una Famiglia

A volte le parole non servono.
Perchè le cose si devono "incastonare" nel cuore, nella mente. Come immagini.

Così questo weekend, questi quattro giorni. Così questa "Coperta" del Gen Verde che ho rivisto a Trento.

Difficile tornare a casa e non provare un minimo di "saudade". E’  tanta.
Difficile non ripercorrere con la mente questi giorni, stancanti, sì, ma ricchi.

Giorni anche di lavoro, di braccia, di muscoli. Di fatica. Di stanchezza.

Ma che bella questa sensazione di famiglia … "che bella famiglia che abbiamo" qualcuno mi ha scritto per "avvisarmi": è proprio vero. E’ stato così.

Una famiglia semplice, dove ci si stupisce se qualcuno è lì di passaggio per te, se ha fatto cinque ore di viaggio per rivedere un qualcosa di già visto…

Una famiglia dove succede anche ogni tanto di perdere, di dimenticare qualche pezzo per strada … ma c’è poi sempre Qualcuno che in un modo o in un altro ti fa rincontrare, per ritrovare i pezzi perduti.

Così, questi giorni sono passati veloci, e alle volte piacerebbe riavvolgere la cassetta e ricominciare da capo. Tornare a venerdì, a sabato, a domenica, a lunedì. E poi così, ri-continuare all’infinito. Un bel loop.

Ma "nell’attimo che và" siamo qui, un po’ malati, con la testa altrove … ma siamo qui, per cogliere "tutto un mondo di infinite possibilità", che passano adesso e che vanno prese al volo.

Neanche i treni perennemente in ritardo di questi giorni, la paura di perdere la coincidenza possono in qualche modo intaccare la bellezza di questi giorni.

Un GRAZIE a chi mi ha "invitato", sopportato, aiutato a "buttarmi", sabato a pranzo e domenica con quella persona, e condiviso con me questi giorni. Che mi ha fatto (ri)scoprire questa fantastica Famiglia!

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