.

Noi che
a scuola andavamo con lo zaino Invicta e la Smemoranda.

Noi che
le All Star le compravi al mercato a 10.000 lire.

Noi che
il bagno si poteva fare solo dopo 2 ore che avevi finito di mangiare.

Noi che
a scuola andavamo con cartelle da 2 quintali e senza rotelle.

Noi che
quando a scuola c’era l’ora di ginnastica partivamo da casa in tuta e con le scarpette nello zaino.

Noi che
a scuola ci andavamo da soli e tornavamo da soli.

Noi che
se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa era il terrore.

Noi che
le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su Google.

Noi che
internet non esisteva.

Noi che
il ‘Disastro di Cernobyl’ l’abbiamo vissuto nascendo e ci pensavano tutti destinati a 6 dita.

Noi che
la merenda a scuola te la portavi da casa

Noi che
la merenda portata da casa, all’intervallo era sempre in briciole

Noi che
non sapevamo cos’era la morale, solo che era sempre quella.. far merenda con Girella..

Noi che
si poteva star fuori in bici il pomeriggio.

Noi che
se andavi in strada non era così pericoloso.

Noi che
però sapevamo che erano le 4 perché stava per iniziare BIM BUM BAM.

Noi che
il primo novembre era ‘Tutti i santi’, mica Halloween.

Che fortuna, esserci stati.

E se volete aggiungetene altre, potete farlo nei commenti.

2 thoughts on “Noi che

  1. Lo scopo di questa missiva é quello di rendere giustizia a una generazione,

    quella di noi nati agli inizi degli anni ’80 (anno più, anno meno),

    quelli che vedono la casa acquistata allora dai nostri

    genitori valere oggi 20 o 30 volte tanto,

    e che pagheranno la propria fino ai 50 anni.

    Noi non abbiamo fatto la Guerra, né abbiamo visto lo sbarco sulla luna,

    non abbiamo vissuto gli anni di piombo,

    né abbiamo votato il referendum per l’ aborto

    e la nostra memoria storica comincia coi mondiali di Italia ’90.

    Per non aver vissuto direttamente il ’68 ci dicono che non abbiamo ideali,

    mentre ne sappiamo di politica più di quanto credono e più di

    quanto sapranno mai i nostri fratelli minori e discendenti.

    Babbo Natale non sempre ci portava ciò che chiedevamo,

    però ci sentivamo dire,

    e lo sentiamo ancora,

    che abbiamo avuto tutto,

    nonostante quelli che sono venuti dopo di noi sì che hanno avuto tutto,

    e nessuno glielo dice.

    Siamo l’ultima generazione che ha imparato a giocare con le biglie,

    a saltare la corda, a giocare a lupo,

    a un-due-tre-stella,

    e allo stesso tempo i primi ad aver giocato coi videogiochi,

    ad essere andati ai parchi di divertimento

    o aver visto i cartoni animati a colori.

    Abbiamo indossato pantaloni a campana, a sigaretta, a zampa di elefante e

    con la cucitura storta;

    la nostra prima tuta è stata blu con bande bianche sulle maniche

    e le nostre prime scarpe da ginnastica di marca le abbiamo

    avute dopo i 10 anni.

    Andavamo a scuola quando il 1 novembre era il giorno dei Santi e non Halloween,

    quando ancora si veniva bocciati,

    siamo stati gli ultimi a fare la Maturità

    e i pionieri del 3+2…

    Siamo stati etichettati come Generazione X ed abbiamo dovuto sorbirci

    Sentieri e i Visitors, Twin Peaks e Beverly

    Hills (ti piacquero allora, vai a rivederli adesso, vedrai che

    delusione).

    Abbiamo pianto per Candy-Candy, ci siamo innamorate dei fratelli di Georgie,

    abbiamo riso con Spank, ballato con Heather Parisi,

    cantato con Cristina D’Avena

    e imparato la mitologia greca con Pollon.

    Siamo una generazione che ha visto Maradona fare campagne contro la droga.

    Siamo i primi ad essere entrati nel mondo del lavoro come Co.Co.Co. e

    quelli per cui non gli costa niente

    licenziarci.

    Ci ricordano sempre fatti accaduti prima che nascessimo,

    come se non avessimo vissuto nessun avvenimento storico.

    Abbiamo imparato che cos’è il terrorismo, abbiamo visto cadere il muro di Berlino,

    e Clinton avere relazioni improprie con la segretaria nella Stanza Ovale;

    siamo state le più giovani vittime di Cernobyl;

    quelli della nostra generazione l’hanno fatta la guerra (Kosovo, Afghanistan, Iraq, ecc.);

    abbiamo gridato NO NATO, fuori le basi dall’Italia,

    senza sapere molto bene cosa significasse,

    per poi capirlo di colpo un 11 di settembre.

    Abbiamo imparato a programmare un videoregistratore prima di chiunque altro,

    abbiamo giocato a Pac-Man, odiamo Bill Gates e credevamo che Internet

    sarebbe stato un mondo libero.

    Siamo la generazione di Bim Bum Bam, di

    Clementina-e-il-Piccolo-Mugnaio-Bianco e del Drive-in.

    Siamo la generazione che andò al cinema a vedere i film di Bud Spencer e Terence Hill.

    Quelli cresciuti ascoltando gli Europe e Nik Kamen, e gli

    ultimi a usare dei gettoni del telefono.

    Ci siamo emozionati con Superman, ET o Alla Ricerca dell’Arca Perduta.

    Bevevamo il Billy e mangiavamo le Big Bubble,

    ma anche le Hubba Bubba non erano male;

    al supermercato le cassiere ci davano le caramelline di zucchero come resto.

    Siamo la generazione di Crystal Ball (“con Crystal Ball ci puoi giocare…”),

    delle sorprese del Mulino Bianco,

    dei mattoncini Lego a forma di mattoncino,

    dei Puffi, i Volutrons,

    Magnum P.I., Holly e Benji,

    Mimì Ayuara, l’Incredibile Hulk, Poochie,

    Yattaman, Iridella, He-Man, Lamù,

    Creamy, Kiss Me Licia, i Barbapapà,

    i Mini-Pony, le Micro-Machine, Big Jim e

    la casa di Barbie di cartone ma con l’ascensore.

    La generazione che ancora si chiede se Mila e Shiro alla fine vanno insieme.

    La generazione che non ricorda

    l’Italia Mondiale ’82, e che ci viene un riso smorzato quando ci

    vogliono dare a bere che l’Italia di quest’anno è la favorita…

    L’ultima generazione a vedere il proprio padre caricare il

    portapacchi della macchina all’inverosimile per andare in vacanza 15 giorni.

    L’ultima generazione degli spinelli…

    Guardandoci indietro è difficile credere che siamo ancora vivi:

    viaggiavamo in macchina senza cinture,

    senza seggiolini speciali e senza air-bag;

    facevamo viaggi di 10-12 ore e non soffrivamo di sindrome da classe turista.

    Non avevamo porte con protezioni,

    armadi o flaconi di medicinali con chiusure a prova di bambino.

    Andavamo in bicicletta senza casco né protezioni per le ginocchia o i gomiti.

    Le altalene erano di ferro con gli spigoli vivi

    e il gioco delle penitenze era bestiale.

    Non c’erano i cellulari.

    Andavamo a scuola carichi di libri e quaderni,

    tutti infilati in una cartella che raramente aveva gli spallacci imbottiti,

    e tanto meno le rotelle!!

    Magiavamo dolci e bevevamo

    bibite, ma non eravamo obesi.

    Al limite uno era grasso e fine.

    Ci attaccavamo alla stessa bottiglia per bere e nessuno si è

    mai infettato.

    Ci trasmettevamo solo i pidocchi a scuola,

    cosa che le nostre madri sistemavamo lavandoci la testa con l’aceto.

    Non avevamo Playstation, Nintendo 64, videogiochi, 99 canali televisivi,

    dolby-surround, cellulari, computer e Internet,

    però ce la spassavamo tirandoci gavettoni

    e rotolandoci per terra tirando su di tutto;

    bevevamo l’acqua direttamente dalle fontane dei parchi,

    acqua non imbottigliata, che bevono anche i cani!

    E le ragazze si intortavano inseguendole per toccar loro il sedere e

    giocando al gioco della bottiglia o a quello della verità,

    non in una chat dicendo 🙂 😀 😛

    Abbiamo avuto libertà, fallimenti,

    successi e responsabilità

    e abbiamo imparato a crescere con tutto ciò.

    Tu sei uno di nostri?

    Congratulazioni!

    Invia questo a tutti coloro che hanno avuto la

    fortuna di crescere come

    bambini.

    Anna

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